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Modificare video e correggere le imperfezioni facilmente: Movavi Video Editor

Tra social media e instant messaging i video hanno ormai preso il sopravvento nelle nostre vite. Ci ritroviamo sempre più spesso con il telefono in mano a creare filmati e materiale vario da condividere poi sui social o con gli amici.
Non sempre i video vengono però come desideriamo; è possibile che ci siano imperfezioni, problematiche di vario tipo, o semplicemente che il video necessiti qualcosa in più che non possiamo ottenere semplicemente attraverso il girato.
Per tutto questo c’è l’editing videoL’editing ci permette di intervenire su tutta una serie di elementi, modificare la luminosità, cambiare risoluzione, effettuare tagli, montaggio e magari aggiungere effetti speciali.

Distrazione e video malriusciti:
spesso l’editing, soprattutto se non lavoriamo con un prodotto professionale, diventa necessario proprio a causa di una serie di distrazioni e errori nei nostri filmati. Capita infatti di lasciare la videocamera accesa per troppo tempo, di ottenere immagini troppo buie o con problematiche estetiche varie.
Un errore molto diffuso, dovuto alla distrazione, è quello di filmare magari per lungo tempo, e scoprire poi di aver creato un video sotto sopra!
Per risolvere questo problema, per fortuna, c’è un metodo rapido ed efficace; basterà infatti affidarsi a un editor veloce e facile da utilizzare, nello specifico: Movavi. Cliccando su questo link potrete saperne di più e scoprire come ruotare il vostro video e farlo tornare alla sua inquadratura naturale.
Un buon editor video è oramai fondamentale per chiunque ami utilizzare la funzione camera del proprio smartphone o girare filmati con una fotocamera dedicata.
Quando scegliamo il nostro software di editing quello che dobbiamo privilegiare sono semplicità e rapidità di esecuzione.
Movavi Video Editor ha tutte queste caratteristiche e ci permetterà in pochi click di risolvere le problematiche più svariate, offrendo inoltre una serie di funzioni più approfondite per chi volesse lavorare a progetti professionali e ottenere il massimo della qualità.

Rimediare agli errori:
gli errori possono capitare, ma se con la fotografia è più semplice rimediare, quando si tratta di filmati le cose si fanno un po’ più complesse. Padroneggiare un buon software di editing ci renderà quindi la vita estremamente più facile e ci permetterà di salvare il salvabile, senza dover eliminare preziosi filmati ai quali magari tenevamo ma che non sono venuti come desideravamo.
L’editing video può essere poi estremamente divertente, grazie a una grande serie di possibilità di modificare anche radicalmente i nostri filmati con soluzioni interessanti e creative.

Windows Update continua a cercare aggiornamenti o installa sempre gli stessi? 5 soluzioni universali per risolvere il problema

Viste le numerose richieste e le infinite parole chiave ricercate su Google per tentare di risolvere problemi legati a Windows Update, ecco una guida definitiva con varie soluzioni mirate per sbloccare vari check continui e poter finalmente installare gli aggiornamenti mancanti per gli ultimi sistemi Windows (7, 8 e 10).

SOLUZIONE 1 - Riavviare il servizio di Windows Update
Riavviare il servizio svuotando anche la cartella di Windows Update: seguire il post dedicato.

SOLUZIONE 2 - Scaricare manualmente gli aggiornamenti
Non tutti sanno che è ancora disponibile il Microsoft Update Catalog, ovvero lo strumento di ricerca manuale degli aggiornamenti di Windows. Se abbiamo ad esempio un aggiornamento bloccato, oppure che non si scarica, possiamo cercare il codice KB tra il catalogo e scaricarlo manualmente, per poi procedere con l'installazione.

SOLUZIONE 3 - Scaricare gli aggiornamenti con un altro programma di update
Utilizzando lo strumento alternativo Windows Update MiniTool è possibile scaricare gli aggiornamenti che proprio non ne vogliono sapere (anche tutti volendo) perchè va a sostituirsi completamente al normale Windows Update, forzando in qualche modo lo scarico.

