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Come risparmiare dati mobili con Android: consigli rapidi per consumare meno giga
Per consumare meno dati, con la connessione che abbiamo con il nostro smartphone, esistono alcuni accorgimenti che ci faranno risparmiare buona parte dei MB, o addirittura GB, che normalmente avremmo perso.
1. Usare connessioni Wi-Fi quando disponibili: il primo suggerimento, abbastanza banale, è quello di utilizzare connessioni Wireless. Quindi quando siamo a casa, in ufficio, o in luoghi in cui è disponibile una connessione Wi-Fi, colleghiamoci a quella.
Utilizziamo il Wi-Fi soprattutto se dobbiamo condividere file di grosse dimensioni o inviare tanti video o tante foto ad amici.
2. Impostare l'aggiornamento delle app solo tramite Wi-Fi: impostando l'aggiornamento delle applicazioni solo tramite connessione Wi-Fi eviteremo che i vari aggiornamenti partano con la connessione dati, così da non farci sprecare MB inutilmente. Andiamo quindi nelle impostazioni del Google Play Store e impostiamo l'aggiornamento solo con connessioni Wireless.
3. Attivare la funzione risparmio dati e utilizzare applicazioni "Lite": se disponibili, utilizziamo le versioni Lite delle applicazioni, e per le app che offrono la funzione risparmio dati, attiviamola.
Le applicazioni Lite offrono qualche funzione in meno delle app standard ma permettono di risparmiare qualcosa nella connessione dati. Molte app invece offrono la possibilità di comprimere dati, così da poterne scaricare di meno.
Qualche app può essere aperta anche dal browser (senza quindi dover installare l'app ufficiale) è il caso delle app che sono puramente siti web. Non portano un enorme risparmio, ma comunque molte volte il browser riesce a comprimere alcune parti pesanti.
4. Usare VPN con risparmio dati: scarichiamo applicazioni che permettono di navigare gratuitamente con connessioni VPN e con la funzione integrata di risparmio dati (Opera Max è una delle migliori). In questo modo riusciremo a risparmiare anche il 50% dei dati che avremmo consumato normalmente, anche se video e immagini potrebbero non essere di qualità eccellente (il risparmio agisce maggiormente, appunto, su video e immagini).
5. Fare attenzione ai servizi cloud: i servizi cloud sono comodi ma possono risultare "pericolosi" per i nostri dati se non utilizzati con attenzione. La sincronizzazione può portare via parecchi dati, perchè funziona sia in download che in upload e trasferire molti file può far consumare veramente tanti dati. Attiviamo la sincronizzazione solo con una connessione Wi-Fi.
6. Sfruttare la modalità offline delle app: alcune app possono scaricare i dati per poi essere utilizzati anche offline. In questo caso sfruttiamo sempre il Wi-Fi e scarichiamo i dati che ci servono.
7. Controllare i dati consumati e impostate un limite per il consumo dei dati: teniamo sempre sotto controllo il consumo dei dati tramite la funzione integrata di Android, e attiviamo assolutamente la funzione che ci avvisa del raggiungimento di una certa soglia ed anche il blocco immediato quando arriviamo al limite della nostra connessione. In questo modo non rischiamo di rimanere senza MB da un momento all'altro e soprattutto non incappiamo in qualche rinnovo automatico al superamento della soglia scelta con la nostra offerta.
1. Usare connessioni Wi-Fi quando disponibili: il primo suggerimento, abbastanza banale, è quello di utilizzare connessioni Wireless. Quindi quando siamo a casa, in ufficio, o in luoghi in cui è disponibile una connessione Wi-Fi, colleghiamoci a quella.
Utilizziamo il Wi-Fi soprattutto se dobbiamo condividere file di grosse dimensioni o inviare tanti video o tante foto ad amici.
2. Impostare l'aggiornamento delle app solo tramite Wi-Fi: impostando l'aggiornamento delle applicazioni solo tramite connessione Wi-Fi eviteremo che i vari aggiornamenti partano con la connessione dati, così da non farci sprecare MB inutilmente. Andiamo quindi nelle impostazioni del Google Play Store e impostiamo l'aggiornamento solo con connessioni Wireless.
3. Attivare la funzione risparmio dati e utilizzare applicazioni "Lite": se disponibili, utilizziamo le versioni Lite delle applicazioni, e per le app che offrono la funzione risparmio dati, attiviamola.
Le applicazioni Lite offrono qualche funzione in meno delle app standard ma permettono di risparmiare qualcosa nella connessione dati. Molte app invece offrono la possibilità di comprimere dati, così da poterne scaricare di meno.
Qualche app può essere aperta anche dal browser (senza quindi dover installare l'app ufficiale) è il caso delle app che sono puramente siti web. Non portano un enorme risparmio, ma comunque molte volte il browser riesce a comprimere alcune parti pesanti.
4. Usare VPN con risparmio dati: scarichiamo applicazioni che permettono di navigare gratuitamente con connessioni VPN e con la funzione integrata di risparmio dati (Opera Max è una delle migliori). In questo modo riusciremo a risparmiare anche il 50% dei dati che avremmo consumato normalmente, anche se video e immagini potrebbero non essere di qualità eccellente (il risparmio agisce maggiormente, appunto, su video e immagini).
5. Fare attenzione ai servizi cloud: i servizi cloud sono comodi ma possono risultare "pericolosi" per i nostri dati se non utilizzati con attenzione. La sincronizzazione può portare via parecchi dati, perchè funziona sia in download che in upload e trasferire molti file può far consumare veramente tanti dati. Attiviamo la sincronizzazione solo con una connessione Wi-Fi.
6. Sfruttare la modalità offline delle app: alcune app possono scaricare i dati per poi essere utilizzati anche offline. In questo caso sfruttiamo sempre il Wi-Fi e scarichiamo i dati che ci servono.
7. Controllare i dati consumati e impostate un limite per il consumo dei dati: teniamo sempre sotto controllo il consumo dei dati tramite la funzione integrata di Android, e attiviamo assolutamente la funzione che ci avvisa del raggiungimento di una certa soglia ed anche il blocco immediato quando arriviamo al limite della nostra connessione. In questo modo non rischiamo di rimanere senza MB da un momento all'altro e soprattutto non incappiamo in qualche rinnovo automatico al superamento della soglia scelta con la nostra offerta.
Liberare memoria Android: cosa fare quando esce "spazio insufficiente sul dispositivo"
La memoria interna viene occupata nel seguente modo:
-Sistema operativo
-Applicazioni installate con dati (memoria ROM)
-File temporanei (memoria cache)
-File utente: documenti, musica, foto e video salvati dall'utente
-Memoria esterna (SD): la memoria esterna (scheda SD) può essere utilizzata per spostare le app e liberare spazio nella memoria interna (ROM). Non tutte le app però possono essere spostate e soprattutto non tutti i dati possono essere spostati nella scheda (come ad esempio i dati di WhatsApp). Inoltre anche tutti i file utente possono essere trasferiti nella memoria esterna (e impostati per essere salvati automaticamente nella SD).
-Infine c'è la memoria RAM. La memoria RAM è la memoria utilizzata dalle app attive. All'interno della RAM ci sono anche tutti i processi di sistema, quindi anche con zero applicazioni aperte sarà già per gran parte occupata.
