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Modificare video e correggere le imperfezioni facilmente: Movavi Video Editor
Non sempre i video vengono però come
desideriamo; è possibile
che ci siano imperfezioni, problematiche di vario tipo, o semplicemente che il
video necessiti qualcosa in più che non possiamo ottenere semplicemente
attraverso il girato.
Per tutto
questo c’è l’editing video. L’editing ci
permette di intervenire su tutta una serie di elementi, modificare la
luminosità, cambiare risoluzione, effettuare tagli, montaggio e magari
aggiungere effetti speciali.
Distrazione e video malriusciti:
spesso
l’editing, soprattutto se non lavoriamo con un prodotto professionale, diventa
necessario proprio a causa di una serie
di distrazioni e errori nei nostri filmati. Capita infatti di lasciare la
videocamera accesa per troppo tempo, di ottenere immagini troppo buie o con
problematiche estetiche varie.
Un errore
molto diffuso, dovuto alla distrazione, è quello di filmare magari per lungo
tempo, e scoprire poi di aver creato un
video sotto sopra!
Per
risolvere questo problema, per fortuna, c’è un metodo rapido ed efficace;
basterà infatti affidarsi a un editor veloce e facile da utilizzare, nello
specifico: Movavi. Cliccando su questo link potrete saperne di più e
scoprire come ruotare il vostro video
e farlo tornare alla sua inquadratura naturale.
Un buon
editor video è oramai fondamentale per chiunque ami utilizzare la funzione
camera del proprio smartphone o girare filmati con una fotocamera dedicata.
Quando
scegliamo il nostro software di editing quello che dobbiamo privilegiare sono
semplicità e rapidità di esecuzione.
Movavi Video Editor ha tutte queste caratteristiche e ci
permetterà in pochi click di risolvere le problematiche più svariate, offrendo
inoltre una serie di funzioni più approfondite per chi volesse lavorare a
progetti professionali e ottenere il massimo della qualità.
Rimediare agli errori:
gli errori
possono capitare, ma se con la fotografia è più semplice rimediare, quando si
tratta di filmati le cose si fanno un po’ più complesse. Padroneggiare un buon
software di editing ci renderà quindi la vita estremamente più facile e ci
permetterà di salvare il salvabile, senza dover eliminare preziosi filmati ai
quali magari tenevamo ma che non sono venuti come desideravamo.
Windows Update continua a cercare aggiornamenti o installa sempre gli stessi? 5 soluzioni universali per risolvere il problema
Viste le numerose
richieste e le infinite parole chiave ricercate su Google per tentare di
risolvere problemi legati a Windows Update, ecco una guida definitiva con varie
soluzioni mirate per sbloccare vari check continui e poter finalmente installare gli aggiornamenti mancanti per gli ultimi sistemi Windows (7, 8 e 10).
SOLUZIONE 1 - Riavviare il servizio di Windows Update
SOLUZIONE 2 - Scaricare manualmente gli aggiornamenti
Non tutti sanno che
è ancora disponibile il Microsoft Update Catalog, ovvero lo strumento di
ricerca manuale degli aggiornamenti di Windows.
Se abbiamo ad esempio un aggiornamento bloccato, oppure che non si scarica,
possiamo cercare il codice KB tra il catalogo e scaricarlo manualmente, per poi
procedere con l'installazione.
SOLUZIONE 3 - Scaricare gli aggiornamenti con un altro programma di update
Utilizzando lo strumento alternativo Windows Update MiniTool è possibile scaricare gli
aggiornamenti che proprio non ne vogliono sapere (anche tutti volendo) perchè
va a sostituirsi completamente al normale Windows Update, forzando in qualche modo lo scarico.
SOLUZIONE 4 - Usare lo strumento di riparazione (solo per Windows 10)
SOLUZIONE 4 - Usare lo strumento di riparazione (solo per Windows 10)
Scaricare lo strumento di riparazione automatica rilasciato da Microsoft e avviare la ricerca degli errori.
Nello specifico questo software andrà a:
-riparare il database (comprese le directory) e i componenti di Windows Update;
-reimpostare le impostazioni legate agli aggiornamenti;
-reimpostare i servizi di aggiornamento.
Dalla pagina di download sembrerebbe disponibile anche per gli altri sistemi operativi, in realtà lo strumento avanzato è disponibile solo per Windows 10, per gli altri viene consigliato di verificare le impostazioni di rete (oppure la soluzione 5).
Dalla pagina di download sembrerebbe disponibile anche per gli altri sistemi operativi, in realtà lo strumento avanzato è disponibile solo per Windows 10, per gli altri viene consigliato di verificare le impostazioni di rete (oppure la soluzione 5).
SOLUZIONE 5 - Reset
completo universale
Direttamente dal
TechNet di Microsoft è stata sviluppata un'applicazione per effettuare un reset
completo del Windows Update (disponibile in questa pagina).
Il "Reset Windows Update
Agent" va eseguito con i privilegi da amministratore (tasto destro - esegui come
amministratore). Si aprirà quindi una schermata del DOS e premendo "Y" si
proseguirà arrivando alla schermata di risoluzione problemi.
Premendo il
numero corrispondente alla funzione che vogliamo avviare quest'ultima verrà
eseguita.
Differenza tra programmi portable e normali installer
Alcuni programmi permettono di effettuare un'installazione portable, ovvero un'installazione che realmente non installa nulla all'interno del sistema operativo, ma permette di utilizzare lo stesso un determinato software.
Normalmente, quando andiamo ad installare un programma, quest'ultimo si integra completamente con il sistema operativo, andando, quindi, ad utilizzare anche file già presenti nel computer, mentre un programma portable è molto più snello, tutto quello che lo compone è racchiuso in una cartella e non tocca altro durante l'installazione.
Entrando nel dettaglio, quando avviamo l'installer per un normale programma accade questo:
-il software viene salvato nella cartella dei programmi
-nuove librerie, utili al programma, vengono salvate, quindi nuovi file DLL potrebbero essere aggiunti nella cartella System32
-nuovi valori vengono scritti nel registro
-vengono creati vari collegamenti interni al programma
-a seconda delle scelte, vengono creati anche collegamenti sul desktop, in Start e nella barra delle applicazioni
-gli aggiornamenti si installano facilmente tramite procedure guidate
-quando si disinstalla (tramite l'uninstaller legato al programma) uno o più degli elementi citati sopra possono rimanere sul computer
I programmi installati tramite un normale installer quindi sono migliori, dato che si integrano completamente con il sistema, sono più veloci rispetto ai programmi portatili (sia in avvio che in esecuzione) e sono progettati per funzionare perfettamente.
Il problema è che, pur avendo un programmino crato ad hoc per disinstallarli, quando andiamo a disinstallarli tramite Windows (facendo partire il disinstallatore creato dal creatore del programma) molti file potrebbero rimanere all'interno del sistema. Sotto il punto di vista della privacy ci sono molte possibilità che se qualcuno controlla se è stato installato quel software riesca a scoprirlo.
Prima di passare alla descrizione dei programmi portable, chiariamo quindi, come abbiamo visto, che non è così facile spostare o copiare un software già installato, dato che effettua moltissime operazioni prima di poter essere utilizzato, quindi non è possibile copiare la cartella scritta in programmi e incollarla dove si vuole ma bisogna sempre reinstallarlo.
I programmi portable quando vengono installati invece effettuano questo:
-creano una cartella e copiano all'interno tutto l'occorrente per funzionare
Fanno una sola cosa: si creano un ambiente completo per funzionare, dove all'interno è presente un semplice file eseguibile (.exe) per poterlo avviare. Certo, presentano i contro che abbiamo visto prima, ma possono essere spostati liberamente ovunque, anche su chiavette USB.
Il grande vantaggio però è che non si installano "realmente" perchè infatti se vogliamo cancellarli dobbiamo solamente eliminare la cartella dove abbiamo deciso di installarlo, dato che non viene scritto nessun altro file nel sistema.
Per trovarli su Internet e scaricarli è sufficiente fare una ricerca scrivendo il nome del programma con portable a fianco. Se è stata creata questo tipo di installazione lo troveremo abbastanza facilmente. Una volta scaricato il pacchetto non dobbiamo far altro che avviare la procedura guidata che ci chiederà dove salvare il programma.
Terminata l'installazione dobbiamo aprire la cartella e avviare il file eseguibile. Se dobbiamo spostarlo o copiarlo su una chiavetta possiamo farlo tranquillamente copiando l'intera cartella, e nel momento in cui vogliamo disinstallarlo dobbiamo solamente cancellare l'intera cartella e svuotare il cestino.
Normalmente, quando andiamo ad installare un programma, quest'ultimo si integra completamente con il sistema operativo, andando, quindi, ad utilizzare anche file già presenti nel computer, mentre un programma portable è molto più snello, tutto quello che lo compone è racchiuso in una cartella e non tocca altro durante l'installazione.
Entrando nel dettaglio, quando avviamo l'installer per un normale programma accade questo:
-il software viene salvato nella cartella dei programmi
-nuove librerie, utili al programma, vengono salvate, quindi nuovi file DLL potrebbero essere aggiunti nella cartella System32
-nuovi valori vengono scritti nel registro
-vengono creati vari collegamenti interni al programma
-a seconda delle scelte, vengono creati anche collegamenti sul desktop, in Start e nella barra delle applicazioni
-gli aggiornamenti si installano facilmente tramite procedure guidate
-quando si disinstalla (tramite l'uninstaller legato al programma) uno o più degli elementi citati sopra possono rimanere sul computer
I programmi installati tramite un normale installer quindi sono migliori, dato che si integrano completamente con il sistema, sono più veloci rispetto ai programmi portatili (sia in avvio che in esecuzione) e sono progettati per funzionare perfettamente.
Il problema è che, pur avendo un programmino crato ad hoc per disinstallarli, quando andiamo a disinstallarli tramite Windows (facendo partire il disinstallatore creato dal creatore del programma) molti file potrebbero rimanere all'interno del sistema. Sotto il punto di vista della privacy ci sono molte possibilità che se qualcuno controlla se è stato installato quel software riesca a scoprirlo.
Prima di passare alla descrizione dei programmi portable, chiariamo quindi, come abbiamo visto, che non è così facile spostare o copiare un software già installato, dato che effettua moltissime operazioni prima di poter essere utilizzato, quindi non è possibile copiare la cartella scritta in programmi e incollarla dove si vuole ma bisogna sempre reinstallarlo.
I programmi portable quando vengono installati invece effettuano questo:
-creano una cartella e copiano all'interno tutto l'occorrente per funzionare
Fanno una sola cosa: si creano un ambiente completo per funzionare, dove all'interno è presente un semplice file eseguibile (.exe) per poterlo avviare. Certo, presentano i contro che abbiamo visto prima, ma possono essere spostati liberamente ovunque, anche su chiavette USB.
Il grande vantaggio però è che non si installano "realmente" perchè infatti se vogliamo cancellarli dobbiamo solamente eliminare la cartella dove abbiamo deciso di installarlo, dato che non viene scritto nessun altro file nel sistema.
Per trovarli su Internet e scaricarli è sufficiente fare una ricerca scrivendo il nome del programma con portable a fianco. Se è stata creata questo tipo di installazione lo troveremo abbastanza facilmente. Una volta scaricato il pacchetto non dobbiamo far altro che avviare la procedura guidata che ci chiederà dove salvare il programma.
Terminata l'installazione dobbiamo aprire la cartella e avviare il file eseguibile. Se dobbiamo spostarlo o copiarlo su una chiavetta possiamo farlo tranquillamente copiando l'intera cartella, e nel momento in cui vogliamo disinstallarlo dobbiamo solamente cancellare l'intera cartella e svuotare il cestino.
Come capire se un Hard Disk o un SSD si sta rompendo: programmi per testare il disco fisso
Un hard disk può rompersi più facilmente di un'unità a stato solido, come abbiamo visto nelle differenze tra un HDD e un SSD, ma è anche vero che dove un normale disco può rompersi sia improvvisamente che dopo un certo periodo, ad uno a stato solido è quasi impossibile dare una data di "scadenza", per questo è importante fare delle verifiche ogni tanto per non rischiare di perdere dati magari molto importanti.
Quindi per non incappare in perdite di dati improvvise possiamo affidarci ai dati S.M.A.R.T. (Self Monitoring Analysis and Reporting Technology), ovvero dei dati che vengono costantemente aggiornati e vengono memorizzati all'interno del disco in uso, e che contengono praticamente molte informazioni sullo stato del disco rigido o dell'unità a stato solido.
Per leggere questi dati SMART però dobbiamo utilizzare dei programmi specifici che vanno ad analizzare il disco e ne estraggono tutte le informazioni che ci servono.
Un software molto buono è CrystalDiskInfo, che supporta sia gli HDD che gli SSD, ed oltre ad estrapolare i dati SMART esprime anche un giudizio sul disco e, cosa molto importante, nel caso mostri il messaggio di attenzione "A rischio" vuol dire che ci potrebbero essere a breve dei problemi. In modo più specifico sia nei dischi rigidi che negli SSD il colore blu indica che va tutto bene, mentre il giallo negli HDD significa "Attenzione" e il rosso che che invece c'è qualcosa di danneggiato gravemente, mentre negli SSD il giallo indica che al disco manca il 10% di vita mentre il rosso che è in fase terminale.