SOLUZIONE 4 - Usare lo strumento di riparazione (solo per Windows 10)
Scaricare lo strumento di riparazione automatica rilasciato da Microsoft e avviare la ricerca degli errori.
Nello specifico questo software andrà a:
-riparare il database (comprese le directory) e i componenti di Windows Update;
-reimpostare le impostazioni legate agli aggiornamenti;
-reimpostare i servizi di aggiornamento.
Dalla pagina di download sembrerebbe disponibile anche per gli altri sistemi operativi, in realtà lo strumento avanzato è disponibile solo per Windows 10, per gli altri viene consigliato di verificare le impostazioni di rete (oppure la soluzione 5).

SOLUZIONE 5 - Reset completo universale
Direttamente dal TechNet di Microsoft è stata sviluppata un'applicazione per effettuare un reset completo del Windows Update (disponibile in questa pagina).
Il "Reset Windows Update Agent" va eseguito con i privilegi da amministratore (tasto destro - esegui come amministratore). Si aprirà quindi una schermata del DOS e premendo "Y" si proseguirà arrivando alla schermata di risoluzione problemi.
Premendo il numero corrispondente alla funzione che vogliamo avviare quest'ultima verrà eseguita.

Differenza tra programmi portable e normali installer

Alcuni programmi permettono di effettuare un'installazione portable, ovvero un'installazione che realmente non installa nulla all'interno del sistema operativo, ma permette di utilizzare lo stesso un determinato software.
Normalmente, quando andiamo ad installare un programma, quest'ultimo si integra completamente con il sistema operativo, andando, quindi, ad utilizzare anche file già presenti nel computer, mentre un programma portable è molto più snello, tutto quello che lo compone è racchiuso in una cartella e non tocca altro durante l'installazione.

Entrando nel dettaglio, quando avviamo l'installer per un normale programma accade questo:
-il software viene salvato nella cartella dei programmi
-nuove librerie, utili al programma, vengono salvate, quindi nuovi file DLL potrebbero essere aggiunti nella cartella System32
-nuovi valori vengono scritti nel registro
-vengono creati vari collegamenti interni al programma
-a seconda delle scelte, vengono creati anche collegamenti sul desktop, in Start e nella barra delle applicazioni
-gli aggiornamenti si installano facilmente tramite procedure guidate
-quando si disinstalla (tramite l'uninstaller legato al programma) uno o più degli elementi citati sopra possono rimanere sul computer

I programmi installati tramite un normale installer quindi sono migliori, dato che si integrano completamente con il sistema, sono più veloci rispetto ai programmi portatili (sia in avvio che in esecuzione) e sono progettati per funzionare perfettamente.
Il problema è che, pur avendo un programmino crato ad hoc per disinstallarli, quando andiamo a disinstallarli tramite Windows (facendo partire il disinstallatore creato dal creatore del programma) molti file potrebbero rimanere all'interno del sistema. Sotto il punto di vista della privacy ci sono molte possibilità che se qualcuno controlla se è stato installato quel software riesca a scoprirlo.
Prima di passare alla descrizione dei programmi portable, chiariamo quindi, come abbiamo visto, che non è così facile spostare o copiare un software già installato, dato che effettua moltissime operazioni prima di poter essere utilizzato, quindi non è possibile copiare la cartella scritta in programmi e incollarla dove si vuole ma bisogna sempre reinstallarlo.

I programmi portable quando vengono installati invece effettuano questo:
-creano una cartella e copiano all'interno tutto l'occorrente per funzionare

Fanno una sola cosa: si creano un ambiente completo per funzionare, dove all'interno è presente un semplice file eseguibile (.exe) per poterlo avviare. Certo, presentano i contro che abbiamo visto prima, ma possono essere spostati liberamente ovunque, anche su chiavette USB.
Il grande vantaggio però è che non si installano "realmente" perchè infatti se vogliamo cancellarli dobbiamo solamente eliminare la cartella dove abbiamo deciso di installarlo, dato che non viene scritto nessun altro file nel sistema.

Per trovarli su Internet e scaricarli è sufficiente fare una ricerca scrivendo il nome del programma con portable a fianco. Se è stata creata questo tipo di installazione lo troveremo abbastanza facilmente. Una volta scaricato il pacchetto non dobbiamo far altro che avviare la procedura guidata che ci chiederà dove salvare il programma.
Terminata l'installazione dobbiamo aprire la cartella e avviare il file eseguibile. Se dobbiamo spostarlo o copiarlo su una chiavetta possiamo farlo tranquillamente copiando l'intera cartella, e nel momento in cui vogliamo disinstallarlo dobbiamo solamente cancellare l'intera cartella e svuotare il cestino.