Ora passiamo a qualche trucchetto per liberare la memoria e alleggerire anche la memoria RAM, per migliorare le prestazioni del nostro smartphone:
1. Usare supporti alternativi per salvare file: la prima cosa da fare è munirsi di una buona scheda SD per spostare tutti i file nella memoria esterna. In alternativa è possibile anche utilizzare sistemi di cloud storage per lasciare su un server remoto tutte le foto, la musica e soprattutto i video.
Successivamente impostiamo che qualsiasi app utilizzi come memoria principale quella esterna, così che, ad esempio la fotocamera, salvi automaticamente ogni foto/video nella scheda SD.
2. Spostare app sulla Scheda SD: moltissime app offrono la possibilità di spostare il pacchetto nella memoria SD. Una volta entrati nella gestione delle app è presente il bottone per spostare l'app sulla scheda SD.
In questo modo l'app verrà trasportata nella memoria esterna, liberando quella interna.
3. Disattivare app inutili: il produttore dello smartphone inserisce alcune app di default, già installate al momento dell'acquisto. Queste ultime vengono anche aggiornate e solitamente gli aggiornamenti le rendono più pesanti (perchè quelle preinstallate inizialmente sono molto più leggere).
Se non ci servono possiamo semplicemente disattivarle, disinstallando anche gli aggiornamenti (sempre dal menu di disinstallazione).
4. Svuotare la cache: svuotare la cache è la cosa più semplice e veloce per recuperare molto spazio, occupato da file temporanei. Dal menu delle impostazioni della memoria dello smartphone è presente direttamente la voce "Dati nella cache". Tappandoci sopra ci verrà chiesto se vogliamo eliminare quei dati. Questi sono solo file temporanei, quindi è possibile eliminarli senza alcun problema.
5. Cancellare dati app: altri dati che invece vengono memorizzati sono i dati app, ovvero tutti i salvataggi delle app (non c'è una voce singola ma il contatore è suddiviso per ogni app).
Questi dati possono contenere foto e video (come per WhatsApp) oppure salvataggi (come per i giochi) oppure ancora semplicemente impostazioni dell'app.
Questi dati NON andrebbero MAI cancellati, almeno che non si voglia ripristinare l'app, e ogni cosa salvata con quell'app, allo stato di prima installazione, se però ci sono app per le quali sappiamo che non abbiamo salvato nulla e che non ci sono impostazioni che perderemmo, e i dati occupano molta memoria (in modo inspiegabile), è possibile eliminarli (raccomando, solo se si è certi che non ci siano dati che potremmo perdere).
6. Utilizzare app lite : per evitare che la RAM, soprattutto negli smartphone più vecchi, venga appesantita dalle app e possibile, quando disponibile, installare versioni più leggere delle app. Per fare alcuni esempi, Facebook ha reso disponibile FB Lite, mentre Opera offre Opera Mini.
In alternativa molti servizi offerti dalle app possono essere raggiunti tramite web, in questo modo non si andrà ad occupare la RAM con processi sempre attivi (anche questo è il caso di Facebook) ma si raggiungeranno direttamente tramite un qualsiasi browser, senza installare l'app (anche se più comoda) e senza appesantire la RAM.
7. Usare launcher alternativi: se il launcher predefinito, ovvero l'app che gestisce l'avvio delle applicazioni, è troppo pesante e rende lo smartphone un po' troppo macchinoso, possiamo sempre scaricarne uno alternativo.
Su Google Play scriviamo "launcher" e scegliamone uno che fa al caso nostro. Potrebbe essere necessario provarne anche più di uno, fino a quando non troviamo quello con lo stile di icone oppure la configurazione della schermata principale che più ci piace, ma poi potremmo godere di un eventuale miglioramento delle prestazioni (scegliamo launcher leggeri, e che occupano non troppo), ed anche di una rinfrescata delle icone e della schermata di avvio.
I migliori giochi del momento per dispositivi mobili: Hitman GO, Jetpack Joyride e World Poker Club
Qualunque sia il tuo sistema operativo preferito, iOS o Android, una cosa è certa: il gioco mobile
è qui ed intende rimanerci. Gli sviluppatori continuano sempre ad alzare l'asticella e rimane uno dei settori sperimentali più divertenti dell'industria del gioco. Da versioni rivisitate di vecchi giochi per console a bizzarre interpretazioni di golf e partite di poker, ecco qui i giochi migliori del momento.
Hitman GO: molto simile a Tomb Raider Go, l'equivalente Hitman tenta di trasferirne i personaggi alla versione mobile. Naturalmente non tutte le funzioni della versione per console sono impeccabili, e con la "nuova" uscita su PS4 e Xbox alla fine di quest'anno non era nemmeno necessario che lo fossero. Detto ciò, sono state introdotte altre funzioni che hanno riscontrato successo. Sono spariti i travestimenti, gli omicidi furtivi, i gadget e la tortuosità del gioco. Tranquillo, continuerai sempre a impersonare Agent 47, ma, per eliminare le guardie di pattuglia, dovrai completare vari obiettivi sparsi in ciascun livello. Per rendere il gioco un po' più difficile sono state previste delle sfide che, sebbene non compromettano la progressione del gioco, premiano il giocatore durante il suo percorso, come ad esempio completare senza effettuare uccisioni, terminare entro un numero prestabilito di turni o rivendicare obiettivi aggiuntivi.
Jetpack Joyride è un gioco nato 4 anni fa che, al pari di Fruit Ninja (entrambi nati dalla stessa casa), crea dipendenza in modo incredibile e parimenti frustrante. Nel ruolo del venditore Barry Steakfried, l'obiettivo consiste nel giocare con il jetpack rubato e farsi strada in città in un percorso che si rivelerà distruttivo. Grazie alla sua maestria di ladro, il nostro amico ha guadagnato la libertà del movimento in verticale che è senz'altro utile quando dovrà raccogliere l'infinita gamma di monete collocate a mezz'aria mentre tenterà di fuggire dalla tana di un diabolico scienziato. Durante la corsa dovrà evitare cancelli elettrificati, raggi laser e schivare missili ma senza dimenticare di approfittare dei vantaggi dei molti veicoli potenti a sua disposizione e di "The Helicopter Game".
Poker Game: World Poker Club è di gran lunga molto più che una semplice app di poker. Presenta nuove funzioni e un’interfaccia divertente e interattiva. La differenza sta nel fatto che è possibile forzare il gioco non solo con tuo stile di gioco al tavolo, ma anche con i gesti. I giocatori, infatti, possono comunicare con il gioco con dei gesti tipo lo scorrere il dito verso l’alto per il raise o il doppio colpo per il check. Sebbene alcuni giocatori e altri fan online non ne vedano il senso, questa funzione è efficace e riteniamo che aiuti a sentire più vero il gioco. E non resteremmo sorpresi se venisse introdotta anche nel mercato del poker online. Il gioco presenta anche uno strumento per la classificazione delle mani per mostrare la forza delle tue carte, con l’intento di rendere questo gioco anche una buona scuola di apprendimento.