E' da tenere però molto in considerazione che ogni produttore definisce i valori di soglia da attribuire ai propri dischi, quindi anche questi non sono valori esatti, ma sono valori che il produttore prefissa come "soglia di vita" per il proprio disco.
Dato quindi che sono valori indicativi è meglio non allarmarsi immediatamente ma andare a verificare manualmente i parametri che mostrano l'errore o gli errori, perchè potrebbero non essere errori critici. In questa pagina è possibile leggere la descrizione completa di molti più parametri, ordinati per ID (anche su CrystalDiskInfo vengono ordinati per ID), così da verificare l'avviso in modo completo e preoccuparsi veramente solo se l'avviso mostrato è tra gli ID evidenziati di rosso (critici e con un possibile e anche imminente malfunzionamento).
Molti dei parametri in quella lista sono pensati per i dischi rigidi e non per i nuovi SSD, quindi alcune cose potrebbero differire, ma comunque nell'insieme i dati sono molto aggiornati e molto simili.
Molte volte non c'è neanche bisogno di andare ad analizzare i dati SMART, perchè se ad esempio si sentono rumori meccanici (nel caso degli HDD) oppure si iniziano a sentire dei beep di allarme direttamente dal sistema, o anche molto più semplicemente si iniziano a vedere rallentamenti durante il trasferimento di file (soprattutto se molto grandi, e file unici) ma infine anche la presenza di file danneggiati (a causa di settori danneggiati, che non si riparano) possono essere un chiaro segno che il disco sta pian piano perdendo colpi.
Per il primo problema possiamo provare prima a fare una pulizia completa per vedere se tutto torna alla normalità e si riprende una buona velocità, per il secondo invece si può tentare di recuperare i settori danneggiati con Chkdsk dal prompt dei comandi. Più precisamente bisogna aprire cmd come amministratore e avviare "chkdsk c: /r" (senza virgolette e al posto di C si può anche indicare la lettera di un altro disco) per poi premere S e programmare il test per il prossimo riavvio.
Altri software utili per fare anche dei raffronti ed avere più punti vista sono: HDD Health (per raccogliere in modo dettagliato i dati SMART), HDDScan (per avviare una serie di test del disco e individuare blocchi e settori danneggiati), oppure PassMark DiskCheckup (non compatibile con tutti i dischi ma comunque utile per estrarre i dati SMART e rilevare problemi).
Quindi per non incappare in perdite di dati improvvise possiamo affidarci ai dati S.M.A.R.T. (Self Monitoring Analysis and Reporting Technology), ovvero dei dati che vengono costantemente aggiornati e vengono memorizzati all'interno del disco in uso, e che contengono praticamente molte informazioni sullo stato del disco rigido o dell'unità a stato solido.
Per leggere questi dati SMART però dobbiamo utilizzare dei programmi specifici che vanno ad analizzare il disco e ne estraggono tutte le informazioni che ci servono.
Un software molto buono è CrystalDiskInfo, che supporta sia gli HDD che gli SSD, ed oltre ad estrapolare i dati SMART esprime anche un giudizio sul disco e, cosa molto importante, nel caso mostri il messaggio di attenzione "A rischio" vuol dire che ci potrebbero essere a breve dei problemi. In modo più specifico sia nei dischi rigidi che negli SSD il colore blu indica che va tutto bene, mentre il giallo negli HDD significa "Attenzione" e il rosso che che invece c'è qualcosa di danneggiato gravemente, mentre negli SSD il giallo indica che al disco manca il 10% di vita mentre il rosso che è in fase terminale.
E' da tenere però molto in considerazione che ogni produttore definisce i valori di soglia da attribuire ai propri dischi, quindi anche questi non sono valori esatti, ma sono valori che il produttore prefissa come "soglia di vita" per il proprio disco.
Dato quindi che sono valori indicativi è meglio non allarmarsi immediatamente ma andare a verificare manualmente i parametri che mostrano l'errore o gli errori, perchè potrebbero non essere errori critici. In questa pagina è possibile leggere la descrizione completa di molti più parametri, ordinati per ID (anche su CrystalDiskInfo vengono ordinati per ID), così da verificare l'avviso in modo completo e preoccuparsi veramente solo se l'avviso mostrato è tra gli ID evidenziati di rosso (critici e con un possibile e anche imminente malfunzionamento).
Molti dei parametri in quella lista sono pensati per i dischi rigidi e non per i nuovi SSD, quindi alcune cose potrebbero differire, ma comunque nell'insieme i dati sono molto aggiornati e molto simili.
Molte volte non c'è neanche bisogno di andare ad analizzare i dati SMART, perchè se ad esempio si sentono rumori meccanici (nel caso degli HDD) oppure si iniziano a sentire dei beep di allarme direttamente dal sistema, o anche molto più semplicemente si iniziano a vedere rallentamenti durante il trasferimento di file (soprattutto se molto grandi, e file unici) ma infine anche la presenza di file danneggiati (a causa di settori danneggiati, che non si riparano) possono essere un chiaro segno che il disco sta pian piano perdendo colpi.
Per il primo problema possiamo provare prima a fare una pulizia completa per vedere se tutto torna alla normalità e si riprende una buona velocità, per il secondo invece si può tentare di recuperare i settori danneggiati con Chkdsk dal prompt dei comandi. Più precisamente bisogna aprire cmd come amministratore e avviare "chkdsk c: /r" (senza virgolette e al posto di C si può anche indicare la lettera di un altro disco) per poi premere S e programmare il test per il prossimo riavvio.
Altri software utili per fare anche dei raffronti ed avere più punti vista sono: HDD Health (per raccogliere in modo dettagliato i dati SMART), HDDScan (per avviare una serie di test del disco e individuare blocchi e settori danneggiati), oppure PassMark DiskCheckup (non compatibile con tutti i dischi ma comunque utile per estrarre i dati SMART e rilevare problemi).
Come forzare l'aggiornamento a Windows 10 e scaricare il file ISO per poterlo reinstallare
Windows 10 è arrivato, anche se non tutti hanno già ricevuto l'aggiornamento automatico. Se facciamo parte di questi utenti che quindi stanno ancora aspettando l'update possiamo sfruttare questa piccola guida per "forzare" l'aggiornamento, che non è una vera e propria forzatura ma è una via completamente ufficiale che arriva direttamente da Microsoft.
Innanzitutto controlliamo se, dopo aver prenotato l'aggiornamento tramite la bandierina di notifica, il sistema di aggiornamento sta già scaricando i file per effettuare l'update. Raggiungiamo quindi le risorse del computer, fino ad arrivare al disco locale C; nella radice controlliamo se oltre alla classica cartella "Windows" è presente anche "$Windows.~BT". Nella maggior parte dei casi questa cartella è nascosta, quindi per visualizzarla dobbiamo andare nel Pannello di Controllo, aprire "Opzioni cartella" e, nella scheda di Visualizzazione, mettiamo la spunta sull'opzione Visualizza cartelle e file nascosti. Terminata questa verifica è meglio nascondere nuovamente queste cartelle.
Se questa cartella è presente vuol dire che il sistema sta scaricando l'aggiornamento e molto presto (a seconda della connessione che abbiamo) la bandierina di Windows 10 ci avviserà che possiamo far partire l'installazione.
Se il sistema precedente non sta ancora funzionando, possiamo raggiungere Windows Update e controllare gli aggiornamenti. Se tutto va bene Windows dovrebbe avvisarci che l'aggiornamento è disponibile e pronto per essere scaricato per poi essere installato. In alcuni casi è necessario avviare il controllo update dal prompt dei comandi (come amministratore) e digitare "wuauclt.exe /updatenow" (senza virgolette).
Se anche quest'ultimo metodo non dovesse rispondere positivamente possiamo affidarci al tool rilasciato da Microsoft per effettuare l'aggiornamento ed ottenere Windows 10 molto più velocemente e questa volta con il 100% di probabilità.
Il tool da scaricare si trova in questa pagina (pesa meno di 20 MB), bisogna solo far attenzione a scaricare quello per il nostro sistema, che può essere a 32 bit oppure a 64 bit (si può controllare andando nel Pannello di Controllo e poi Sistema). Una volta scaricato non necessita di installazione, quindi basta avviarlo per ritrovarci davanti ad una semplice schermata con due possibilità:
1. Aggiorna il PC ora (questa opzione potrebbe non essere disponibile a tutti): andando avanti con questa opzione il PC inizierà la procedura di aggiornamento, ovvero inizierà a scaricare l'intero update (circa 3 GB) e poi lo installerà sul PC in uso.
2. Crea un supporto di installazione per un altro PC: procedendo con questa opzione si potrà scaricare l'aggiornamento su una chiavetta USB oppure creare un file ISO da masterizzare su un DVD. Questo può servire sia per installare più tardi l'aggiornamento sul PC che si sta utilizzando, sia sui vari PC che si possono avere, e in questo caso non sarà necessario riscaricare ogni volta l'intero aggiornamento.
Proseguendo si raggiungerà la schermata per "Selezionare lingua, architettura ed edizione", per poi procedere con la scelta di "Unità flash USB" oppure "File ISO". In entrambi i casi naturalmente bisogna disporre del dispositivo scelto completamente vuoto.
C'è da tenere in considerazione che durante il semplice aggiornamento non viene richiesto il Product Key, quindi se abbiamo il sistema operativo originale ma non abbiamo a disposizione questo codice possiamo procedere comunque all'update senza problemi.
Una volta che abbiamo effettuato l'aggiornamento però, dopo 30 giorni (periodo durante il quale è possibile tornare indietro) il Product Key legato al sistema operativo precedente viene convertito in uno di Windows 10. A questo punto se abbiamo Windows 10 su un supporto e disponiamo del Product Key possiamo effettuare un'installazione pulita del nuovo sistema (formattazione + installazione) solo sul nostro PC naturalmente, perchè ogni Product Key è legato al proprio computer.
Innanzitutto controlliamo se, dopo aver prenotato l'aggiornamento tramite la bandierina di notifica, il sistema di aggiornamento sta già scaricando i file per effettuare l'update. Raggiungiamo quindi le risorse del computer, fino ad arrivare al disco locale C; nella radice controlliamo se oltre alla classica cartella "Windows" è presente anche "$Windows.~BT". Nella maggior parte dei casi questa cartella è nascosta, quindi per visualizzarla dobbiamo andare nel Pannello di Controllo, aprire "Opzioni cartella" e, nella scheda di Visualizzazione, mettiamo la spunta sull'opzione Visualizza cartelle e file nascosti. Terminata questa verifica è meglio nascondere nuovamente queste cartelle.
Se questa cartella è presente vuol dire che il sistema sta scaricando l'aggiornamento e molto presto (a seconda della connessione che abbiamo) la bandierina di Windows 10 ci avviserà che possiamo far partire l'installazione.
Se il sistema precedente non sta ancora funzionando, possiamo raggiungere Windows Update e controllare gli aggiornamenti. Se tutto va bene Windows dovrebbe avvisarci che l'aggiornamento è disponibile e pronto per essere scaricato per poi essere installato. In alcuni casi è necessario avviare il controllo update dal prompt dei comandi (come amministratore) e digitare "wuauclt.exe /updatenow" (senza virgolette).
Se anche quest'ultimo metodo non dovesse rispondere positivamente possiamo affidarci al tool rilasciato da Microsoft per effettuare l'aggiornamento ed ottenere Windows 10 molto più velocemente e questa volta con il 100% di probabilità.
Il tool da scaricare si trova in questa pagina (pesa meno di 20 MB), bisogna solo far attenzione a scaricare quello per il nostro sistema, che può essere a 32 bit oppure a 64 bit (si può controllare andando nel Pannello di Controllo e poi Sistema). Una volta scaricato non necessita di installazione, quindi basta avviarlo per ritrovarci davanti ad una semplice schermata con due possibilità:
1. Aggiorna il PC ora (questa opzione potrebbe non essere disponibile a tutti): andando avanti con questa opzione il PC inizierà la procedura di aggiornamento, ovvero inizierà a scaricare l'intero update (circa 3 GB) e poi lo installerà sul PC in uso.
2. Crea un supporto di installazione per un altro PC: procedendo con questa opzione si potrà scaricare l'aggiornamento su una chiavetta USB oppure creare un file ISO da masterizzare su un DVD. Questo può servire sia per installare più tardi l'aggiornamento sul PC che si sta utilizzando, sia sui vari PC che si possono avere, e in questo caso non sarà necessario riscaricare ogni volta l'intero aggiornamento.
Proseguendo si raggiungerà la schermata per "Selezionare lingua, architettura ed edizione", per poi procedere con la scelta di "Unità flash USB" oppure "File ISO". In entrambi i casi naturalmente bisogna disporre del dispositivo scelto completamente vuoto.
C'è da tenere in considerazione che durante il semplice aggiornamento non viene richiesto il Product Key, quindi se abbiamo il sistema operativo originale ma non abbiamo a disposizione questo codice possiamo procedere comunque all'update senza problemi.