Come capire se un Hard Disk o un SSD si sta rompendo: programmi per testare il disco fisso

Un hard disk può rompersi più facilmente di un'unità a stato solido, come abbiamo visto nelle differenze tra un HDD e un SSD, ma è anche vero che dove un normale disco può rompersi sia improvvisamente che dopo un certo periodo, ad uno a stato solido è quasi impossibile dare una data di "scadenza", per questo è importante fare delle verifiche ogni tanto per non rischiare di perdere dati magari molto importanti.

Quindi per non incappare in perdite di dati improvvise possiamo affidarci ai dati S.M.A.R.T. (Self Monitoring Analysis and Reporting Technology), ovvero dei dati che vengono costantemente aggiornati e vengono memorizzati all'interno del disco in uso, e che contengono praticamente molte informazioni sullo stato del disco rigido o dell'unità a stato solido.
Per leggere questi dati SMART però dobbiamo utilizzare dei programmi specifici che vanno ad analizzare il disco e ne estraggono tutte le informazioni che ci servono.

Un software molto buono è CrystalDiskInfo, che supporta sia gli HDD che gli SSD, ed oltre ad estrapolare i dati SMART esprime anche un giudizio sul disco e, cosa molto importante, nel caso mostri il messaggio di attenzione "A rischio" vuol dire che ci potrebbero essere a breve dei problemi. In modo più specifico sia nei dischi rigidi che negli SSD il colore blu indica che va tutto bene, mentre il giallo negli HDD significa "Attenzione" e il rosso che che invece c'è qualcosa di danneggiato gravemente, mentre negli SSD il giallo indica che al disco manca il 10% di vita mentre il rosso che è in fase terminale.
E' da tenere però molto in considerazione che ogni produttore definisce i valori di soglia da attribuire ai propri dischi, quindi anche questi non sono valori esatti, ma sono valori che il produttore prefissa come "soglia di vita" per il proprio disco.

Dato quindi che sono valori indicativi è meglio non allarmarsi immediatamente ma andare a verificare manualmente i parametri che mostrano l'errore o gli errori, perchè potrebbero non essere errori critici. In questa pagina è possibile leggere la descrizione completa di molti più parametri, ordinati per ID (anche su CrystalDiskInfo vengono ordinati per ID), così da verificare l'avviso in modo completo e preoccuparsi veramente solo se l'avviso mostrato è tra gli ID evidenziati di rosso (critici e con un possibile e anche imminente malfunzionamento).
Molti dei parametri in quella lista sono pensati per i dischi rigidi e non per i nuovi SSD, quindi alcune cose potrebbero differire, ma comunque nell'insieme i dati sono molto aggiornati e molto simili.

Molte volte non c'è neanche bisogno di andare ad analizzare i dati SMART, perchè se ad esempio si sentono rumori meccanici (nel caso degli HDD) oppure si iniziano a sentire dei beep di allarme direttamente dal sistema, o anche molto più semplicemente si iniziano a vedere rallentamenti durante il trasferimento di file (soprattutto se molto grandi, e file unici) ma infine anche la presenza di file danneggiati (a causa di settori danneggiati, che non si riparano) possono essere un chiaro segno che il disco sta pian piano perdendo colpi.
Per il primo problema possiamo provare prima a fare una pulizia completa per vedere se tutto torna alla normalità e si riprende una buona velocità, per il secondo invece si può tentare di recuperare i settori danneggiati con Chkdsk dal prompt dei comandi. Più precisamente bisogna aprire cmd come amministratore e avviare "chkdsk c: /r" (senza virgolette e al posto di C si può anche indicare la lettera di un altro disco) per poi premere S e programmare il test per il prossimo riavvio.

Altri software utili per fare anche dei raffronti ed avere più punti vista sono: HDD Health (per raccogliere in modo dettagliato i dati SMART), HDDScan (per avviare una serie di test del disco e individuare blocchi e settori danneggiati), oppure PassMark DiskCheckup (non compatibile con tutti i dischi ma comunque utile per estrarre i dati SMART e rilevare problemi).