È possibile giocare al Texas Hold’em e all’Omaha e, per aggiungere un po’ di sano divertimento, è possibile collezionare temi nelle diverse stanze che, al completamento, saranno convertiti in moneta per il gioco, il che rende quest'app di poker un vero divertimento. Il poker è in voga da diversi anni: il gioco è in continua crescita e anche i non giocatori amano guardare il famoso World Series of Poker. Attualmente è anche possibile giocare sui social media, ma con i progressivi avanzamenti tecnologici, tutti hanno la possibilità di giocare online con giocatori in carne e ossa e di vincere soldi veri in pochi minuti! Sei curioso e vuoi saperne di più? Grazie a questa guida di PokerSites.com otterrai tutte le informazioni più rilevanti su come cominciare a giocare, quale dispositivo utilizzare e riceverai alcuni consigli utili.
Hitman GO: molto simile a Tomb Raider Go, l'equivalente Hitman tenta di trasferirne i personaggi alla versione mobile. Naturalmente non tutte le funzioni della versione per console sono impeccabili, e con la "nuova" uscita su PS4 e Xbox alla fine di quest'anno non era nemmeno necessario che lo fossero. Detto ciò, sono state introdotte altre funzioni che hanno riscontrato successo. Sono spariti i travestimenti, gli omicidi furtivi, i gadget e la tortuosità del gioco. Tranquillo, continuerai sempre a impersonare Agent 47, ma, per eliminare le guardie di pattuglia, dovrai completare vari obiettivi sparsi in ciascun livello. Per rendere il gioco un po' più difficile sono state previste delle sfide che, sebbene non compromettano la progressione del gioco, premiano il giocatore durante il suo percorso, come ad esempio completare senza effettuare uccisioni, terminare entro un numero prestabilito di turni o rivendicare obiettivi aggiuntivi.
Jetpack Joyride è un gioco nato 4 anni fa che, al pari di Fruit Ninja (entrambi nati dalla stessa casa), crea dipendenza in modo incredibile e parimenti frustrante. Nel ruolo del venditore Barry Steakfried, l'obiettivo consiste nel giocare con il jetpack rubato e farsi strada in città in un percorso che si rivelerà distruttivo. Grazie alla sua maestria di ladro, il nostro amico ha guadagnato la libertà del movimento in verticale che è senz'altro utile quando dovrà raccogliere l'infinita gamma di monete collocate a mezz'aria mentre tenterà di fuggire dalla tana di un diabolico scienziato. Durante la corsa dovrà evitare cancelli elettrificati, raggi laser e schivare missili ma senza dimenticare di approfittare dei vantaggi dei molti veicoli potenti a sua disposizione e di "The Helicopter Game".
Poker Game: World Poker Club è di gran lunga molto più che una semplice app di poker. Presenta nuove funzioni e un’interfaccia divertente e interattiva. La differenza sta nel fatto che è possibile forzare il gioco non solo con tuo stile di gioco al tavolo, ma anche con i gesti. I giocatori, infatti, possono comunicare con il gioco con dei gesti tipo lo scorrere il dito verso l’alto per il raise o il doppio colpo per il check. Sebbene alcuni giocatori e altri fan online non ne vedano il senso, questa funzione è efficace e riteniamo che aiuti a sentire più vero il gioco. E non resteremmo sorpresi se venisse introdotta anche nel mercato del poker online. Il gioco presenta anche uno strumento per la classificazione delle mani per mostrare la forza delle tue carte, con l’intento di rendere questo gioco anche una buona scuola di apprendimento.
È possibile giocare al Texas Hold’em e all’Omaha e, per aggiungere un po’ di sano divertimento, è possibile collezionare temi nelle diverse stanze che, al completamento, saranno convertiti in moneta per il gioco, il che rende quest'app di poker un vero divertimento. Il poker è in voga da diversi anni: il gioco è in continua crescita e anche i non giocatori amano guardare il famoso World Series of Poker. Attualmente è anche possibile giocare sui social media, ma con i progressivi avanzamenti tecnologici, tutti hanno la possibilità di giocare online con giocatori in carne e ossa e di vincere soldi veri in pochi minuti! Sei curioso e vuoi saperne di più? Grazie a questa guida di PokerSites.com otterrai tutte le informazioni più rilevanti su come cominciare a giocare, quale dispositivo utilizzare e riceverai alcuni consigli utili.
Commodore: il marchio rinasce con uno smartphone per gamers, tutte le caratteristiche e dove comprarlo
Commodore è da sempre un marchio storico, rimasto un po' bloccato come simbolo dei videogiochi "antichi" ma anche di tutti quei videogiochi nati prima degli anni '90, che ruotavano intorno agli 8 bit.
Comunque vada non si può parlare di Commodore senza passare ai videogiochi, perchè ovunque porti la discussione il noto marchio rimane comunque sinonimo di videogames.
Se quindi Commodore avesse vissuto i suoi anni migliori nel ventunesimo secolo, o più che altro diciamo dal 2000 al 2010, farebbe ancora sicuramente parte delle nostre console preferite, ma dato che dal 2010 in poi stanno prendendo piede sempre più i videogiochi sulle console portatili e soprattutto sugli smartphone, Commodore allora farebbe parte di almeno di uno di questi.
Ecco quindi l'idea: unire questi due device e trasformare il marchio Commodore da "semplice" console a smartphone così potente da sembrare una console portatile.
Ed è proprio con questa idea che i due italiani, Massimo Canigiani e Carlo Scattolini, hanno deciso di rilanciare il marchio, dopo averlo registrato nel 2013, dopo anni e anni di passaggi di mano e idee fallimentari continue.
Lo smarphone ha preso il nome di Commodore PET, ispirandosi allo storico computer che aveva preceduto il Commodore 64 e il Commodore Amiga. E a proposito di questi due computer, lo smartphone porta con se (preinstallati) due emulatori per supportare i vecchi giochi utilizzati su quelle due macchine, il primo è il VICE C64 emulator e il secondo è Uae4All2-SDL Amiga emulator, tutto molto semplice grazie al sistema operativo Android 5.
Ma passiamo alle caratteristiche, punto forte di questo smartphone, soprattutto perchè è in grado di supportare non solo vecchi giochi (che sarebbe stato un po' limitato oltre che insensato, a parte per gli amanti del rétro) ma anche videogiochi attuali e futuri che hanno bisogno di hardware molto potente.
Lo smartphone Commodore PET è dual SIM, con connessione 4G, e dispone di:
-Sistema operativo: Android 5.0 Lollipop
-Schermo: 5,5 pollici IPS (Full HD)
-Processore: Mediatek octa-core a 64-bit da 1.7 GHz
-Scheda grafica: AMD Mali T760
-Memoria: 32GB
-Slot di espansione (MicroSD): fino a 64 GB (una MicroSD da 32 GB è inclusa)
-RAM: 3 GB
-Fotocamera: Sony 13 MP (foto da 4096×2304 e filmati da 1920×1080 pixel)
-Fotocamera anteriore: da 8 MP
-Batteria: da 3000 mAh (rimovibile)
Il Commodore PET è in vendita sul sito ufficiale al prezzo lancio di 349€ in due versioni che si differenziano per il colore.
Comunque vada non si può parlare di Commodore senza passare ai videogiochi, perchè ovunque porti la discussione il noto marchio rimane comunque sinonimo di videogames.