Una volta che abbiamo effettuato l'aggiornamento però, dopo 30 giorni (periodo durante il quale è possibile tornare indietro) il Product Key legato al sistema operativo precedente viene convertito in uno di Windows 10. A questo punto se abbiamo Windows 10 su un supporto e disponiamo del Product Key possiamo effettuare un'installazione pulita del nuovo sistema (formattazione + installazione) solo sul nostro PC naturalmente, perchè ogni Product Key è legato al proprio computer.
Scaricare programmi senza virus e senza cercarli su Internet grazie a DDownloads (Portable)
Quando dobbiamo installare un programma dobbiamo naturalmente cercarlo con un motore di ricerca, come Google ad esempio, e bisogna trovare la pagina giusta e soprattutto il pulsante per il download giusto, spesso mischiato volontariamente tra molti altri per farci scaricare altri file, programmi o quant'altro quasi sempre colmo di software Adware (che poi bisogna eliminare con molta fatica).
Ecco allora che ci viene incontro DDownloads, un piccolissimo software di poco più di 1 MB addirittura portable (che quindi non bisogna installare), che permette di evitare tutto quello descritto prima. Al suo interno il programma propone un'interfaccia molto intuitiva che elenca i più comuni programmi per Windows, e tanti altri, con la possibilità di scaricarli direttamente con un click, senza doverli cercare sulle pagine ufficiali o siti mirror. Non bisogna per forza scansionare tutta la lista a mano per trovare il programma che cerchiamo, ma possiamo semplicemente cercarlo tramite il box di ricerca, oppure inserendo anche altre informazioni (come la categoria o lo sviluppatore); il software comunque ci aiuta con il completamento automatico dei termini di ricerca.
Una volta trovato il programma che cerchiamo, dobbiamo cliccare due volte sopra il nome e trovare l'opzione per il download diretto. Se lo scaricamento diretto non è disponibile il pulsante "Direct Download" non compare e a questo punto DDownloads ci darà l'opzione di "Download From Page", ovvero dalla pagina ufficiale.
Il programma in entrambi i casi verrà scaricato dal sito ufficiale, sia direttamente che indirettamente, ma facciamo sempre attenzione a probabili Adware nascosti anche nei pacchetti di installazione ufficiali (qui una guida su come non prendere virus).
Ecco allora che ci viene incontro DDownloads, un piccolissimo software di poco più di 1 MB addirittura portable (che quindi non bisogna installare), che permette di evitare tutto quello descritto prima. Al suo interno il programma propone un'interfaccia molto intuitiva che elenca i più comuni programmi per Windows, e tanti altri, con la possibilità di scaricarli direttamente con un click, senza doverli cercare sulle pagine ufficiali o siti mirror. Non bisogna per forza scansionare tutta la lista a mano per trovare il programma che cerchiamo, ma possiamo semplicemente cercarlo tramite il box di ricerca, oppure inserendo anche altre informazioni (come la categoria o lo sviluppatore); il software comunque ci aiuta con il completamento automatico dei termini di ricerca.
Una volta trovato il programma che cerchiamo, dobbiamo cliccare due volte sopra il nome e trovare l'opzione per il download diretto. Se lo scaricamento diretto non è disponibile il pulsante "Direct Download" non compare e a questo punto DDownloads ci darà l'opzione di "Download From Page", ovvero dalla pagina ufficiale.
Il programma in entrambi i casi verrà scaricato dal sito ufficiale, sia direttamente che indirettamente, ma facciamo sempre attenzione a probabili Adware nascosti anche nei pacchetti di installazione ufficiali (qui una guida su come non prendere virus).
Le migliori App per Chiamare gratis o a basso costo alternative a WhatsApp
Se solo si sfruttasse internet alla massima potenza e soprattutto se le reti italiane funzionassero come dovrebbero, si potrebbero sfruttare moltissimi servizi gratuiti con molta facilità. Uno di questi è la possibilità di scambiarsi messaggi ed effettuare chiamate gratuite tramite molteplici app sul proprio smartphone, e si potrebbero creare seri problemi alle compagnie telefoniche.
Per poter ottimizzare al meglio la tecnologia VoIP bisognerebbe passare dal concetto di "ti do il mio numero" al "ti do il mio nick", ovvero al posto di scambiare il numero di cellulare ci si dovrebbe scambiare il proprio nome utente su un determinato servizio di messaggistica gratuita.
Il problema però è che l'informazione sotto questo punto di vista è molto scarsa, basti pensare che moltissimi utenti non hanno mai installato nemmeno un app dagli store dei propri smartphone, e poi nasce anche un altro problema: ci sono troppi servizi e ci si dovrebbe mettere tutti d'accordo su quale usare, dato che questo concetto funziona solo se si sta utilizzando la stessa app. Naturalmente il più popolare dei servizi, ovvero WhatsApp, è riuscito ad accaparrarsi la maggior parte degli utenti, visto che per connettersi richiede di iscriversi tramite il proprio numero di cellulare (anche altri lo fanno), e dopo qualche anno ha finalmente introdotto le chiamate gratuite.
Se però si è un gruppo ristretto e si vuole creare una specie di rete di comunicazione gratuita si può benissimo optare per uno dei migliori servizi tra questi elencati, che permettono sia di inviare messaggi gratuiti sia di effettuare chiamate o videochiamate gratuite:
1. Skype: chi non conosce Skype ormai, è stato uno dei primi programmi a consentire non solo le chiamate gratuite ma addirittura già molti anni fa anche le videochiamate, oltre naturalmente alla possibilità di poter inviare messaggi a costo zero. Essendo uno dei più popolari è facilmente reperibile per tutti i sistemi operativi: Android, iOS e Windows Phone, oltre che su Windows, Mac, Linux, e molti altri.
2. Viber: questo è il principale rivale di Skype ed è disponibile per i principali sistemi operativi. Ci sono praticamente le stesse funzioni anche se Viber ha molte più emoticons ed è un po' meno professionale e minimale, è un po' più divertente da utilizzare e si è rivelato un degno concorrente.
3. WeChat: è uno dei primi che si è dimostrato all'altezza di WhatsApp, diventato famoso soprattutto grazie a molti eventi televisivi che hanno integrato la partecipazione virtuale al programma tramite appunto all'applicazione. La funzione per le chiamate funziona molto bene.
4. Line: in Italia non è così tanto utilizzato anche se è stato spesso sponsorizzato da personaggi famosi. Tuttavia la funzione per effettuare le chiamate, oltre naturalmente alla chat normale, è presente da parecchio tempo è funziona in modo egregio.
5. Facebook Messenger: questa applicazione sembrerebbe la più utile di tutte perchè quasi tutti hanno un profilo Facebook, quindi sarebbero tutti facilmente reperibili. Se non fosse per il fatto che per funzionare necessita del numero di cellulare, che deve essere collegato al profilo Facebook, ma non in molti per motivi di privacy hanno deciso di abbinarlo.
6. Tango, ooVoo e fring: queste tre app sono diverse dalle classiche app di questo tipo perchè sono più simili a dei mini social network. Tango in modo particolare è ricco di moltissime funzioni aggiuntive (oltre che chat, chiamate vocali e videochiamate) mentre ooVoo è specializzato per ogni funzionalità durante le videochiamate, e infine fring è uno dei migliori per fare chiamate di gruppo.
Tutti e tre potrebbero dare de filo da torcere a Skype e Viber ma purtroppo sono poco conosciuti.
6. Tango, ooVoo e fring: queste tre app sono diverse dalle classiche app di questo tipo perchè sono più simili a dei mini social network. Tango in modo particolare è ricco di moltissime funzioni aggiuntive (oltre che chat, chiamate vocali e videochiamate) mentre ooVoo è specializzato per ogni funzionalità durante le videochiamate, e infine fring è uno dei migliori per fare chiamate di gruppo.
Tutti e tre potrebbero dare de filo da torcere a Skype e Viber ma purtroppo sono poco conosciuti.
7. Indoona, mTalk e Libon: sono le tre applicazioni più convenienti per chiamare anche chi non ha l'applicazione installata. Indoona, di Tiscali, ha le tariffe bassissime (1 o 2 centesimi al minuto), sia verso i fissi che verso i cellulari, e molto spesso regala minuti extra per chiamare chi vogliamo. Ma anche mTalk ha le tariffe molto basse (da 1 a 5 centesimi al minuto) ma il suo punto forte è la possibilità di attivare un numero di telefono fisso VoIP in modo da poter ricevere le telefonate anche su un telefono VOIP di casa, oltre che sullo smartphone dov'è installata, e in più si possono inviare SMS e Fax. Infine Libon, è un altro ottimo servizio che offre una tariffa fissa, 3 centesimi al minuto, per chiamare qualsiasi telefono del mondo. L'offerta resta un po' meno conveniente rispetto a mTalk e soprattutto Indoona, ma è comunque una buona offerta.
Ovviamente le chiamate tra membri registrati sullo stesso servizio, sia su Indoona che su mTalk e Libon, sono gratuite.
8. Nimbuzz e Toolani (ex Forfone): nonostante in Italia l'app Nimbuzz sia poco conosciuta è una delle app storiche per effettuare chiamate gratuitamente e soprattutto è disponibile per qualsiasi dispositivo, anche quelli più vecchi. Toolani invece era molto utile prima, quando si chiamava ancora Forfone, dato che offriva 50 minuti al mese per chiamare i fissi italiani gratuitamente, ora invece, visto che è poco conosciuta e poi ha eliminato anche questa offerta, può tornare utile solo per chiamare i fissi all'estero a pochi centesimi, oltre alla possibilità di chiamare gratuitamente gli utenti che hanno l'app installata.
Con tutti questi servizi in futuro non sarà più necessario pagare abbonamenti di 30 euro per il telefono fisso, e a questo punto nemmeno 10 euro per le offerte degli smartphone con inclusi minuti e SMS, ma fare solo abbonamenti Internet. Sfruttando così le applicazioni giuste, anche via computer dato che molte sono disponibili anche come normali programmi, si può telefonare, videochiamare, scambiare messaggi totalmente in modo gratuito semplicemente grazie alla tecnologia VoIP che abbatte i costi per le chiamate e per qualsiasi altro servizio che consente.
Ovviamente le chiamate tra membri registrati sullo stesso servizio, sia su Indoona che su mTalk e Libon, sono gratuite.
8. Nimbuzz e Toolani (ex Forfone): nonostante in Italia l'app Nimbuzz sia poco conosciuta è una delle app storiche per effettuare chiamate gratuitamente e soprattutto è disponibile per qualsiasi dispositivo, anche quelli più vecchi. Toolani invece era molto utile prima, quando si chiamava ancora Forfone, dato che offriva 50 minuti al mese per chiamare i fissi italiani gratuitamente, ora invece, visto che è poco conosciuta e poi ha eliminato anche questa offerta, può tornare utile solo per chiamare i fissi all'estero a pochi centesimi, oltre alla possibilità di chiamare gratuitamente gli utenti che hanno l'app installata.
Con tutti questi servizi in futuro non sarà più necessario pagare abbonamenti di 30 euro per il telefono fisso, e a questo punto nemmeno 10 euro per le offerte degli smartphone con inclusi minuti e SMS, ma fare solo abbonamenti Internet. Sfruttando così le applicazioni giuste, anche via computer dato che molte sono disponibili anche come normali programmi, si può telefonare, videochiamare, scambiare messaggi totalmente in modo gratuito semplicemente grazie alla tecnologia VoIP che abbatte i costi per le chiamate e per qualsiasi altro servizio che consente.
VLC è il miglior media player: 15 buoni motivi per usarlo e tutte le funzioni nascoste
VLC, il celebre media player open source sviluppato da VideoLAN, è sicuramente il miglior player multimediale che un geek possa chiedere. Sotto molti punti di vista può essere considerato uno dei migliori, utile non solo a chi è un appassionato di musica e video, ma anche per tutti quelli che vogliono uno strumento sicuro e utile per ogni occasione, per andare sempre sul sicuro insomma.
L'unico aspetto che forse non soddisfa al 100%, ma che lo rende molto leggero e semplice per tutti, è la grafica priva di molte opzioni rapide e personalizzabili, anche se dispone comunque dell'opzione, un po' nascosta, per trasformarlo in un player multimediale classico (pulsante "scaletta" in basso), per il resto rimane comunque il migliore per ben 15 motivi:
1. Legge tutto: VLC racchiude in sé la maggior parte dei codec esistenti, quindi riesce a riprodurre praticamente qualsiasi file senza bisogno di utilizzare codec esterni installati dall'utente manualmente;
2. Legge file non completi: riesce ad aprire e riprodurre anche file corrotti, danneggiati, incompleti, o anche appena visualizzabili. Molto utile se si sta scaricando un video e si vuole visualizzarlo prima che il download sia completo (ad esempio con uTorrent o qualche altro software per scaricare);
3. E' facile da usare: chiunque riesce ad utilizzare VLC, con due click si apre il media player e tramite Media e Apri file si riesce ad aprire qualsiasi filmato o qualsiasi canzone;
4. Ha una grafica minimale: la grafica minimale lo rende facile da usare, leggero e ottimo per ogni situazione;
5. Visualizza flussi in streaming e locali (anche sorgenti esterne): non solo consente di riprodurre flussi di rete locali, come ad esempio quello della webcam, ma riproduce anche flussi in streaming, quindi anche da YouTube o qualsiasi altra sorgente.