Come forzare l'aggiornamento a Windows 10 e scaricare il file ISO per poterlo reinstallare

Windows 10 è arrivato, anche se non tutti hanno già ricevuto l'aggiornamento automatico. Se facciamo parte di questi utenti che quindi stanno ancora aspettando l'update possiamo sfruttare questa piccola guida per "forzare" l'aggiornamento, che non è una vera e propria forzatura ma è una via completamente ufficiale che arriva direttamente da Microsoft.

Innanzitutto controlliamo se, dopo aver prenotato l'aggiornamento tramite la bandierina di notifica, il sistema di aggiornamento sta già scaricando i file per effettuare l'update. Raggiungiamo quindi le risorse del computer, fino ad arrivare al disco locale C; nella radice controlliamo se oltre alla classica cartella "Windows" è presente anche "$Windows.~BT". Nella maggior parte dei casi questa cartella è nascosta, quindi per visualizzarla dobbiamo andare nel Pannello di Controllo, aprire "Opzioni cartella" e, nella scheda di Visualizzazione, mettiamo la spunta sull'opzione Visualizza cartelle e file nascosti. Terminata questa verifica è meglio nascondere nuovamente queste cartelle.
Se questa cartella è presente vuol dire che il sistema sta scaricando l'aggiornamento e molto presto (a seconda della connessione che abbiamo) la bandierina di Windows 10 ci avviserà che possiamo far partire l'installazione.

Se il sistema precedente non sta ancora funzionando, possiamo raggiungere Windows Update e controllare gli aggiornamenti. Se tutto va bene Windows dovrebbe avvisarci che l'aggiornamento è disponibile e pronto per essere scaricato per poi essere installato. In alcuni casi è necessario avviare il controllo update dal prompt dei comandi (come amministratore) e digitare "wuauclt.exe /updatenow" (senza virgolette).

Se anche quest'ultimo metodo non dovesse rispondere positivamente possiamo affidarci al tool rilasciato da Microsoft per effettuare l'aggiornamento ed ottenere Windows 10 molto più velocemente e questa volta con il 100% di probabilità.
Il tool da scaricare si trova in questa pagina (pesa meno di 20 MB), bisogna solo far attenzione a scaricare quello per il nostro sistema, che può essere a 32 bit oppure a 64 bit (si può controllare andando nel Pannello di Controllo e poi Sistema). Una volta scaricato non necessita di installazione, quindi basta avviarlo per ritrovarci davanti ad una semplice schermata con due possibilità:

1. Aggiorna il PC ora (questa opzione potrebbe non essere disponibile a tutti): andando avanti con questa opzione il PC inizierà la procedura di aggiornamento, ovvero inizierà a scaricare l'intero update (circa 3 GB) e poi lo installerà sul PC in uso.

2. Crea un supporto di installazione per un altro PC: procedendo con questa opzione si potrà scaricare l'aggiornamento su una chiavetta USB oppure creare un file ISO da masterizzare su un DVD. Questo può servire sia per installare più tardi l'aggiornamento sul PC che si sta utilizzando, sia sui vari PC che si possono avere, e in questo caso non sarà necessario riscaricare ogni volta l'intero aggiornamento.
Proseguendo si raggiungerà la schermata per "Selezionare lingua, architettura ed edizione", per poi procedere con la scelta di "Unità flash USB" oppure "File ISO". In entrambi i casi naturalmente bisogna disporre del dispositivo scelto completamente vuoto.

C'è da tenere in considerazione che durante il semplice aggiornamento non viene richiesto il Product Key, quindi se abbiamo il sistema operativo originale ma non abbiamo a disposizione questo codice possiamo procedere comunque all'update senza problemi.
Una volta che abbiamo effettuato l'aggiornamento però, dopo 30 giorni (periodo durante il quale è possibile tornare indietro) il Product Key legato al sistema operativo precedente viene convertito in uno di Windows 10. A questo punto se abbiamo Windows 10 su un supporto e disponiamo del Product Key possiamo effettuare un'installazione pulita del nuovo sistema (formattazione + installazione) solo sul nostro PC naturalmente, perchè ogni Product Key è legato al proprio computer.

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