Se quindi Commodore avesse vissuto i suoi anni migliori nel ventunesimo secolo, o più che altro diciamo dal 2000 al 2010, farebbe ancora sicuramente parte delle nostre console preferite, ma dato che dal 2010 in poi stanno prendendo piede sempre più i videogiochi sulle console portatili e soprattutto sugli smartphone, Commodore allora farebbe parte di almeno di uno di questi.
Ecco quindi l'idea: unire questi due device e trasformare il marchio Commodore da "semplice" console a smartphone così potente da sembrare una console portatile.
Ed è proprio con questa idea che i due italiani, Massimo Canigiani e Carlo Scattolini, hanno deciso di rilanciare il marchio, dopo averlo registrato nel 2013, dopo anni e anni di passaggi di mano e idee fallimentari continue.
Lo smarphone ha preso il nome di Commodore PET, ispirandosi allo storico computer che aveva preceduto il Commodore 64 e il Commodore Amiga. E a proposito di questi due computer, lo smartphone porta con se (preinstallati) due emulatori per supportare i vecchi giochi utilizzati su quelle due macchine, il primo è il VICE C64 emulator e il secondo è Uae4All2-SDL Amiga emulator, tutto molto semplice grazie al sistema operativo Android 5.
Ma passiamo alle caratteristiche, punto forte di questo smartphone, soprattutto perchè è in grado di supportare non solo vecchi giochi (che sarebbe stato un po' limitato oltre che insensato, a parte per gli amanti del rétro) ma anche videogiochi attuali e futuri che hanno bisogno di hardware molto potente.
Lo smartphone Commodore PET è dual SIM, con connessione 4G, e dispone di:
-Sistema operativo: Android 5.0 Lollipop
-Schermo: 5,5 pollici IPS (Full HD)
-Processore: Mediatek octa-core a 64-bit da 1.7 GHz
-Scheda grafica: AMD Mali T760
-Memoria: 32GB
-Slot di espansione (MicroSD): fino a 64 GB (una MicroSD da 32 GB è inclusa)
-RAM: 3 GB
-Fotocamera: Sony 13 MP (foto da 4096×2304 e filmati da 1920×1080 pixel)
-Fotocamera anteriore: da 8 MP
-Batteria: da 3000 mAh (rimovibile)
Il Commodore PET è in vendita sul sito ufficiale al prezzo lancio di 349€ in due versioni che si differenziano per il colore.
Calibrare la batteria su Android e PC portatili: come risolvere se la batteria segna la percentuale sbagliata
Il problema della batteria "scalibrata" è un problema molto comune sia per le batterie degli smartphone, e tablet, sia per le batterie dei computer portatili, e lo si può subito notare dal fatto che l'indicatore della percentuale della batteria varia in modo smisurato. E il problema è proprio questo, ovvero che il sistema mostra la percentuale di carica della batteria in modo errato da quella reale e manda in confusione sia il sistema di monitoraggio che il sistema di sicurezza salva-batteria, provocando spegnimenti improvvisi oppure sbalzi da una percentuale all'altra, soprattutto durante l'operazione di ricarica.
Esistono due modi differenti per ricalibrare la batteria e quindi ripristinare la giusta lettura della percentuale, così da poter riutilizzare in modo completo (al 100% vero) la carica della batteria, uno per gli smartphone e uno per i computer portatili. Non è detto che questi metodi funzionino con tutte le batterie perchè naturalmente se le batterie sono danneggiate o hanno parecchi anni, o sono state ricaricate molte volte, può darsi che ormai siano da sostituire.
Uno dei pochi consigli da tenere in considerazione è che non ci sono nè applicazioni nè programmi che permettono di effettuare la calibrazione magicamente (a meno che non ci aiutino a velocizzare la procedura indicata nella guida più in basso), questo perchè essenzialmente è necessario scaricare completamente la batteria (fino allo 0%) per riportarla poi alla carica completa (al 100%).
Se abbiamo già letto questa guida per aumentare la durata della batteria del nostro smartphone sapremo benissimo che non bisogna mai far scaricare completamente la batteria, nè caricarla completamente, ma in questo caso è proprio necessario fare questa operazione per ricalibrarla completamente e poi possiamo stare tranquilli perchè la batteria ha un sistema di sicurezza interno che evita la scarica completa reale della batteria (perchè altrimenti non si ricaricherebbe più) mentre al 100% può arrivare benissimo, anche se è meglio non farla arrivare molto spesso.
Ricalibrare la batteria del Notebook (o qualsiasi computer portatile):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo il computer. Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando la spia della batteria non segna carica completata;
2. Accendiamo il portatile e scarichiamolo fino a quando arriva al 25% e poi spegniamolo (perchè a livelli più bassi potrebbe intervenire il sistema salva-batteria, soprattutto se è calibrata male);
3. Accendiamo il computer ma questa volta entrando solamente nel BIOS (molto spesso per entrare nel BIOS bisogna premere molto velocemente, dopo il boot, il tasto F2, ma potrebbe anche essere F10 o Canc, viene comunque segnalato come "Press [...] to enter setup"). A questo punto lasciamolo scaricare fino allo 0% (fino a che si spegne) perchè in questo caso nessun sistema salva-batteria entrerà in azione e la batteria potrà scaricarsi completamente (inoltre il PC si può spegnere improvvisamente senza subire danni);
4. Quando il computer si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende entriamo immediatamente nel BIOS e torniamo al punto 3, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento);
5. A carica completata accendiamolo e lasciamolo collegato ancora per 10 minuti. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzarlo normalmente senza corrente.
Ricalibrare la batteria dello Smartphone (o tablet):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo lo smartphone (o tablet). Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando il display non segna carica completata (o rimane fisso su una percentuale);
2. Accendiamolo e scarichiamolo completamente fino allo 0% (fino a farlo spegnere da solo);
3. Quando lo smartphone si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende torniamo al punto 2, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento).
Se quando inseriamo il caricabatterie lo smartphone o il tablet si accende da solo spegniamolo immediatamente e teniamo sotto controllo la spia che indica la ricarica completa (le prossime ricariche però, solo quando si accende da solo, facciamole con il dispositivo acceso). Un altro caso potrebbe essere che il display non mostra mai il 100%, e a questo punto, quando la percentuale si è bloccata, possiamo provare a staccare e riattaccare il caricabatterie dopo 5 minuti (così da far ripartire la ricarica, nei migliori dei casi);
4. Ora accendiamo lo smartphone e teniamolo sotto carica ancora per 10 minuti, il tempo di far completare la carica mancante (potrebbe mancare anche solo l'1%) e fino a quando il display non mostra "Carico";
5. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzare lo smartphone o il tablet normalmente.
Qualche produttore consiglia di tenerlo sotto carica (attaccato alla corrente) per 2 ore in più, al termine della calibrazione, ma il sistema si fermerebbe comunque all'arrivo del 100% quindi non so se può essere importante.
Come applicazioni utili ci sono solo quelle che mostrano la percentuale della batteria, perchè tra le funzioni c'è anche l'indicazione dello stato della batteria e si può vedere se è ancora in buono stato.
Come utility di Windows invece c'è il test della batteria che si può fare direttamente dal prompt dei comandi (CMD come amministratore), con il comando "powercfg -energy". Il resoconto viene salvato in un file denominato energy-report.html, nella cartella \windows\system32. Per aprirlo però bisogna copiare altrove quel file (ad esempio sul desktop) e poi aprirlo con un qualsiasi browser. Per vedere ad esempio se la batteria è ancora in buono stato e mantiene la carica prestabilita si deve osservare il valore della capacità (di fabbrica) e confrontarlo con quello della capacità di una ricarica completa (viene mostrato il valore dell'ultima ricarica completa), il valore in percentuale ci indica invece la capacità reale della batteria (in confronto a quella di fabbrica).