Si può aprire un flusso in streaming tramite Media e Apri flusso di rete, mentre se si vuole aprire una sorgente video locale bisogna aprirla tramite Apri periferica di acquisizione;
6. Registra flussi in streaming e locali: oltre a visualizzare i flussi, riesce anche a registrare qualsiasi cosa si visualizzi tramite il player. In questo caso è possibile salvare sul computer anche video che arrivano da sorgenti esterne, come i vecchi videoregistratori per esempio.
Tramite Visualizza si possono attivare i "Controlli avanzati" e abilitare così l'opzione per registrare rapidamente;
7. Converte video e DVD: tramite VLC possiamo anche salvare un DVD sul computer, scegliendo tra i molti formati disponibili. E' possibile anche effettuare conversioni di video già presenti sul computer;
8. Cattura immagini: è possibile catturare schermate molto facilmente (qui la guida);
9. Video-zoom: una delle particolarità è la funzione zoom nei video. Si può infatti zoomare una parte di video utilizzando, da Strumenti, Effetti e filtri e, in Effetti video, la funzione presente nella scheda Geometria, dove si può rapidamente settare questa opzione;
10. Non occupa troppo spazio: nonostante la ricca collezione di codec riesce comunque a mantenere le dimensioni limitate, normalmente non supera i 100 MB;
11. Leggero durante l'utilizzo: su un computer medio sfrutta solamente il 10% di CPU e meno di 150 MB di RAM;
12. Disponibile su qualsiasi sistema operativo (anche mobile): ormai VLC è disponibile su qualsiasi piattaforma. La maggior parte degli utenti quindi può utilizzarlo in qualsiasi situazione, anche sui dispositivi mobili;
13. Sincronizza audio/video: se un filmato non ha la giusta sincronizzazione audio/video possiamo sincronizzarli noi per la visione ottimizzata. Si può agire cliccando su Strumenti e Sincronizzazione traccia;
14. Si può mettere un logo ai video: questa funzione è veramente utile per chi è solito caricare video su YouTube, infatti grazie a questo sistema si può mettere un marchio indelebile ad un video e imprimere quindi la nostra firma. Da Strumenti, Effetti e filtri, e in Effetti video tramite la scheda Sovraimpressione si può rapidamente imprimere un logo;
15. Regolare l'immagine: si può regolare l'immagine sotto ogni aspetto. Si può ridimensionare il video, ad esempio da 4:3 a 16:9, ruotare i video venuti al contrario, settare la nitidezza, regolare la messa a fuoco e tantissime altre opzioni.
Tra le altre funzioni troviamo il tasto "Pausa" che funziona anche tramite la barra spaziatrice, funzione molto pratica e comoda ma non presente in molti player, e la possibilità di aprire un'intera cartella per riprodurre un album musicale, una raccolta o anche un'intera serie TV.
L'unico aspetto che forse non soddisfa al 100%, ma che lo rende molto leggero e semplice per tutti, è la grafica priva di molte opzioni rapide e personalizzabili, anche se dispone comunque dell'opzione, un po' nascosta, per trasformarlo in un player multimediale classico (pulsante "scaletta" in basso), per il resto rimane comunque il migliore per ben 15 motivi:
1. Legge tutto: VLC racchiude in sé la maggior parte dei codec esistenti, quindi riesce a riprodurre praticamente qualsiasi file senza bisogno di utilizzare codec esterni installati dall'utente manualmente;
2. Legge file non completi: riesce ad aprire e riprodurre anche file corrotti, danneggiati, incompleti, o anche appena visualizzabili. Molto utile se si sta scaricando un video e si vuole visualizzarlo prima che il download sia completo (ad esempio con uTorrent o qualche altro software per scaricare);
3. E' facile da usare: chiunque riesce ad utilizzare VLC, con due click si apre il media player e tramite Media e Apri file si riesce ad aprire qualsiasi filmato o qualsiasi canzone;
4. Ha una grafica minimale: la grafica minimale lo rende facile da usare, leggero e ottimo per ogni situazione;
5. Visualizza flussi in streaming e locali (anche sorgenti esterne): non solo consente di riprodurre flussi di rete locali, come ad esempio quello della webcam, ma riproduce anche flussi in streaming, quindi anche da YouTube o qualsiasi altra sorgente.
Si può aprire un flusso in streaming tramite Media e Apri flusso di rete, mentre se si vuole aprire una sorgente video locale bisogna aprirla tramite Apri periferica di acquisizione;
6. Registra flussi in streaming e locali: oltre a visualizzare i flussi, riesce anche a registrare qualsiasi cosa si visualizzi tramite il player. In questo caso è possibile salvare sul computer anche video che arrivano da sorgenti esterne, come i vecchi videoregistratori per esempio.
Tramite Visualizza si possono attivare i "Controlli avanzati" e abilitare così l'opzione per registrare rapidamente;
7. Converte video e DVD: tramite VLC possiamo anche salvare un DVD sul computer, scegliendo tra i molti formati disponibili. E' possibile anche effettuare conversioni di video già presenti sul computer;
8. Cattura immagini: è possibile catturare schermate molto facilmente (qui la guida);
9. Video-zoom: una delle particolarità è la funzione zoom nei video. Si può infatti zoomare una parte di video utilizzando, da Strumenti, Effetti e filtri e, in Effetti video, la funzione presente nella scheda Geometria, dove si può rapidamente settare questa opzione;
10. Non occupa troppo spazio: nonostante la ricca collezione di codec riesce comunque a mantenere le dimensioni limitate, normalmente non supera i 100 MB;
11. Leggero durante l'utilizzo: su un computer medio sfrutta solamente il 10% di CPU e meno di 150 MB di RAM;
12. Disponibile su qualsiasi sistema operativo (anche mobile): ormai VLC è disponibile su qualsiasi piattaforma. La maggior parte degli utenti quindi può utilizzarlo in qualsiasi situazione, anche sui dispositivi mobili;
13. Sincronizza audio/video: se un filmato non ha la giusta sincronizzazione audio/video possiamo sincronizzarli noi per la visione ottimizzata. Si può agire cliccando su Strumenti e Sincronizzazione traccia;
14. Si può mettere un logo ai video: questa funzione è veramente utile per chi è solito caricare video su YouTube, infatti grazie a questo sistema si può mettere un marchio indelebile ad un video e imprimere quindi la nostra firma. Da Strumenti, Effetti e filtri, e in Effetti video tramite la scheda Sovraimpressione si può rapidamente imprimere un logo;
15. Regolare l'immagine: si può regolare l'immagine sotto ogni aspetto. Si può ridimensionare il video, ad esempio da 4:3 a 16:9, ruotare i video venuti al contrario, settare la nitidezza, regolare la messa a fuoco e tantissime altre opzioni.
Tra le altre funzioni troviamo il tasto "Pausa" che funziona anche tramite la barra spaziatrice, funzione molto pratica e comoda ma non presente in molti player, e la possibilità di aprire un'intera cartella per riprodurre un album musicale, una raccolta o anche un'intera serie TV.
L'antivirus non si disinstalla? Ecco come eliminarlo completamente per installarne uno nuovo
Quando installiamo un qualsiasi programma vengono anche installati tutti i componenti per il suo corretto funzionamento, e viene toccato anche il registro, dove vengono aggiunte o modificato molte chiavi. Quando disinstalliamo un determinato programma però, nella maggior parte dei casi, non vengono eliminati né i programmi aggiuntivi installati, né vengono ripristinate le chiavi di registro.
Con i programmi normali non nascono particolari problemi anche perchè, oltre a lasciare un segno del loro passaggio, i programmi non eliminano alcuni file che contengono le impostazioni di backup oppure i salvataggi, mentre con gli antivirus possono nascere delle problematiche serie.
Quando decidiamo di togliere un antivirus, quest'ultimo se ha l'opzione dell'autodifesa potrebbe rifiutarsi di disinstallarsi (per evitare che un virus qualunque lo cancelli) oppure una volta disinstallato potrebbe comunque lasciare tracce e impedire ad un altro antivirus di installarsi, per non andare in conflitto, lasciandoci così senza difesa.
1. Prima opzione: per disinstallare completamente un antivirus esiste un pratico programma molto semplice da utilizzare e che svolge tutte le operazioni in automatico: AppRemover.
Grazie a questo programma, che racchiude in sé la maggior parte dei tool per ogni antivirus (qui la lista completa), è possibile rimuovere facilmente i più comuni antivirus così da poter reinstallarne un altro senza problemi.
2. Seconda opzione: se invece vogliamo optare per il tool manuale e ufficiale, dobbiamo sfruttare il software di rimozione che viene rilasciato dall'azienda che distribuisce l'antivirus.
Di seguito vengono elencati i link con la pagina per il download diretto dell'applicazione per gli antivirus più utilizzati (se non è in questo elenco bisogna cercarlo su Google con il nome dell'antivirus seguito da "removal tool", nella maggior parte dei casi):
-McAfee Removal Tool
-Norton Removal Tool
-Eset NOD32 Unistaller
-Bitdefender Unistall Tool
-Kaspersky Unistall Service
-Avast Unistall Utility
-AVG Remover
-Avira Registry Cleaner
3. Terza opzione: per agevolare il lavoro, se non si vuole utilizzare il veloce AppRemover citato prima, è possibile sfruttare un piccolo software creato da un utente del forum "Wilders Security". Il programma si chiama Antivirus Remover e una volta scaricato bisogna avviarlo in modalità provvisoria con rete abilitata, così da far comparire la lista dei tool disponibili per disinstallare l'antivirus che abbiamo sul computer e scaricarlo più rapidamente, per poi utilizzarlo.
N.B. Dopo aver disinstallato il vecchio antivirus, installiamone subito uno nuovo scegliendolo tra i migliori e seguiamo la guida per evitare di prendere virus con Windows.
Con i programmi normali non nascono particolari problemi anche perchè, oltre a lasciare un segno del loro passaggio, i programmi non eliminano alcuni file che contengono le impostazioni di backup oppure i salvataggi, mentre con gli antivirus possono nascere delle problematiche serie.
Quando decidiamo di togliere un antivirus, quest'ultimo se ha l'opzione dell'autodifesa potrebbe rifiutarsi di disinstallarsi (per evitare che un virus qualunque lo cancelli) oppure una volta disinstallato potrebbe comunque lasciare tracce e impedire ad un altro antivirus di installarsi, per non andare in conflitto, lasciandoci così senza difesa.
1. Prima opzione: per disinstallare completamente un antivirus esiste un pratico programma molto semplice da utilizzare e che svolge tutte le operazioni in automatico: AppRemover.
Grazie a questo programma, che racchiude in sé la maggior parte dei tool per ogni antivirus (qui la lista completa), è possibile rimuovere facilmente i più comuni antivirus così da poter reinstallarne un altro senza problemi.
2. Seconda opzione: se invece vogliamo optare per il tool manuale e ufficiale, dobbiamo sfruttare il software di rimozione che viene rilasciato dall'azienda che distribuisce l'antivirus.
Di seguito vengono elencati i link con la pagina per il download diretto dell'applicazione per gli antivirus più utilizzati (se non è in questo elenco bisogna cercarlo su Google con il nome dell'antivirus seguito da "removal tool", nella maggior parte dei casi):
-McAfee Removal Tool
-Norton Removal Tool
-Eset NOD32 Unistaller
-Bitdefender Unistall Tool
-Kaspersky Unistall Service
-Avast Unistall Utility
-AVG Remover
-Avira Registry Cleaner
3. Terza opzione: per agevolare il lavoro, se non si vuole utilizzare il veloce AppRemover citato prima, è possibile sfruttare un piccolo software creato da un utente del forum "Wilders Security". Il programma si chiama Antivirus Remover e una volta scaricato bisogna avviarlo in modalità provvisoria con rete abilitata, così da far comparire la lista dei tool disponibili per disinstallare l'antivirus che abbiamo sul computer e scaricarlo più rapidamente, per poi utilizzarlo.
N.B. Dopo aver disinstallato il vecchio antivirus, installiamone subito uno nuovo scegliendolo tra i migliori e seguiamo la guida per evitare di prendere virus con Windows.
Recuperare file cancellati dal cestino di Windows o da microSD e hard disk formattati: i migliori programmi
Nella maggior parte dei casi se si raggiunge questo articolo è perchè o siamo curiosi di sapere se veramente esiste un modo per recuperare un file cancellato dal cestino, visto che non lo vediamo più sul computer, oppure perchè abbiamo cancellato un file molto importante e stiamo sperando in un miracoloso software in grado di ripristinare quel file.
Fortunatamente recuperare un file che abbiamo cancellato è possibile, ma non solo un file, anche intere cartelle o interi hard disk. Questo è possibile perchè quando un determinato file viene cancellato (dal cestino), non viene cancellato definitivamente, ma Windows indica quello spazio come "riutilizzabile" e solo nel caso in cui verrà riutilizzato allora verrà sovrascritto da altro.
Questi file cancellati vengono quindi solo "nascosti" e tramite i programmi che vedremo in questa guida possono essere, nella maggior parte dei casi, recuperati (o almeno parzialmente ripristinati).
