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- Come capire se un Hard Disk o un SSD si sta rompendo: programmi per testare il disco fisso
Pubblicato il: 27/09/17 | Ricontrollato il:
Un hard disk può rompersi più facilmente di un'unità a stato solido, come abbiamo visto nelle differenze tra un HDD e un SSD, ma è anche vero che dove un normale disco può rompersi sia improvvisamente che dopo un certo periodo, ad uno a stato solido è quasi impossibile dare una data di "scadenza", per questo è importante fare delle verifiche ogni tanto per non rischiare di perdere dati magari molto importanti.
Quindi per non incappare in perdite di dati improvvise possiamo affidarci ai dati S.M.A.R.T. (Self Monitoring Analysis and Reporting Technology), ovvero dei dati che vengono costantemente aggiornati e vengono memorizzati all'interno del disco in uso, e che contengono praticamente molte informazioni sullo stato del disco rigido o dell'unità a stato solido.
Per leggere questi dati SMART però dobbiamo utilizzare dei programmi specifici che vanno ad analizzare il disco e ne estraggono tutte le informazioni che ci servono.
Un software molto buono è CrystalDiskInfo, che supporta sia gli HDD che gli SSD, ed oltre ad estrapolare i dati SMART esprime anche un giudizio sul disco e, cosa molto importante, nel caso mostri il messaggio di attenzione "A rischio" vuol dire che ci potrebbero essere a breve dei problemi. In modo più specifico sia nei dischi rigidi che negli SSD il colore blu indica che va tutto bene, mentre il giallo negli HDD significa "Attenzione" e il rosso che che invece c'è qualcosa di danneggiato gravemente, mentre negli SSD il giallo indica che al disco manca il 10% di vita mentre il rosso che è in fase terminale.
E' da tenere però molto in considerazione che ogni produttore definisce i valori di soglia da attribuire ai propri dischi, quindi anche questi non sono valori esatti, ma sono valori che il produttore prefissa come "soglia di vita" per il proprio disco.
Dato quindi che sono valori indicativi è meglio non allarmarsi immediatamente ma andare a verificare manualmente i parametri che mostrano l'errore o gli errori, perchè potrebbero non essere errori critici. In questa pagina è possibile leggere la descrizione completa di molti più parametri, ordinati per ID (anche su CrystalDiskInfo vengono ordinati per ID), così da verificare l'avviso in modo completo e preoccuparsi veramente solo se l'avviso mostrato è tra gli ID evidenziati di rosso (critici e con un possibile e anche imminente malfunzionamento).
Molti dei parametri in quella lista sono pensati per i dischi rigidi e non per i nuovi SSD, quindi alcune cose potrebbero differire, ma comunque nell'insieme i dati sono molto aggiornati e molto simili.
Molte volte non c'è neanche bisogno di andare ad analizzare i dati SMART, perchè se ad esempio si sentono rumori meccanici (nel caso degli HDD) oppure si iniziano a sentire dei beep di allarme direttamente dal sistema, o anche molto più semplicemente si iniziano a vedere rallentamenti durante il trasferimento di file (soprattutto se molto grandi, e file unici) ma infine anche la presenza di file danneggiati (a causa di settori danneggiati, che non si riparano) possono essere un chiaro segno che il disco sta pian piano perdendo colpi.
Per il primo problema possiamo provare prima a fare una pulizia completa per vedere se tutto torna alla normalità e si riprende una buona velocità, per il secondo invece si può tentare di recuperare i settori danneggiati con Chkdsk dal prompt dei comandi. Più precisamente bisogna aprire cmd come amministratore e avviare "chkdsk c: /r" (senza virgolette e al posto di C si può anche indicare la lettera di un altro disco) per poi premere S e programmare il test per il prossimo riavvio.
Altri software utili per fare anche dei raffronti ed avere più punti vista sono: HDD Health (per raccogliere in modo dettagliato i dati SMART), HDDScan (per avviare una serie di test del disco e individuare blocchi e settori danneggiati), oppure PassMark DiskCheckup (non compatibile con tutti i dischi ma comunque utile per estrarre i dati SMART e rilevare problemi).
Quindi per non incappare in perdite di dati improvvise possiamo affidarci ai dati S.M.A.R.T. (Self Monitoring Analysis and Reporting Technology), ovvero dei dati che vengono costantemente aggiornati e vengono memorizzati all'interno del disco in uso, e che contengono praticamente molte informazioni sullo stato del disco rigido o dell'unità a stato solido.
Per leggere questi dati SMART però dobbiamo utilizzare dei programmi specifici che vanno ad analizzare il disco e ne estraggono tutte le informazioni che ci servono.
Un software molto buono è CrystalDiskInfo, che supporta sia gli HDD che gli SSD, ed oltre ad estrapolare i dati SMART esprime anche un giudizio sul disco e, cosa molto importante, nel caso mostri il messaggio di attenzione "A rischio" vuol dire che ci potrebbero essere a breve dei problemi. In modo più specifico sia nei dischi rigidi che negli SSD il colore blu indica che va tutto bene, mentre il giallo negli HDD significa "Attenzione" e il rosso che che invece c'è qualcosa di danneggiato gravemente, mentre negli SSD il giallo indica che al disco manca il 10% di vita mentre il rosso che è in fase terminale.
E' da tenere però molto in considerazione che ogni produttore definisce i valori di soglia da attribuire ai propri dischi, quindi anche questi non sono valori esatti, ma sono valori che il produttore prefissa come "soglia di vita" per il proprio disco.
Dato quindi che sono valori indicativi è meglio non allarmarsi immediatamente ma andare a verificare manualmente i parametri che mostrano l'errore o gli errori, perchè potrebbero non essere errori critici. In questa pagina è possibile leggere la descrizione completa di molti più parametri, ordinati per ID (anche su CrystalDiskInfo vengono ordinati per ID), così da verificare l'avviso in modo completo e preoccuparsi veramente solo se l'avviso mostrato è tra gli ID evidenziati di rosso (critici e con un possibile e anche imminente malfunzionamento).
Molti dei parametri in quella lista sono pensati per i dischi rigidi e non per i nuovi SSD, quindi alcune cose potrebbero differire, ma comunque nell'insieme i dati sono molto aggiornati e molto simili.
Molte volte non c'è neanche bisogno di andare ad analizzare i dati SMART, perchè se ad esempio si sentono rumori meccanici (nel caso degli HDD) oppure si iniziano a sentire dei beep di allarme direttamente dal sistema, o anche molto più semplicemente si iniziano a vedere rallentamenti durante il trasferimento di file (soprattutto se molto grandi, e file unici) ma infine anche la presenza di file danneggiati (a causa di settori danneggiati, che non si riparano) possono essere un chiaro segno che il disco sta pian piano perdendo colpi.
Per il primo problema possiamo provare prima a fare una pulizia completa per vedere se tutto torna alla normalità e si riprende una buona velocità, per il secondo invece si può tentare di recuperare i settori danneggiati con Chkdsk dal prompt dei comandi. Più precisamente bisogna aprire cmd come amministratore e avviare "chkdsk c: /r" (senza virgolette e al posto di C si può anche indicare la lettera di un altro disco) per poi premere S e programmare il test per il prossimo riavvio.
Altri software utili per fare anche dei raffronti ed avere più punti vista sono: HDD Health (per raccogliere in modo dettagliato i dati SMART), HDDScan (per avviare una serie di test del disco e individuare blocchi e settori danneggiati), oppure PassMark DiskCheckup (non compatibile con tutti i dischi ma comunque utile per estrarre i dati SMART e rilevare problemi).