Esiste anche BatteryInfoView, un piccolissimo software gratuito (no-install), che mostra qualche informazione meno dettagliata ma molto riassuntiva e facile da capire.
Ecco anche qualche altro consiglio su quale caricabatterie usare per ricaricare al meglio lo smartphone e il portatile.
N.B. E' importante sapere che la calibrazione della batteria, per evitare danneggiamenti, andrebbe fatta un massimo di una volta al mese, e solo se necessaria, altrimenti una volta ogni 6 mesi è consigliata.
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo la tua batteria o il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.
Esistono due modi differenti per ricalibrare la batteria e quindi ripristinare la giusta lettura della percentuale, così da poter riutilizzare in modo completo (al 100% vero) la carica della batteria, uno per gli smartphone e uno per i computer portatili. Non è detto che questi metodi funzionino con tutte le batterie perchè naturalmente se le batterie sono danneggiate o hanno parecchi anni, o sono state ricaricate molte volte, può darsi che ormai siano da sostituire.
Uno dei pochi consigli da tenere in considerazione è che non ci sono nè applicazioni nè programmi che permettono di effettuare la calibrazione magicamente (a meno che non ci aiutino a velocizzare la procedura indicata nella guida più in basso), questo perchè essenzialmente è necessario scaricare completamente la batteria (fino allo 0%) per riportarla poi alla carica completa (al 100%).
Se abbiamo già letto questa guida per aumentare la durata della batteria del nostro smartphone sapremo benissimo che non bisogna mai far scaricare completamente la batteria, nè caricarla completamente, ma in questo caso è proprio necessario fare questa operazione per ricalibrarla completamente e poi possiamo stare tranquilli perchè la batteria ha un sistema di sicurezza interno che evita la scarica completa reale della batteria (perchè altrimenti non si ricaricherebbe più) mentre al 100% può arrivare benissimo, anche se è meglio non farla arrivare molto spesso.
Ricalibrare la batteria del Notebook (o qualsiasi computer portatile):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo il computer. Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando la spia della batteria non segna carica completata;
2. Accendiamo il portatile e scarichiamolo fino a quando arriva al 25% e poi spegniamolo (perchè a livelli più bassi potrebbe intervenire il sistema salva-batteria, soprattutto se è calibrata male);
3. Accendiamo il computer ma questa volta entrando solamente nel BIOS (molto spesso per entrare nel BIOS bisogna premere molto velocemente, dopo il boot, il tasto F2, ma potrebbe anche essere F10 o Canc, viene comunque segnalato come "Press [...] to enter setup"). A questo punto lasciamolo scaricare fino allo 0% (fino a che si spegne) perchè in questo caso nessun sistema salva-batteria entrerà in azione e la batteria potrà scaricarsi completamente (inoltre il PC si può spegnere improvvisamente senza subire danni);
4. Quando il computer si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende entriamo immediatamente nel BIOS e torniamo al punto 3, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento);
5. A carica completata accendiamolo e lasciamolo collegato ancora per 10 minuti. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzarlo normalmente senza corrente.
Ricalibrare la batteria dello Smartphone (o tablet):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo lo smartphone (o tablet). Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando il display non segna carica completata (o rimane fisso su una percentuale);
2. Accendiamolo e scarichiamolo completamente fino allo 0% (fino a farlo spegnere da solo);
3. Quando lo smartphone si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende torniamo al punto 2, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento).
Se quando inseriamo il caricabatterie lo smartphone o il tablet si accende da solo spegniamolo immediatamente e teniamo sotto controllo la spia che indica la ricarica completa (le prossime ricariche però, solo quando si accende da solo, facciamole con il dispositivo acceso). Un altro caso potrebbe essere che il display non mostra mai il 100%, e a questo punto, quando la percentuale si è bloccata, possiamo provare a staccare e riattaccare il caricabatterie dopo 5 minuti (così da far ripartire la ricarica, nei migliori dei casi);
4. Ora accendiamo lo smartphone e teniamolo sotto carica ancora per 10 minuti, il tempo di far completare la carica mancante (potrebbe mancare anche solo l'1%) e fino a quando il display non mostra "Carico";
5. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzare lo smartphone o il tablet normalmente.
Qualche produttore consiglia di tenerlo sotto carica (attaccato alla corrente) per 2 ore in più, al termine della calibrazione, ma il sistema si fermerebbe comunque all'arrivo del 100% quindi non so se può essere importante.
Come applicazioni utili ci sono solo quelle che mostrano la percentuale della batteria, perchè tra le funzioni c'è anche l'indicazione dello stato della batteria e si può vedere se è ancora in buono stato.
Come utility di Windows invece c'è il test della batteria che si può fare direttamente dal prompt dei comandi (CMD come amministratore), con il comando "powercfg -energy". Il resoconto viene salvato in un file denominato energy-report.html, nella cartella \windows\system32. Per aprirlo però bisogna copiare altrove quel file (ad esempio sul desktop) e poi aprirlo con un qualsiasi browser. Per vedere ad esempio se la batteria è ancora in buono stato e mantiene la carica prestabilita si deve osservare il valore della capacità (di fabbrica) e confrontarlo con quello della capacità di una ricarica completa (viene mostrato il valore dell'ultima ricarica completa), il valore in percentuale ci indica invece la capacità reale della batteria (in confronto a quella di fabbrica).
Esiste anche BatteryInfoView, un piccolissimo software gratuito (no-install), che mostra qualche informazione meno dettagliata ma molto riassuntiva e facile da capire.
Ecco anche qualche altro consiglio su quale caricabatterie usare per ricaricare al meglio lo smartphone e il portatile.
N.B. E' importante sapere che la calibrazione della batteria, per evitare danneggiamenti, andrebbe fatta un massimo di una volta al mese, e solo se necessaria, altrimenti una volta ogni 6 mesi è consigliata.
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo la tua batteria o il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.
Differenza tra 2G, 3G e 4G: il significato di tutti i simboli della connessione dati su Smartphone
Quando andiamo ad abilitare la connessione dati sul nostro smartphone, così da poter navigare su Internet, nella barra delle notifiche, e in modo particolare sull'icona del segnale, compare un simbolo che può variare dal semplice G o E, fino al 3G, H, H+ o 4G.
Questi simboli non sono di certo lì a caso, ma ci indicano la connessione a cui siamo collegati con che velocità massima può andare. Più precisamente per impostazione predefinita la connessione tenta di connettersi con la connessione più veloce possibile, almeno che non sia specificamente indicato nelle impostazioni di collegarsi ad uno standard ben preciso.
Vediamo ora in ordine di velocità, dal più lento e datato al più veloce e di ultima generazione, tutti gli standard a cui uno smartphone può collegarsi (lo smartphone deve però supportare quel tipo di velocità altrimenti si connetterà alla più recente e veloce connessione disponibile):
1. G (GPRS): è una delle prime connessioni nate su mobile ed è anche tra le più lente. E' la tecnologia 2G praticamente, che può essere utile solamente per visionare qualche pagina web e non molto altro.