Quindi per recuperare file cancellati per errore non serve per forza l'aiuto di un tecnico specializzato, basta conoscere qualche programma ben funzionante e avere la pazienza di testare quello che più fa al caso nostro.
Ecco una lista dei migliori programmi per recuperare un file cancellato dal cestino con i rispettivi pro e contro e modalità di utilizzo:
1. Recuva: software molto semplice da utilizzare, grazie anche alla grafica molto intuitiva, permette di fare una scansione rapida degli oggetti recuperabili con un recupero altrettanto veloce. Utile per recuperi rapidi, di piccole dimensioni o comunque con un distacco di tempo dalla cancellazione non troppo lungo. Sicuramente il primo da utilizzare in questi casi per prendere almeno confidenza con questo tipo di operazioni.
2. DiskDigger: simile a Recuva sia per la facilità d'uso ma anche per le prestazioni di recupero. Molto potente per il recupero di immagini, video e musica o oggetti multimediali.
3. Restoration: un po' meno semplice da utilizzare ma più potente dei primi due. Programma molto importante se abbiamo cancellato anche da un po' un determinato file perchè trova facilmente anche solo parti di file, inoltre non richiedendo l'installazione aumenta la possibilità di recupero.
4. Undelete Navigator: questo programma si pone in una via di mezzo tra quelli rapidi e quelli potenti. Molto intuitivo per la grafica simile a esplora risorse di Windows, e i file possono essere recuperati nella pozione originale o trascinati sul desktop molto rapidamente.
5. Wise Data Recovery: software molto potente, e portable, in grado di recuperare documenti, video, musica e foto. Interfaccia rapida e grafica intuitiva, scansione veloce e recupero semplice da sfruttare.
6. NTFS Undelete: utile sia per recuperare piccoli file appena cancellati, sia per recuperare interi hard disk anche dopo una formattazione (rapida).
7. PC Inspector Smart Recovery: forse il software più potente della lista perchè, anche se il sito è in tedesco, offre il supporto alla lingua italiana, e una volta installato permette di recuperare qualsiasi tipo di file (riconosce moltissime estensioni) e addirittura interi hard disk, intere chiavette USB, memory card o microSD. Veramente utilissimo in condizioni di recupero anche difficili.
Per cancellare completamente un file e renderlo irrecuperabile seguiamo il punto 5 della guida come fare una pulizia completa del PC.
Fortunatamente recuperare un file che abbiamo cancellato è possibile, ma non solo un file, anche intere cartelle o interi hard disk. Questo è possibile perchè quando un determinato file viene cancellato (dal cestino), non viene cancellato definitivamente, ma Windows indica quello spazio come "riutilizzabile" e solo nel caso in cui verrà riutilizzato allora verrà sovrascritto da altro.
Questi file cancellati vengono quindi solo "nascosti" e tramite i programmi che vedremo in questa guida possono essere, nella maggior parte dei casi, recuperati (o almeno parzialmente ripristinati).
Quindi per recuperare file cancellati per errore non serve per forza l'aiuto di un tecnico specializzato, basta conoscere qualche programma ben funzionante e avere la pazienza di testare quello che più fa al caso nostro.
Ecco una lista dei migliori programmi per recuperare un file cancellato dal cestino con i rispettivi pro e contro e modalità di utilizzo:
1. Recuva: software molto semplice da utilizzare, grazie anche alla grafica molto intuitiva, permette di fare una scansione rapida degli oggetti recuperabili con un recupero altrettanto veloce. Utile per recuperi rapidi, di piccole dimensioni o comunque con un distacco di tempo dalla cancellazione non troppo lungo. Sicuramente il primo da utilizzare in questi casi per prendere almeno confidenza con questo tipo di operazioni.
2. DiskDigger: simile a Recuva sia per la facilità d'uso ma anche per le prestazioni di recupero. Molto potente per il recupero di immagini, video e musica o oggetti multimediali.
3. Restoration: un po' meno semplice da utilizzare ma più potente dei primi due. Programma molto importante se abbiamo cancellato anche da un po' un determinato file perchè trova facilmente anche solo parti di file, inoltre non richiedendo l'installazione aumenta la possibilità di recupero.
4. Undelete Navigator: questo programma si pone in una via di mezzo tra quelli rapidi e quelli potenti. Molto intuitivo per la grafica simile a esplora risorse di Windows, e i file possono essere recuperati nella pozione originale o trascinati sul desktop molto rapidamente.
5. Wise Data Recovery: software molto potente, e portable, in grado di recuperare documenti, video, musica e foto. Interfaccia rapida e grafica intuitiva, scansione veloce e recupero semplice da sfruttare.
6. NTFS Undelete: utile sia per recuperare piccoli file appena cancellati, sia per recuperare interi hard disk anche dopo una formattazione (rapida).
7. PC Inspector Smart Recovery: forse il software più potente della lista perchè, anche se il sito è in tedesco, offre il supporto alla lingua italiana, e una volta installato permette di recuperare qualsiasi tipo di file (riconosce moltissime estensioni) e addirittura interi hard disk, intere chiavette USB, memory card o microSD. Veramente utilissimo in condizioni di recupero anche difficili.
Per cancellare completamente un file e renderlo irrecuperabile seguiamo il punto 5 della guida come fare una pulizia completa del PC.
Entrare nei siti bloccati a scuola e al lavoro: bypassare il proxy della scuola, dell'università e aziendale
Molto spesso sia negli uffici che nelle scuole vengono bloccati alcuni siti per evitare che chi lavora o chi deve studiare perda tempo su Internet. Questo blocco avviene tramite proxy, ovvero tramite un programma installato su un altro computer che fa da tramite per la connessione, e se non siamo riusciti a superare questo blocco navigando anonimi (non in incognito tramite l'opzione del browser), possiamo tentare con programmi più specifici e più potenti.
Continuando la guida vengono mostrati i programmi migliori per entrare nei siti bloccati a scuola o al lavoro:
1. Ultrasurf: questo software è davvero molto semplice da utilizzare ma è soprattutto portable e funziona anche con Internet Explorer.
Ultrasurf è veramente un programma molto potente per aggirare ogni tipo di blocco impostato dai proxy locali ed è utilissimo perchè oltre ad essere portable, quindi non ha bisogno di essere installato (molto spesso l'installazione dei programmi è bloccata dall'amministratore), funziona addirittura con IE, il più delle volte l'unico browser installato negli uffici e nelle aule.
Una volta scaricato e avviato il file .exe automaticamente dovrebbe aprirsi il browser, altrimenti facciamolo noi, e la navigazione risulterà aperta a tutte le pagine, compresi elementi multimediali, flash e anche java. Quando chiuderemo il browser nessuno si accorgerà che abbiamo sfruttato la connessione per altri scopi perchè al termine (alla chiusura) verrà cancellata qualsiasi traccia.
2. Freegate: molto simile ad Ultrasurf (sembra che sia anche migliore per certi versi), è portatile, rimuove qualsiasi blocco impostando un IP americano e non disturba la navigazione.
Molto utile sia per entrare nei siti bloccati a scuola e al lavoro, ma anche per entrare nei siti bloccati in Italia.
3. ChrisPC: basato sul famosissimo TOR, permette di impostare un proxy diverso per mascherare l'IP e navigare come se fossimo su un altro PC addirittura in una località straniera.
Una volta scaricato ed installato bisogna semplicemente avviarlo e scegliere dal menu a tendina la località in cui impostare il proxy.
4. Proxy Switcher: questo programma è molto sofisticato e raffinato ma ha bisogno di qualche settaggio per funzionare. Una volta installato bisogna aprire IE e settare le impostazioni proxy adeguate (Strumenti, Opzioni Internet, Connessioni, Impostazioni LAN): settando 127.0.0.1 e come porta la 3128.
Ora avviamo Proxy Switcher e scegliamo il proxy che vogliamo, solitamente quello con il valore di ping (response) minore, così da avere una risposta di connessione più rapida.
5. Proxyfier: sembra essere particolarmente utile per sbloccare alcuni programmi (soprattutto di messaggistica istantanea, come Skype) che in rari casi vengono bloccati.
Non proprio così semplice, una volta avviato, bisogna settare le impostazioni di rete del programma, l'indirizzo del proxy aziendale o di scuola, la porta e l'autenticazione dal proxy (se richiesta).
Continuando la guida vengono mostrati i programmi migliori per entrare nei siti bloccati a scuola o al lavoro:
1. Ultrasurf: questo software è davvero molto semplice da utilizzare ma è soprattutto portable e funziona anche con Internet Explorer.
Ultrasurf è veramente un programma molto potente per aggirare ogni tipo di blocco impostato dai proxy locali ed è utilissimo perchè oltre ad essere portable, quindi non ha bisogno di essere installato (molto spesso l'installazione dei programmi è bloccata dall'amministratore), funziona addirittura con IE, il più delle volte l'unico browser installato negli uffici e nelle aule.
Una volta scaricato e avviato il file .exe automaticamente dovrebbe aprirsi il browser, altrimenti facciamolo noi, e la navigazione risulterà aperta a tutte le pagine, compresi elementi multimediali, flash e anche java. Quando chiuderemo il browser nessuno si accorgerà che abbiamo sfruttato la connessione per altri scopi perchè al termine (alla chiusura) verrà cancellata qualsiasi traccia.
2. Freegate: molto simile ad Ultrasurf (sembra che sia anche migliore per certi versi), è portatile, rimuove qualsiasi blocco impostando un IP americano e non disturba la navigazione.
Molto utile sia per entrare nei siti bloccati a scuola e al lavoro, ma anche per entrare nei siti bloccati in Italia.
3. ChrisPC: basato sul famosissimo TOR, permette di impostare un proxy diverso per mascherare l'IP e navigare come se fossimo su un altro PC addirittura in una località straniera.
Una volta scaricato ed installato bisogna semplicemente avviarlo e scegliere dal menu a tendina la località in cui impostare il proxy.
4. Proxy Switcher: questo programma è molto sofisticato e raffinato ma ha bisogno di qualche settaggio per funzionare. Una volta installato bisogna aprire IE e settare le impostazioni proxy adeguate (Strumenti, Opzioni Internet, Connessioni, Impostazioni LAN): settando 127.0.0.1 e come porta la 3128.
Ora avviamo Proxy Switcher e scegliamo il proxy che vogliamo, solitamente quello con il valore di ping (response) minore, così da avere una risposta di connessione più rapida.
5. Proxyfier: sembra essere particolarmente utile per sbloccare alcuni programmi (soprattutto di messaggistica istantanea, come Skype) che in rari casi vengono bloccati.
Non proprio così semplice, una volta avviato, bisogna settare le impostazioni di rete del programma, l'indirizzo del proxy aziendale o di scuola, la porta e l'autenticazione dal proxy (se richiesta).
Mettere la password ad una cartella su Windows: i migliori programmi per proteggere file e cartelle
Quando più persone utilizzano lo stesso PC, se non vogliamo creare più account è possibile comunque proteggere alcuni file con una password, così da evitare che altri aprano i nostri file personali. Ma anche se siamo gli unici utenti su un computer possiamo comunque proteggere i file più importanti con una password, per una maggiore sicurezza.
Proteggere file con una parola d'accesso può essere utile anche in caso di passaggio di file tra due utenti, così solo gli interessati, che hanno la password, possono aprire quel determinato documento.
Esistono molteplici soluzioni per impostare questo tipo di protezione, vediamo i programmi migliori:
1. Secure Folder: questo è uno dei più famosi e migliori programmi per impostare una password. Si integra direttamente con Windows e dispone anche di una funzione per nascondere le cartelle. Fa parte dei migliori perchè occupa circa 1 MB e si integra rapidamente al menu contestuale del tasto destro, così da poter proteggere i file molto rapidamente e con un click.
Durante l'installazione viene chiesta la password da settare e ogni qualvolta vorremo criptare un file o una cartella sarà sufficiente fare click con il tasto destro e proteggerlo.
2. MyLockBox: questo programma è il più semplice da utilizzare. Durante il procedimento di installazione viene chiesto di impostare una password e automaticamente viene creata una cartella protetta. Tutti i file che vogliamo proteggere dobbiamo solamente trascinarli all'interno della cartella "MyLockBox" e una volta concluso il tutto dobbiamo aprire il pannello di controllo di protezione e chiudere il lucchetto, così da far sparire addirittura la cartella. Quando vogliamo utilizzarla dovremo aprire di nuovo il lucchetto.
3. IOBit Protected Folder: l'azienda IOBit è famosissima per aver creato software di manutenzione, ma questo programma offre la protezione con password alle nostre cartelle. Anche questo software è molto semplice da utilizzare, grazie alla grafica intuitiva: bisogna trascinare le cartelle all'interno della finestra sicura di Protected Folder così da assicurare i nostri file con una password molto rigida.
4. Cartella compressa: le cartelle compresse più famose sono sicuramente zip, le cartelle zippate di Windows, e rar, quelle di WinRar. Forse non tutti sanno però che è possibile impostare una password, anche ai singoli file, semplicemente agendo all'interno del file già compresso.
La cosa scomoda di questo sistema, ormai un po' datato, è il tempo molto lungo per mettere la password (anche se molto potente) e la necessità di decomprimere ogni volta tutto per vedere il contenuto protetto.
5. AxCrypt: questo software, oltre ad avere la funziona comune agli altri programmi di protezione, si integra al menu del tasto destro e offre anche una particolare protezione chiamata "key-file", ovvero la chiave di apertura viene salvata all'interno di una chiavetta USB (ad esempio) e, proprio come la chiave di casa, se si perde sarà impossibile entrare e recuperare quel file.
6. VSEncryptor: molto semplice da usare e molto utile per criptare anche solo testi. Utilizzabile anche dai meno esperti, dispone di una grafica molto intuitiva e di pochi passaggi per criptare. Per mettere la password ad un file o ad una cartella è sufficiente trascinare questi nella finestra di VSEncryptor e premere su Encrypt. Per riaprire i file sarà necessario accedere al pannello e digitare la password.
7. Easy File Locker: uno dei più semplici e minimali. Al suo avvio bisogna inserire il percorso del file o della cartella da proteggere e scegliere se mettere al sicuro: l'accesso, la scrittura, la cancellazione oppure anche la visibilità.
Proteggere file con una parola d'accesso può essere utile anche in caso di passaggio di file tra due utenti, così solo gli interessati, che hanno la password, possono aprire quel determinato documento.
Esistono molteplici soluzioni per impostare questo tipo di protezione, vediamo i programmi migliori:
1. Secure Folder: questo è uno dei più famosi e migliori programmi per impostare una password. Si integra direttamente con Windows e dispone anche di una funzione per nascondere le cartelle. Fa parte dei migliori perchè occupa circa 1 MB e si integra rapidamente al menu contestuale del tasto destro, così da poter proteggere i file molto rapidamente e con un click.
Durante l'installazione viene chiesta la password da settare e ogni qualvolta vorremo criptare un file o una cartella sarà sufficiente fare click con il tasto destro e proteggerlo.
2. MyLockBox: questo programma è il più semplice da utilizzare. Durante il procedimento di installazione viene chiesto di impostare una password e automaticamente viene creata una cartella protetta. Tutti i file che vogliamo proteggere dobbiamo solamente trascinarli all'interno della cartella "MyLockBox" e una volta concluso il tutto dobbiamo aprire il pannello di controllo di protezione e chiudere il lucchetto, così da far sparire addirittura la cartella. Quando vogliamo utilizzarla dovremo aprire di nuovo il lucchetto.
3. IOBit Protected Folder: l'azienda IOBit è famosissima per aver creato software di manutenzione, ma questo programma offre la protezione con password alle nostre cartelle. Anche questo software è molto semplice da utilizzare, grazie alla grafica intuitiva: bisogna trascinare le cartelle all'interno della finestra sicura di Protected Folder così da assicurare i nostri file con una password molto rigida.
4. Cartella compressa: le cartelle compresse più famose sono sicuramente zip, le cartelle zippate di Windows, e rar, quelle di WinRar. Forse non tutti sanno però che è possibile impostare una password, anche ai singoli file, semplicemente agendo all'interno del file già compresso.
La cosa scomoda di questo sistema, ormai un po' datato, è il tempo molto lungo per mettere la password (anche se molto potente) e la necessità di decomprimere ogni volta tutto per vedere il contenuto protetto.
5. AxCrypt: questo software, oltre ad avere la funziona comune agli altri programmi di protezione, si integra al menu del tasto destro e offre anche una particolare protezione chiamata "key-file", ovvero la chiave di apertura viene salvata all'interno di una chiavetta USB (ad esempio) e, proprio come la chiave di casa, se si perde sarà impossibile entrare e recuperare quel file.
6. VSEncryptor: molto semplice da usare e molto utile per criptare anche solo testi. Utilizzabile anche dai meno esperti, dispone di una grafica molto intuitiva e di pochi passaggi per criptare. Per mettere la password ad un file o ad una cartella è sufficiente trascinare questi nella finestra di VSEncryptor e premere su Encrypt. Per riaprire i file sarà necessario accedere al pannello e digitare la password.
7. Easy File Locker: uno dei più semplici e minimali. Al suo avvio bisogna inserire il percorso del file o della cartella da proteggere e scegliere se mettere al sicuro: l'accesso, la scrittura, la cancellazione oppure anche la visibilità.
Estrarre immagini o foto da un video: come catturare schermate con VLC
VLC è noto soprattutto come "il lettore multimediale universale", nel senso che è diventato famoso perchè integra moltissimi codec ed è in grado di leggere quasi tutti i formati multimediali, sia audio che video. Uno dei punti di forza è che riesce a riprodurre anche file non ancora completi ma non tutti sanno che è possibile anche estrarre "foto" dai video in pochissimi passaggi (qui troviamo tutte le altre funzioni).
Innanzitutto dobbiamo installarlo (si scarica gratuitamente dal sito ufficiale) e configurarlo, ed è meglio rifare la configurazione ogni volta che iniziamo un nuovo progetto di cattura schermate, così da avere le raccolte ben ordinate, tanto è molto veloce:
1. Creiamo una cartella (per comodità sul Desktop) con il nome di "Schermate";
2. Apriamo VLC e andiamo (nella barra in alto) su Strumenti e poi Preferenze;
3. Clicchiamo sul pulsante Video (a sinistra) e scorriamo fino in basso per trovare "Schermate Video";
4. Nel box "Cartella" clicchiamo su Sfoglia... e impostiamo la cartella creata precedentemente (Schermate in questo caso);
5. Nel box "Prefisso" per comodità mettiamo Foto e impostiamo la V su "Numerazione sequenziale";
6. Su "Formato" dobbiamo provare prima con "png" (alta qualità ma solitamente per i testi) poi con "jpg" (alta qualità per le foto, anche se non è sempre vero) e trovare il formato migliore in base al nostro video;
7. Clicchiamo su Salva per confermare tutto.
Ora che abbiamo inserito tutte le impostazione non chiudiamo assolutamente il programma, perchè in molti casi perde la configurazione, allora per aprire il video andiamo su:
1. Media (nella barra in alto) e clicchiamo su Apri File... (o Apri Disco... a seconda di dove abbiamo il video) e selezioniamolo per aprirlo;
2. Una volta che è avviato possiamo mettere in pausa quando vogliamo (per fare più veloce usiamo la barra spaziatrice), e per fare la "Foto" andiamo sempre sulla barra in alto per cliccare su Video e Cattura Schermata (per farlo più rapidamente attiviamo i controlli avanzati tramite Visualizza);
3. Tutte le foto che faremo le ritroveremo nella cartella Schermate, creata all'inizio.
Innanzitutto dobbiamo installarlo (si scarica gratuitamente dal sito ufficiale) e configurarlo, ed è meglio rifare la configurazione ogni volta che iniziamo un nuovo progetto di cattura schermate, così da avere le raccolte ben ordinate, tanto è molto veloce:
1. Creiamo una cartella (per comodità sul Desktop) con il nome di "Schermate";
2. Apriamo VLC e andiamo (nella barra in alto) su Strumenti e poi Preferenze;
3. Clicchiamo sul pulsante Video (a sinistra) e scorriamo fino in basso per trovare "Schermate Video";
4. Nel box "Cartella" clicchiamo su Sfoglia... e impostiamo la cartella creata precedentemente (Schermate in questo caso);
5. Nel box "Prefisso" per comodità mettiamo Foto e impostiamo la V su "Numerazione sequenziale";
6. Su "Formato" dobbiamo provare prima con "png" (alta qualità ma solitamente per i testi) poi con "jpg" (alta qualità per le foto, anche se non è sempre vero) e trovare il formato migliore in base al nostro video;
7. Clicchiamo su Salva per confermare tutto.
Ora che abbiamo inserito tutte le impostazione non chiudiamo assolutamente il programma, perchè in molti casi perde la configurazione, allora per aprire il video andiamo su:
1. Media (nella barra in alto) e clicchiamo su Apri File... (o Apri Disco... a seconda di dove abbiamo il video) e selezioniamolo per aprirlo;
2. Una volta che è avviato possiamo mettere in pausa quando vogliamo (per fare più veloce usiamo la barra spaziatrice), e per fare la "Foto" andiamo sempre sulla barra in alto per cliccare su Video e Cattura Schermata (per farlo più rapidamente attiviamo i controlli avanzati tramite Visualizza);
3. Tutte le foto che faremo le ritroveremo nella cartella Schermate, creata all'inizio.
Navigare anonimi su Internet: come cambiare indirizzo IP per navigare anonimi e in sicurezza
Nessun computer e soprattutto nessun browser ci permette di navigare in Internet in modo anonimo nativamente, solo grazie a programmi esterni o componenti aggiuntivi, uniti a siti internet particolari, è possibile cambiare il nostro indirizzo IP (e non utilizzando la navigazione in incognito del browser ad esempio). Infatti proprio cambiando indirizzo IP (diverso ad ogni connessione) si riesce a rimanere anonimi e a navigare anche: in siti censurati o bloccati, in siti che permettono l'entrata limitata per singolo IP e in siti non disponibili nel nostro territorio.
Per entrare nei siti bloccati a scuola o al lavoro, invece, se nessuno di questi metodi funziona, bisogna utilizzare uno di questi programmi, più specifici per questo tipo di funzione.
La cosa più importante però nel riuscire a navigare anonimi è naturalmente la privacy. Tramite i metodi sotto descritti si riesce a cambiare l'IP di uscita di una connessione, mascherando così la nostra vera identità, in tutto e per tutto, a patto che non effettuiamo il login ad esempio nei social network o in altri siti che possono svelare la nostra identità reale.
1. TOR: il progetto TOR (Tor Onion Router) è il miglior software per navigare anonimi e soprattutto il più completo e sempre in continuo aggiornamento.
Per utilizzarlo bisognerebbe installare tutti i componenti forniti sul sito principale, ma per facilitare il tutto è stato reso disponibile il Tor Browser (anche in italiano). Questo browser è una versione modificata di Firefox, con già preinstallata l'estensione Tor, impostato automaticamente per la sicurezza massima.
Il software è Portable (non bisogna neanche installarlo) e non necessita di modifiche da parte dell'utente, quindi è pronto all'uso anche per gli utenti meno esperti.
La navigazione tramite TOR potrebbe risultare più lenta del solito perchè la privacy è veramente ai livelli massimi: la richiesta del download di una pagina da visualizzare, ad esempio, viene rimbalzata su molteplici computer connessi tramite Tor prima di arrivare a destinazione e la stessa cosa avviene per il contrario, in questo modo non è possibile sapere chi è entrato realmente su un sito o ha effettuato un'operazione.
Tramite TOR è possibile anche raggiungere i siti con dominio .onion (siti nascosti e navigabili solo con questo sistema).
2. AnonymoX: questa è una semplice estensione disponibile sia per Firefox che per Chrome, e una volta installata permette di cambiare indirizzo IP e città, fornendo anche dei proxy interni, così da poter navigare in siti con restrizioni geografica, identificando anche i siti con l'IP Stealth.
3. SafeIP: è un piccolo software che una volta installato consente di scegliere in che modo cambiare il nostro IP, scegliendo addirittura un Paese di nostra scelta.
Molto utile soprattutto per vedere i siti italiani che sono stati bloccati all'estero, dato che si può selezionare come indirizzo anche IP italiani.
4. Siti proxy: il metodo sicuramente più facile è quello di collegarsi a siti che semplicemente indicando il sito in cui si vuole navigare fanno tutto in automatico (utilizzano proxy interni e ci cambiano l'IP).
I migliori sono: Anonymouse, AnonySurfer e Proxy.org.
Cercando in rete si possono trovare anche Proxy gratuiti da impostare manualmente nel proprio browser, così da settare il proxy "fisso" che vogliamo (su IE andiamo su Strumenti, Opzioni, Connessioni e Impostazioni LAN).
5. Motori di ricerca che non tracciano: più che un metodo per navigare anonimi è un modo per non essere tracciati dai siti ed è la tecnica di base da utilizzare anche se stiamo utilizzando uno degli altri metodi, così da lasciare veramente zero tracce.
Con i migliori motori di ricerca che rispettano la privacy non possiamo certamente cambiare l'indirizzo IP, a parte quelli che forniscono un proxy interno, ma è comunque possibile non lasciare tracce della nostra identità da nessuna parte, sia che sia vera sia che sia falsa.
Quando iniziamo a navigare in modo anonimo possiamo sfruttare questo tool per verificare se abbiamo eseguito tutto correttamente e se siamo realmente anonimi...

Per entrare nei siti bloccati a scuola o al lavoro, invece, se nessuno di questi metodi funziona, bisogna utilizzare uno di questi programmi, più specifici per questo tipo di funzione.
La cosa più importante però nel riuscire a navigare anonimi è naturalmente la privacy. Tramite i metodi sotto descritti si riesce a cambiare l'IP di uscita di una connessione, mascherando così la nostra vera identità, in tutto e per tutto, a patto che non effettuiamo il login ad esempio nei social network o in altri siti che possono svelare la nostra identità reale.
1. TOR: il progetto TOR (Tor Onion Router) è il miglior software per navigare anonimi e soprattutto il più completo e sempre in continuo aggiornamento.