In questo caso non si superano i 20-40 Kbit/s (2-5 KB/s) in download.
2. E (EDGE): chiamata anche EGPRS, è la tecnologia superiore al GPRS. E' più veloce perchè riesce a sfruttare più canali contemporaneamente ma è comunque molto lenta.
La velocità ha un range di 60-180 Kbit/s (7-20 KB/s).
3. 3G (UMTS): questa connessione segna il passo in avanti dal 2G alla terza generazione di Internet Mobile. Lo scambio di dati sia in download che in upload è molto veloce e molto spesso nelle zone in cui sia arriva al 3G base (ovvero UMTS) se la connessione è stabile si passa automaticamente alla più veloce e successiva H (HSPA).
Con la 3G si arriva ad una velocità massima pari a 700 Kbit/s (90 KB/s).
4. H (HSPA): questa sigla indica che siamo collegati con una connessione HSPA, e in donwload si avrà lo standard HSDPA (High-Speed Downlink Packet Access) mentre in upload si otterrà la HSUPA (High-Speed Uplink Packet Access). Questo standard è l'evoluzione del classico 3G e permette velocità teoriche tra i 7,2 Mbit/s (900 KB/s) e un massimo di 14,4 Mbit/s (1,8 MB/s).
5. H+ (HSPA+): con l'HSPA evoluto si fa un altro piccolo passo in avanti e si anticipa le velocità di quarta generazione, e stando ai test è possibile raggiungere velocità di download tra i 42,2 Mbit/s (5,25 MB/s) e i 56 Mbit/s (7 MB/s).
6. 4G (LTE): questa tecnologia viene presentata con standard futuristici e velocità di download e upload veramente alti. Le velocità teorica in download varia tra i 72 Mbit/s (9 MB/s) e i 150 Mbit/s (18,75 MB/s) mentre in upload può arrivare ai 60 Mbit/s (7,5 MB/s), anche se ancora in moltissime città non è disponibile oppure non si raggiungono le velocità prestabilite.
Fino al 3G le velocità sono abbastanza raggiungibili, mentre quelle successive sono ancora velocità "su carta", ovvero c'è la possibilità di raggiungerle ma le tecnologie attuali e soprattutto la copertura base è ancora ridotta. Mentre le velocità di seconda generazione vengono utilizzate ormai solo per risparmiare batteria, oppure naturalmente nelle zone dove c'è poco segnale.
Per ripercorrere la cronistoria con le generazioni complete e le velocità in sintesi ecco un riassunto:
-1G: telefoni analogici e 14,4 Kbit/s
-2G: telefoni digitali (GSM) e 9-14 Kbit/s (più stabili dell'analogico)
-2,5G: tecnologia GPRS con 20-40 Kbit/s
-2,75G: standard EDGE e 60-180 Kbit/s
-3G: terza generazione (UMTS) con 380-700 Kbit/s
-3,5G: tecnologia HSPA e 7,2-14,4 Mbit/s
-3,75G: tecnologia HSPA evoluto con 42,2-56 Mbit/s
-4G: quarta generazione (LTE) e 72-150 Mbit/s
Vediamo ora in ordine di velocità, dal più lento e datato al più veloce e di ultima generazione, tutti gli standard a cui uno smartphone può collegarsi (lo smartphone deve però supportare quel tipo di velocità altrimenti si connetterà alla più recente e veloce connessione disponibile):
1. G (GPRS): è una delle prime connessioni nate su mobile ed è anche tra le più lente. E' la tecnologia 2G praticamente, che può essere utile solamente per visionare qualche pagina web e non molto altro.
In questo caso non si superano i 20-40 Kbit/s (2-5 KB/s) in download.
2. E (EDGE): chiamata anche EGPRS, è la tecnologia superiore al GPRS. E' più veloce perchè riesce a sfruttare più canali contemporaneamente ma è comunque molto lenta.
La velocità ha un range di 60-180 Kbit/s (7-20 KB/s).
3. 3G (UMTS): questa connessione segna il passo in avanti dal 2G alla terza generazione di Internet Mobile. Lo scambio di dati sia in download che in upload è molto veloce e molto spesso nelle zone in cui sia arriva al 3G base (ovvero UMTS) se la connessione è stabile si passa automaticamente alla più veloce e successiva H (HSPA).
Con la 3G si arriva ad una velocità massima pari a 700 Kbit/s (90 KB/s).
4. H (HSPA): questa sigla indica che siamo collegati con una connessione HSPA, e in donwload si avrà lo standard HSDPA (High-Speed Downlink Packet Access) mentre in upload si otterrà la HSUPA (High-Speed Uplink Packet Access). Questo standard è l'evoluzione del classico 3G e permette velocità teoriche tra i 7,2 Mbit/s (900 KB/s) e un massimo di 14,4 Mbit/s (1,8 MB/s).
5. H+ (HSPA+): con l'HSPA evoluto si fa un altro piccolo passo in avanti e si anticipa le velocità di quarta generazione, e stando ai test è possibile raggiungere velocità di download tra i 42,2 Mbit/s (5,25 MB/s) e i 56 Mbit/s (7 MB/s).
6. 4G (LTE): questa tecnologia viene presentata con standard futuristici e velocità di download e upload veramente alti. Le velocità teorica in download varia tra i 72 Mbit/s (9 MB/s) e i 150 Mbit/s (18,75 MB/s) mentre in upload può arrivare ai 60 Mbit/s (7,5 MB/s), anche se ancora in moltissime città non è disponibile oppure non si raggiungono le velocità prestabilite.
Fino al 3G le velocità sono abbastanza raggiungibili, mentre quelle successive sono ancora velocità "su carta", ovvero c'è la possibilità di raggiungerle ma le tecnologie attuali e soprattutto la copertura base è ancora ridotta. Mentre le velocità di seconda generazione vengono utilizzate ormai solo per risparmiare batteria, oppure naturalmente nelle zone dove c'è poco segnale.
Per ripercorrere la cronistoria con le generazioni complete e le velocità in sintesi ecco un riassunto:
-1G: telefoni analogici e 14,4 Kbit/s
-2G: telefoni digitali (GSM) e 9-14 Kbit/s (più stabili dell'analogico)
-2,5G: tecnologia GPRS con 20-40 Kbit/s
-2,75G: standard EDGE e 60-180 Kbit/s
-3G: terza generazione (UMTS) con 380-700 Kbit/s
-3,5G: tecnologia HSPA e 7,2-14,4 Mbit/s
-3,75G: tecnologia HSPA evoluto con 42,2-56 Mbit/s
-4G: quarta generazione (LTE) e 72-150 Mbit/s
I caricabatterie sono tutti uguali? Informazioni utili per ricaricare lo smartphone, il tablet e il portatile
Da qualche anno ormai i collegamenti tra vari dispositivi avvengono quasi tutti con gli stessi standard. Anche per quanto riguarda i caricabatterie, lo standard che ormai ha preso piede è il connettore Micro-USB per quasi tutti gli smartphone, cellulari e tablet (a parte gli Apple Device), mentre per i portatili bisogna ancora prestare attenzione a qualche differenza.