Per utilizzarlo bisognerebbe installare tutti i componenti forniti sul sito principale, ma per facilitare il tutto è stato reso disponibile il Tor Browser (anche in italiano). Questo browser è una versione modificata di Firefox, con già preinstallata l'estensione Tor, impostato automaticamente per la sicurezza massima.
Il software è Portable (non bisogna neanche installarlo) e non necessita di modifiche da parte dell'utente, quindi è pronto all'uso anche per gli utenti meno esperti.
La navigazione tramite TOR potrebbe risultare più lenta del solito perchè la privacy è veramente ai livelli massimi: la richiesta del download di una pagina da visualizzare, ad esempio, viene rimbalzata su molteplici computer connessi tramite Tor prima di arrivare a destinazione e la stessa cosa avviene per il contrario, in questo modo non è possibile sapere chi è entrato realmente su un sito o ha effettuato un'operazione.
Tramite TOR è possibile anche raggiungere i siti con dominio .onion (siti nascosti e navigabili solo con questo sistema).
2. AnonymoX: questa è una semplice estensione disponibile sia per Firefox che per Chrome, e una volta installata permette di cambiare indirizzo IP e città, fornendo anche dei proxy interni, così da poter navigare in siti con restrizioni geografica, identificando anche i siti con l'IP Stealth.
3. SafeIP: è un piccolo software che una volta installato consente di scegliere in che modo cambiare il nostro IP, scegliendo addirittura un Paese di nostra scelta.
Molto utile soprattutto per vedere i siti italiani che sono stati bloccati all'estero, dato che si può selezionare come indirizzo anche IP italiani.
4. Siti proxy: il metodo sicuramente più facile è quello di collegarsi a siti che semplicemente indicando il sito in cui si vuole navigare fanno tutto in automatico (utilizzano proxy interni e ci cambiano l'IP).
I migliori sono: Anonymouse, AnonySurfer e Proxy.org.
Cercando in rete si possono trovare anche Proxy gratuiti da impostare manualmente nel proprio browser, così da settare il proxy "fisso" che vogliamo (su IE andiamo su Strumenti, Opzioni, Connessioni e Impostazioni LAN).
5. Motori di ricerca che non tracciano: più che un metodo per navigare anonimi è un modo per non essere tracciati dai siti ed è la tecnica di base da utilizzare anche se stiamo utilizzando uno degli altri metodi, così da lasciare veramente zero tracce.
Con i migliori motori di ricerca che rispettano la privacy non possiamo certamente cambiare l'indirizzo IP, a parte quelli che forniscono un proxy interno, ma è comunque possibile non lasciare tracce della nostra identità da nessuna parte, sia che sia vera sia che sia falsa.
Quando iniziamo a navigare in modo anonimo possiamo sfruttare questo tool per verificare se abbiamo eseguito tutto correttamente e se siamo realmente anonimi...
Come aggiornare tutti i programmi del PC e tenerli sempre aggiornati automaticamente con Secunia
Tenere aggiornati tutti i programmi che abbiamo sul computer non è un'operazione così semplice e immediata come può sembrare, soprattutto se ne abbiamo tanti.
La maggior parte controlla automaticamente la presenza di aggiornamenti per la sicurezza del programma, ma il più delle volte o chiudiamo l'aggiornamento o addirittura la disattiviamo perchè ogni volta dobbiamo intervenire manualmente.
Aggiornare i programmi quindi può essere quasi una scocciatura e in qualche modo può farci perdere tempo se magari stiamo lavorando oppure andiamo di fretta. Per evitare di rimanere indietro con gli aggiornamenti, almeno dei programmi più importanti, ci viene in aiuto Secunia PSI.
Secunia è un ottimo programma free che effettua una scansione completa di tutti i programmi che abbiamo sul computer e ci mostra quali software necessitano di un aggiornamento, così possiamo ritagliarci un momento libero per installare tutti gli aggiornamenti insieme.
Una volta installato, il programma ci consente anche di scegliere tra 3 opzioni di manutenzione:
1. Update programs automatically: Secunia aggiorna tutto in automatico;
2. Download updates automatically but let me choose whether to update: scarica gli aggiornamenti ma non li installa;
3. Check for updates but let me choose whether to download and update: controlla solo se ci sono aggiornamenti ma non fa nulla.
Una volta avviato Secunia, naturalmente con la connessione ad Internet attiva, bisogna solamente cliccare su Scan Now per effettuare le operazioni che abbiamo richiesto di fare.
Alcuni programmi potrebbero presentare errori o qualche complicanza, ma se seguiamo i vari passaggi richiesti, e con un po' di pazienza, aggiorneremo tutti i programmi.
Possiamo scaricare Secunia PSI Free dal sito ufficiale dopo una rapida registrazione, oppure da siti alternativi, come questo, senza registrazione ma stando attenti ai vari programmi che ci vengono "suggeriti" di installare (non installandoli naturalmente).
La maggior parte controlla automaticamente la presenza di aggiornamenti per la sicurezza del programma, ma il più delle volte o chiudiamo l'aggiornamento o addirittura la disattiviamo perchè ogni volta dobbiamo intervenire manualmente.
Aggiornare i programmi quindi può essere quasi una scocciatura e in qualche modo può farci perdere tempo se magari stiamo lavorando oppure andiamo di fretta. Per evitare di rimanere indietro con gli aggiornamenti, almeno dei programmi più importanti, ci viene in aiuto Secunia PSI.
Secunia è un ottimo programma free che effettua una scansione completa di tutti i programmi che abbiamo sul computer e ci mostra quali software necessitano di un aggiornamento, così possiamo ritagliarci un momento libero per installare tutti gli aggiornamenti insieme.
Una volta installato, il programma ci consente anche di scegliere tra 3 opzioni di manutenzione:
1. Update programs automatically: Secunia aggiorna tutto in automatico;
2. Download updates automatically but let me choose whether to update: scarica gli aggiornamenti ma non li installa;
3. Check for updates but let me choose whether to download and update: controlla solo se ci sono aggiornamenti ma non fa nulla.
Una volta avviato Secunia, naturalmente con la connessione ad Internet attiva, bisogna solamente cliccare su Scan Now per effettuare le operazioni che abbiamo richiesto di fare.
Alcuni programmi potrebbero presentare errori o qualche complicanza, ma se seguiamo i vari passaggi richiesti, e con un po' di pazienza, aggiorneremo tutti i programmi.
Possiamo scaricare Secunia PSI Free dal sito ufficiale dopo una rapida registrazione, oppure da siti alternativi, come questo, senza registrazione ma stando attenti ai vari programmi che ci vengono "suggeriti" di installare (non installandoli naturalmente).
Videochiamate senza registrazione: arriva Firefox 34 con Hello, ecco come attivarlo
Solo qualche settimana fa Mozilla aggiornava il proprio browser alla versione 33.1 aggiungendo il nuovo tasto "Dimentica", e oggi viene rilasciato Firefox 34 con una nuova funzione nascosta.
Avevamo già parlato di Hello, la nuova funzione con la quale Firefox si propone come un validissimo rivale non solo di Skype ma anche di Google e degli altri programmi VoIP, ma nonostante sia stata rilasciata la versione 34 (non più beta quindi) il pulsante per attivare le videochiamate rapide tramite link e senza registrazione non è ancora presente, neanche tramite aggiunta manuale.
Esiste però un semplice trucco per far comparire l'icona di Hello:
1. Per prima cosa assicuriamoci di aver installato Firefox 34 (clicchiamo sulle tre righe in alto a destra per entrare nelle impostazioni, poi sul punto interrogativo e infine su Informazioni su Firefox);
2. Digitiamo nella barra degli indirizzi about:config e proseguiamo;
3. Filtriamo i risultati, tramite l'apposita barra, con il termine "loop" e troviamo "loop:throttled", per poi cliccarci sopra due volte per trasformarlo da true a false (si evidenzierà anche);
4. Riavviamo Firefox e clicchiamo nuovamente sulle tre righe per raggiungere Personalizza;
5. Spostiamo il pulsante di Hello (la nuvoletta con la faccina) nella barra in alto del browser.
Una delle novità di questo sistema di videochiamata è la comodità di poter non effettuare la registrazione, perchè con un semplice click sull'icona verrà generato un link da inviare al destinatario. Quando quest'ultimo lo incollerà su un qualsiasi browser farà partire una videochiamata verso di noi.
Avevamo già parlato di Hello, la nuova funzione con la quale Firefox si propone come un validissimo rivale non solo di Skype ma anche di Google e degli altri programmi VoIP, ma nonostante sia stata rilasciata la versione 34 (non più beta quindi) il pulsante per attivare le videochiamate rapide tramite link e senza registrazione non è ancora presente, neanche tramite aggiunta manuale.
Esiste però un semplice trucco per far comparire l'icona di Hello:
1. Per prima cosa assicuriamoci di aver installato Firefox 34 (clicchiamo sulle tre righe in alto a destra per entrare nelle impostazioni, poi sul punto interrogativo e infine su Informazioni su Firefox);
2. Digitiamo nella barra degli indirizzi about:config e proseguiamo;
3. Filtriamo i risultati, tramite l'apposita barra, con il termine "loop" e troviamo "loop:throttled", per poi cliccarci sopra due volte per trasformarlo da true a false (si evidenzierà anche);
4. Riavviamo Firefox e clicchiamo nuovamente sulle tre righe per raggiungere Personalizza;
5. Spostiamo il pulsante di Hello (la nuvoletta con la faccina) nella barra in alto del browser.
Una delle novità di questo sistema di videochiamata è la comodità di poter non effettuare la registrazione, perchè con un semplice click sull'icona verrà generato un link da inviare al destinatario. Quando quest'ultimo lo incollerà su un qualsiasi browser farà partire una videochiamata verso di noi.
GoodBarber presenta ''Unlimited Apps'': la nuova offerta dedicata ai Resellers per creare infinite app
GoodBarber, azienda leader in Europa per lo sviluppo di applicazioni iOS e Android, ha lanciato una nuova offerta dedicata agli utenti che vogliono creare app in grandi quantità senza però spendere cifre enormi.
Il programma prende il nome di "Unlimited Apps", app illimitate, e consente all'utente di creare un numero infinito di applicazioni al prezzo mensile di soli 200€. L'offerta però è limitata ed è valida solo per i primi 500 iscritti, dopodiché passerà nuovamente a 290€ al mese.
Con questa offerta si avranno a disposizione, oltre alle migliori features già conosciute, come il CMS integrato con i migliori modelli, anche altre 5 funzioni dedicate al mondo reseller:
1. App illimitate: naturalmente il cuore dell'offerta è la possibilità di creare app illimitate;
2. L'opzione "White label": è possibile mostrare solo il marchio del cliente (nascondendo quello di GoodBarber);
3. Dashbord ottimizzata: grafica di lavorazione totalmente rinnovata per dare al reseller una completa visuale dei progetti, sia in corso che completati;
4. L'opzione accesso limitato: il reseller potrà consentire al cliente di visionare il progetto in modo limitato, così da non compromettere il lavoro, con la possibilità anche di far guardare l'anteprima dell'applicazione;
5. Assistenza dedicata: per rispondere alle necessità specifiche dei reseller, viene offerta un'assistenza dedicata e personale. Risposte rapide e accurate con soluzioni puntuali ad ogni nostra domanda. GoodBarber diventerà la nostra mano destra, accompagnandoci nella realizzazione di tutte le nostre app.
GoodBarber, già ben nota al mondo delle applicazioni, opera nel campo dello sviluppo delle app per iOS e Android dal 2009 e dopo il lancio della versione 3 del proprio app builder, avvenuto lo scorso luglio, ha registrato una grande crescita di iscrizioni, grazie anche al nuovissimo design adaptive per iPad. Il pezzo di puzzle che mancava a GoodBarber era appunto una sezione dedicata ai reseller e con "Unlimited Apps" riuscirà sicuramente a consolidare maggiormente la propria forza riuscendo a raggiungere veramente ogni tipo di utente.
Ma vediamo i punti di forza di questo app builder veramente molto semplice da utilizzare ma al tempo stesso molto potente:
-il CMS che permette di creare contenuti direttamente dalla piattaforma, ciò significa che si possono caricare foto video e file audio dal pc e scrivere articoli direttamente nella piattaforma. Questo è utile per chi non ha contenuti già presenti nel web, come ad esempio un'azienda che vuole costruirsi una presenza direttamente sul mobile, bypassando la fase del sito web;
-la possibilità di creare un team di lavoro, se vogliamo diventare rivenditori ci tornerà sicuramente comodo poter aggiungere i nostri partner nel team di gestione dell’app. Possiamo anche includere i nostri clienti, limitando il loro accesso solo ad alcune zone, così possono ad esempio effettuare alcune modifiche e aggiornamenti da soli o inviare notifiche push ai loro utenti;
-la possibilità di costruire plugin personalizzati e accedere anche ai settings API per personalizzare l’app fin nell'ultimo dettaglio, anche se si creano app in grande quantità, ognuna di esse sarà unica nel suo genere, progettata in base specifiche necessità del cliente finale;
-le nuove sezioni e-commerce, che rispondono alla crescente domanda delle aziende che si sono accorti del potere del mobile e vogliono espandere il loro business proprio in questo settore con la vendita diretta.
Insomma con GoodBarber creare app per iOS e Android è veramente facile, anche i non sviluppatori possono stare tranquilli perchè l'app builder è molto intuitivo e a portata di tutti.
Se dopo tutto questo non siamo ancora convinti non ci resta che provarlo per 30 giorni gratuitamente, raggiungendo semplicemente la sezione dedicata GoodBarber Unlimited apps for Reseller per trovare tutte le altre informazioni e il form molto rapido per l'iscrizione.
Ma vediamo i punti di forza di questo app builder veramente molto semplice da utilizzare ma al tempo stesso molto potente:
-il CMS che permette di creare contenuti direttamente dalla piattaforma, ciò significa che si possono caricare foto video e file audio dal pc e scrivere articoli direttamente nella piattaforma. Questo è utile per chi non ha contenuti già presenti nel web, come ad esempio un'azienda che vuole costruirsi una presenza direttamente sul mobile, bypassando la fase del sito web;
-la possibilità di creare un team di lavoro, se vogliamo diventare rivenditori ci tornerà sicuramente comodo poter aggiungere i nostri partner nel team di gestione dell’app. Possiamo anche includere i nostri clienti, limitando il loro accesso solo ad alcune zone, così possono ad esempio effettuare alcune modifiche e aggiornamenti da soli o inviare notifiche push ai loro utenti;
-la possibilità di costruire plugin personalizzati e accedere anche ai settings API per personalizzare l’app fin nell'ultimo dettaglio, anche se si creano app in grande quantità, ognuna di esse sarà unica nel suo genere, progettata in base specifiche necessità del cliente finale;
-le nuove sezioni e-commerce, che rispondono alla crescente domanda delle aziende che si sono accorti del potere del mobile e vogliono espandere il loro business proprio in questo settore con la vendita diretta.
Insomma con GoodBarber creare app per iOS e Android è veramente facile, anche i non sviluppatori possono stare tranquilli perchè l'app builder è molto intuitivo e a portata di tutti.
Se dopo tutto questo non siamo ancora convinti non ci resta che provarlo per 30 giorni gratuitamente, raggiungendo semplicemente la sezione dedicata GoodBarber Unlimited apps for Reseller per trovare tutte le altre informazioni e il form molto rapido per l'iscrizione.
Come aprire e usare le applicazioni Android su PC tramite Chrome
Per utilizzare le applicazioni del Google Play Store su PC non esistono ancora tool ufficiali, anche perchè le app per Android non sono totalmente stabili su computer.
Esiste però un'estensione, ancora in fase di sviluppo, che una volta installata permette di operare con le app che normalmente utilizziamo su smartphone o tablet direttamente nel browser Chrome. L'estensione da scaricare e si chiama ARChon, ma bisogna installarla manualmente:
1. Scarichiamo il pacchetto compatibile con il nostro sistema da questa pagina (poco più di 100 MB);
2. Terminato il download raggiungiamo la cartella scaricata e decomprimiamola;
3. Digitiamo sulla barra dell'URL di Google Chrome "chrome://extensions", premiamo invio e attiviamo la modalità sviluppatore mettendo la V nel box dedicato;
4. Clicchiamo su "Carica estensione non pacchettizzata" e selezioniamo la cartella dove è stato scompattato ARChon.
Ora che l'estensione è installata assicuriamoci solo che sia attiva perchè siamo pronti ad installare le applicazioni Android nel browser Chrome.
Naturalmente, essendo ancora in fase di sperimentazione, non tutto potrebbe andare secondo i piani, quindi non tutte le app potrebbero funzionare o crashare, o anche direttamente ARChon su alcuni PC o versioni di Chrome potrebbe non installarsi.
Anche per installare le app però non avviene tutto in automatico, dobbiamo attrezzarci e seguire una di queste tre modalità di installazione:
-Metodo più facile: per iniziare possiamo provare ad installare app già pronte, perchè non possiamo andare sul Google Play Store ed installarle come facciamo normalmente, quindi raggiungiamo questa lista (completa di link) e scegliamo qualche app che ci interessa.
Quando le abbiamo scaricate torniamo sulla scheda "extensions" di Chrome e installiamola come un'estensione non pacchettizzata (dopo averla decompressa).
-Metodo normale: un'altra possibilità è quella di scaricare i file APK (i file di installazione delle app) da Internet, e convertirli poi con un'estensione gratuita di Chome, twerk (scaricabile gratuitamente dal Chome Web Store). Una volta che abbiamo sia l'app che l'estensione aperta, possiamo trascinare la prima in quest'ultima e la conversione avverrà in automatico. Completato il tutto si potrà installare l'applicazione per Android come un'estensione non pacchettizzata.
-Metodo geek: questo metodo è il migliore perchè ci permette di avere una qualsiasi app presente sul Play Store ma dovremo utilizzare anche lo smartphone per effettuare la conversione.
Dobbiamo prima di tutto installare l'applicazione ARChon Packager sul nostro smartphone, o tablet, e avviarla. Ora scegliamo un'app presente sul dispositivo e scegliamo se deve essere impostata in modalità telefono o tablet, e anche se deve essere in verticale o orizzontale, per poi premere Fine.
Il processo creerà un pacchetto zippato che in qualche modo dovremo riuscire a trasferire sul PC (tramite cavetto, bluetooth, e-mail, ecc); una volta su PC decomprimiamo il pacchetto zippato e installiamolo su Chrome come un'estensione non pacchettizzata.
Alcune app saranno visibili solo nella sezione extensions, mentre altre saranno disponibili direttamente nella sezione App di Google Chrome, attivabile cliccando sulla barra dei preferiti con il tasto destro, e selezionando "Mostra scorciatoia app".
Esiste però un'estensione, ancora in fase di sviluppo, che una volta installata permette di operare con le app che normalmente utilizziamo su smartphone o tablet direttamente nel browser Chrome. L'estensione da scaricare e si chiama ARChon, ma bisogna installarla manualmente:
1. Scarichiamo il pacchetto compatibile con il nostro sistema da questa pagina (poco più di 100 MB);
2. Terminato il download raggiungiamo la cartella scaricata e decomprimiamola;
3. Digitiamo sulla barra dell'URL di Google Chrome "chrome://extensions", premiamo invio e attiviamo la modalità sviluppatore mettendo la V nel box dedicato;
4. Clicchiamo su "Carica estensione non pacchettizzata" e selezioniamo la cartella dove è stato scompattato ARChon.
Ora che l'estensione è installata assicuriamoci solo che sia attiva perchè siamo pronti ad installare le applicazioni Android nel browser Chrome.
Naturalmente, essendo ancora in fase di sperimentazione, non tutto potrebbe andare secondo i piani, quindi non tutte le app potrebbero funzionare o crashare, o anche direttamente ARChon su alcuni PC o versioni di Chrome potrebbe non installarsi.
Anche per installare le app però non avviene tutto in automatico, dobbiamo attrezzarci e seguire una di queste tre modalità di installazione:
-Metodo più facile: per iniziare possiamo provare ad installare app già pronte, perchè non possiamo andare sul Google Play Store ed installarle come facciamo normalmente, quindi raggiungiamo questa lista (completa di link) e scegliamo qualche app che ci interessa.
Quando le abbiamo scaricate torniamo sulla scheda "extensions" di Chrome e installiamola come un'estensione non pacchettizzata (dopo averla decompressa).
-Metodo normale: un'altra possibilità è quella di scaricare i file APK (i file di installazione delle app) da Internet, e convertirli poi con un'estensione gratuita di Chome, twerk (scaricabile gratuitamente dal Chome Web Store). Una volta che abbiamo sia l'app che l'estensione aperta, possiamo trascinare la prima in quest'ultima e la conversione avverrà in automatico. Completato il tutto si potrà installare l'applicazione per Android come un'estensione non pacchettizzata.
-Metodo geek: questo metodo è il migliore perchè ci permette di avere una qualsiasi app presente sul Play Store ma dovremo utilizzare anche lo smartphone per effettuare la conversione.
Dobbiamo prima di tutto installare l'applicazione ARChon Packager sul nostro smartphone, o tablet, e avviarla. Ora scegliamo un'app presente sul dispositivo e scegliamo se deve essere impostata in modalità telefono o tablet, e anche se deve essere in verticale o orizzontale, per poi premere Fine.
Il processo creerà un pacchetto zippato che in qualche modo dovremo riuscire a trasferire sul PC (tramite cavetto, bluetooth, e-mail, ecc); una volta su PC decomprimiamo il pacchetto zippato e installiamolo su Chrome come un'estensione non pacchettizzata.
Alcune app saranno visibili solo nella sezione extensions, mentre altre saranno disponibili direttamente nella sezione App di Google Chrome, attivabile cliccando sulla barra dei preferiti con il tasto destro, e selezionando "Mostra scorciatoia app".
Skype 6.22 porta la nuova grafica, la chat rinnovata e le videochiamate di gruppo gratuite
Skype, dopo aver reso disponibile l'update alla versione 7 per Mac, aggiorna anche il software VoIP per Windows, raggiungendo così la versione 6.22, ricca di novità.
Le grandi novità riguardano soprattutto la grafica, ma anche le altre funzioni sono state enormemente migliorate. Partendo appunto dal layout del nuovo Skype, possiamo notare un avvicinamento con la versione per dispositivi mobili, più incentrata quindi sulla chat e con un netto miglioramento del multitasking anche durante una chiamata, o videochiamata.
Ora è possibile effettuare anche videochiamate di gruppo in modo gratuito e l'immagine del profilo è in stile più social, anche le emoticons sono ora più grandi.
La condivisione di immagini e altri file ha subito un netto miglioramento: quando invieremo una foto, ad esempio, l'anteprima sarà direttamente visibile all'interno della chat.
Per avere subito il nuovo design side-by-side, dove in Mac è già disponibile da tempo con la versione 7.1, su Windows dobbiamo aggiornare Skype alla versione 6.22, scaricandola dal sito ufficiale o semplicemente aspettando che l'aggiornamento sia disponibile.
Le grandi novità riguardano soprattutto la grafica, ma anche le altre funzioni sono state enormemente migliorate. Partendo appunto dal layout del nuovo Skype, possiamo notare un avvicinamento con la versione per dispositivi mobili, più incentrata quindi sulla chat e con un netto miglioramento del multitasking anche durante una chiamata, o videochiamata.
Ora è possibile effettuare anche videochiamate di gruppo in modo gratuito e l'immagine del profilo è in stile più social, anche le emoticons sono ora più grandi.
La condivisione di immagini e altri file ha subito un netto miglioramento: quando invieremo una foto, ad esempio, l'anteprima sarà direttamente visibile all'interno della chat.
Per avere subito il nuovo design side-by-side, dove in Mac è già disponibile da tempo con la versione 7.1, su Windows dobbiamo aggiornare Skype alla versione 6.22, scaricandola dal sito ufficiale o semplicemente aspettando che l'aggiornamento sia disponibile.
Firefox sfida Skype: Mozilla presenta Hello, la videochat gratuita tramite browser
Grazie alla tecnologia WebRTC è possibile effettuare conversazioni audio video (videochiamate) tramite il browser, ma senza la necessità di installare plugin o programmi esterni.
I primi a supportare questa tecnologia, ormai non più così recente, sono stati Google e Mozilla, sui rispettivi Chrome e Firefox.
Negli ultimi giorni però Mozilla ha introdotto per la prima volta, all'interno della versione beta di Firefox 34, Firefox Hello, grazie al quale è appunto possibile effettuare videochiamate tramite il browser.
Per la maggior parte dei servizi di questo tipo è necessario creare un account dedicato, fare tutta la procedura, inserire i dati personali, ricordarsi nome utente e password, ecc.
Qui invece è sufficiente inviare un link al destinatario della chiamata (tramite e-mail ad esempio) e il destinatario quando cliccherà sul link farà automaticamente partire la videochat.
Se poi si vuole sfruttare a pieno le funzionalità è possibile anche loggarsi con un account Firefox e aggiungere i contatti preferiti alla rubrica, così da poterli chiamare senza inviare alcun link.
La versione beta di Firefox 34 è già disponile a questo link, ma la feature verrà presto integrata anche nella versione release nelle prossime settimane.
I primi a supportare questa tecnologia, ormai non più così recente, sono stati Google e Mozilla, sui rispettivi Chrome e Firefox.
Negli ultimi giorni però Mozilla ha introdotto per la prima volta, all'interno della versione beta di Firefox 34, Firefox Hello, grazie al quale è appunto possibile effettuare videochiamate tramite il browser.
Per la maggior parte dei servizi di questo tipo è necessario creare un account dedicato, fare tutta la procedura, inserire i dati personali, ricordarsi nome utente e password, ecc.
Qui invece è sufficiente inviare un link al destinatario della chiamata (tramite e-mail ad esempio) e il destinatario quando cliccherà sul link farà automaticamente partire la videochat.
Se poi si vuole sfruttare a pieno le funzionalità è possibile anche loggarsi con un account Firefox e aggiungere i contatti preferiti alla rubrica, così da poterli chiamare senza inviare alcun link.
La versione beta di Firefox 34 è già disponile a questo link, ma la feature verrà presto integrata anche nella versione release nelle prossime settimane.