Sostanzialmente ormai ci sono grossomodo 3 tipi di caricabatterie diversi, ma vediamo i vari dettagli per il tipo di dispositivo che dobbiamo ricaricare:
1. Smartphone e tablet generici (con Android, Windows o BlackBerry): questi utilizzano tutti il connettore Micro-USB (standard imposto dall'unione europea per tutti i dispositivi) e va a sostituire il vecchio caricabatterie "di marca" che doveva essere utilizzato esclusivamente con il cellulare con cui era stato venduto.
Tutti gli smartphone e tablet quindi possono essere ricaricati con lo stesso caricabatterie (ma in certi casi anche i normali cellulari), anche se alcuni sono più potenti e permettono di ricaricare il dispositivo più velocemente di altri.
1. Smartphone e tablet generici (con Android, Windows o BlackBerry): questi utilizzano tutti il connettore Micro-USB (standard imposto dall'unione europea per tutti i dispositivi) e va a sostituire il vecchio caricabatterie "di marca" che doveva essere utilizzato esclusivamente con il cellulare con cui era stato venduto.
Tutti gli smartphone e tablet quindi possono essere ricaricati con lo stesso caricabatterie (ma in certi casi anche i normali cellulari), anche se alcuni sono più potenti e permettono di ricaricare il dispositivo più velocemente di altri.
2. Apple Device (iPhone, iPad, iPod): questi dispositivi hanno tutti lo stesso caricabatterie, firmato Apple, denominato Lightning, usato dal 2012 in poi. Prima del 2012 veniva utilizzato un altro connettore, ma è comunque disponibile un adattatore per utilizzare lo stesso il nuovo caricabatterie anche sui vecchi dispositivi.
Grazie all'unione europea è possibile ricaricare anche questi dispositivi con il connettore Micro-USB, perchè la Apple è stata obbligata a vendere un adattatore Lightning-to-Micro-USB.
3. Computer portatili: in questo caso non esiste una standardizzazione, anche perchè ogni portatile ha spesso caratteristiche molto diverse dai suoi simili. I connettori sono anche diversi per ogni marca che si utilizza, e solitamente ogni alimentatore è stato progettato esclusivamente per quel determinato computer.
Se però si dovesse rompere l'alimentatore originale, si può ovviare al problema utilizzando un alimentatore universale, che si può adattare al proprio portatile, stando attenti alle caratteristiche che devono coincidere con l'originale. In quelli universali sono presenti diversi connettori (variabili per marca) e anche un diverso tipo di voltaggio e amperaggio, da impostare correttamente per un giusto funzionamento.
Praticamente per gli smartphone e tablet possiamo utilizzare un qualsiasi caricabatterie con connettore Micro-USB (anche con quelli Apple, visto che esiste l'adattatore) mentre per i computer portatili dobbiamo utilizzare per forza quello dato in dotazione oppure uno universale (adattabile, con le stesse caratteristiche).
Solitamente quasi tutti gli smartphone o tablet se collegati al computer entrano in modalità di ricarica, ma questa funzione deve essere abilitata solo dal produttore e non è possibile disattivarla, oppure, in quelli dove non è disponibile, attivarla. In questo caso però la ricarica avverrà molto lentamente, ma vediamo più nel dettaglio perchè: tutte le connessioni USB hanno una tensione pari a 5V, sia che quest'ultima arrivi dalla porta USB del computer, sia che questa arrivi dalla presa della corrente. Quello che fa la differenza è l'amperaggio (A), perchè più è alto più fa aumentare la potenza del caricabatterie (misurata in Watt). Il calcolo per vedere qual è il caricabatterie più potente è semplice: in questo caso 5V (fissi) x Ampere (A) = Watt.
Anche se i produttori consigliano di utilizzare sempre il caricabatterie ufficiale è possibile utilizzare un caricabatterie qualsiasi, l'importante è che raggiunga almeno l'amperaggio minimo che serve al dispositivo per ricaricarsi (di solito 0,5A); se invece lo supera, meglio ancora perchè il dispositivo prenderà comunque l'amperaggio massimo consentito (anche se certe volte non funziona), anzi il caricabatterie erogando più potenza (Watt) sarà meno sotto sforzo. Ecco perchè caricando il dispositivo con il computer ci vuole molto di più, il PC eroga massimo 0,5A mentre il caricabatterie da muro può superare anche 1A (di solito quelli dei tablet li superano, e si può provare a caricare lo smartphone con questo caricabatterie più potente, perchè se è supportato lo caricherà più velocemente).
La stessa cosa vale per gli alimentatori dei portatili, tutte le regole restano invariate, facendo attenzione che solitamente serve una tensione pari a 19V e una potenza che arriva almeno a 90W, quindi almeno 4,74A. In alcuni casi però, la potenza richiesta, può essere anche inferiore, come può essere anche maggiore, basta leggere le caratteristiche dell'alimentatore originale oppure sul retro del portatile.
Come per gli smartphone e i tablet, un alimentatore più potente andrà meno sotto sforzo durante l'uso, in caso contrario uno meno potente di quello richiesto non riuscirà nemmeno a farlo accendere.
Concludendo possiamo dire che è buona regola utilizzare sempre il caricabatterie o l'alimentatore originale, dato che è stato costruito appositamente per quel dispositivo, ma in caso di necessità abbiamo visto come è possibile utilizzare un altro simile, più potente oppure universale.
Quindi se abbiamo un qualsiasi cavetto o un qualsiasi caricabatterie Micro-USB, oppure un alimentatore per portatili che non ci serve più e meglio non buttare via niente che può sempre tornare utile.
Grazie all'unione europea è possibile ricaricare anche questi dispositivi con il connettore Micro-USB, perchè la Apple è stata obbligata a vendere un adattatore Lightning-to-Micro-USB.
3. Computer portatili: in questo caso non esiste una standardizzazione, anche perchè ogni portatile ha spesso caratteristiche molto diverse dai suoi simili. I connettori sono anche diversi per ogni marca che si utilizza, e solitamente ogni alimentatore è stato progettato esclusivamente per quel determinato computer.
Se però si dovesse rompere l'alimentatore originale, si può ovviare al problema utilizzando un alimentatore universale, che si può adattare al proprio portatile, stando attenti alle caratteristiche che devono coincidere con l'originale. In quelli universali sono presenti diversi connettori (variabili per marca) e anche un diverso tipo di voltaggio e amperaggio, da impostare correttamente per un giusto funzionamento.
Praticamente per gli smartphone e tablet possiamo utilizzare un qualsiasi caricabatterie con connettore Micro-USB (anche con quelli Apple, visto che esiste l'adattatore) mentre per i computer portatili dobbiamo utilizzare per forza quello dato in dotazione oppure uno universale (adattabile, con le stesse caratteristiche).
Solitamente quasi tutti gli smartphone o tablet se collegati al computer entrano in modalità di ricarica, ma questa funzione deve essere abilitata solo dal produttore e non è possibile disattivarla, oppure, in quelli dove non è disponibile, attivarla. In questo caso però la ricarica avverrà molto lentamente, ma vediamo più nel dettaglio perchè: tutte le connessioni USB hanno una tensione pari a 5V, sia che quest'ultima arrivi dalla porta USB del computer, sia che questa arrivi dalla presa della corrente. Quello che fa la differenza è l'amperaggio (A), perchè più è alto più fa aumentare la potenza del caricabatterie (misurata in Watt). Il calcolo per vedere qual è il caricabatterie più potente è semplice: in questo caso 5V (fissi) x Ampere (A) = Watt.
Anche se i produttori consigliano di utilizzare sempre il caricabatterie ufficiale è possibile utilizzare un caricabatterie qualsiasi, l'importante è che raggiunga almeno l'amperaggio minimo che serve al dispositivo per ricaricarsi (di solito 0,5A); se invece lo supera, meglio ancora perchè il dispositivo prenderà comunque l'amperaggio massimo consentito (anche se certe volte non funziona), anzi il caricabatterie erogando più potenza (Watt) sarà meno sotto sforzo. Ecco perchè caricando il dispositivo con il computer ci vuole molto di più, il PC eroga massimo 0,5A mentre il caricabatterie da muro può superare anche 1A (di solito quelli dei tablet li superano, e si può provare a caricare lo smartphone con questo caricabatterie più potente, perchè se è supportato lo caricherà più velocemente).
La stessa cosa vale per gli alimentatori dei portatili, tutte le regole restano invariate, facendo attenzione che solitamente serve una tensione pari a 19V e una potenza che arriva almeno a 90W, quindi almeno 4,74A. In alcuni casi però, la potenza richiesta, può essere anche inferiore, come può essere anche maggiore, basta leggere le caratteristiche dell'alimentatore originale oppure sul retro del portatile.
Come per gli smartphone e i tablet, un alimentatore più potente andrà meno sotto sforzo durante l'uso, in caso contrario uno meno potente di quello richiesto non riuscirà nemmeno a farlo accendere.
Concludendo possiamo dire che è buona regola utilizzare sempre il caricabatterie o l'alimentatore originale, dato che è stato costruito appositamente per quel dispositivo, ma in caso di necessità abbiamo visto come è possibile utilizzare un altro simile, più potente oppure universale.
Quindi se abbiamo un qualsiasi cavetto o un qualsiasi caricabatterie Micro-USB, oppure un alimentatore per portatili che non ci serve più e meglio non buttare via niente che può sempre tornare utile.
Quale app scegliere per divertirsi al casino online? Ecco i nostri consigli
Sei un appassionato di giochi come slot machine, blackjack o roulette e vorresti divertirti giocando direttamente dal tuo smartphone? Nello store Apple ci sono centinaia di applicazioni di casino online che ipoteticamente offrono questa tipologia di giochi, ma quelle che rispecchiano davvero le aspettative degli utenti sono ben poche. Quest'oggi abbiamo deciso di fare il "lavoro sporco" per voi cercando di proporvi soltanto il meglio del settore. In questo modo non dovrete fare i conti con inutili perdite di tempo.
I casino online sono presenti in Italia ormai da qualche anno e dal loro lancio di strada ne hanno fatta davvero parecchia. All'inizio era possibile giocare online soltanto tramite pc collegato ad internet ovviamente, mentre negli ultimi 12 mesi questa tipologia di giochi sta avendo notevole successo anche sul canale mobile. In effetti il boom di dispositivi portatili ha cambiato di molto le nostre abitudini grazie alle famose app. Tra qualche anno, come dicono già gli esperti del settore, potremo assistere all'ennesima rivoluzione tecnologica, ovvero lo strapotere di smartphone e tablet nei confronti del pc.
Facendo una ricerca nello store Apple ci siamo ritrovati davanti centinaia di applicazioni riguardanti appunto i casino online. La maggior parte di esse, però, si concentra quasi esclusivamente su un singolo gioco, mentre le applicazioni che al loro interno permettono di giocare a tutti i classici giochi presenti in un casino online sono soltanto due: 888.it e la app Paddy Power Casino. Abbiamo deciso di scaricare entrambe le applicazioni ed in effetti quello che questi due operatori promettono nella descrizione dell'app rispecchia esattamente la realtà. Si tratta di due prodotti piuttosto interessanti e allo stesso tempo validi. Ad onor del vero, però, dobbiamo ammettere che l'irlandese Paddy Power ci ha sorpreso in maniera piuttosto positiva in quanto abbiamo scoperto che questa società ha sviluppato anche altre applicazioni riguardanti l'universo dei giochi da casino come ad esempio Paddy Power Live Casino che permette, per i fans di questo genere, di giocare alla roulette o a blackjack con dei croupiers reali attraverso l'utilizzo di webcam e chat.
Se siete dunque appassionati di giochi slot o degli altri passatempi tipici dei casino online e volete trascorrere il vostro tempo libero divertendovi non dovrete far altro che scegliere tra le applicazioni che vi abbiamo segnalato ed iniziare sin da subito a giocare. Ricordate sempre di giocare responsabilmente.
I casino online sono presenti in Italia ormai da qualche anno e dal loro lancio di strada ne hanno fatta davvero parecchia. All'inizio era possibile giocare online soltanto tramite pc collegato ad internet ovviamente, mentre negli ultimi 12 mesi questa tipologia di giochi sta avendo notevole successo anche sul canale mobile. In effetti il boom di dispositivi portatili ha cambiato di molto le nostre abitudini grazie alle famose app. Tra qualche anno, come dicono già gli esperti del settore, potremo assistere all'ennesima rivoluzione tecnologica, ovvero lo strapotere di smartphone e tablet nei confronti del pc.
Facendo una ricerca nello store Apple ci siamo ritrovati davanti centinaia di applicazioni riguardanti appunto i casino online. La maggior parte di esse, però, si concentra quasi esclusivamente su un singolo gioco, mentre le applicazioni che al loro interno permettono di giocare a tutti i classici giochi presenti in un casino online sono soltanto due: 888.it e la app Paddy Power Casino. Abbiamo deciso di scaricare entrambe le applicazioni ed in effetti quello che questi due operatori promettono nella descrizione dell'app rispecchia esattamente la realtà. Si tratta di due prodotti piuttosto interessanti e allo stesso tempo validi. Ad onor del vero, però, dobbiamo ammettere che l'irlandese Paddy Power ci ha sorpreso in maniera piuttosto positiva in quanto abbiamo scoperto che questa società ha sviluppato anche altre applicazioni riguardanti l'universo dei giochi da casino come ad esempio Paddy Power Live Casino che permette, per i fans di questo genere, di giocare alla roulette o a blackjack con dei croupiers reali attraverso l'utilizzo di webcam e chat.
Se siete dunque appassionati di giochi slot o degli altri passatempi tipici dei casino online e volete trascorrere il vostro tempo libero divertendovi non dovrete far altro che scegliere tra le applicazioni che vi abbiamo segnalato ed iniziare sin da subito a giocare. Ricordate sempre di giocare responsabilmente.
Come scegliere uno Smartphone Android: trovare lo smartphone adatto alle nostre esigenze utilizzando Which Phone di Google
Se siamo indecisi su quale nuovo smartphone acquistare o su quale acquistare per le nostre esigenze, il sito ufficiale di Android può tornarci utile per agevolare la nostra scelta, grazie allo strumento "Which Phone" di Google.
Questo tool è molto utile perchè anche chi non conosce minimamente il mondo hardware degli smartphone può benissimo utilizzarlo, perchè il sito non chiede conoscenze specifiche sui prodotti in commercio, ma richiede all'utente che uso deve fare dello smartphone che vuole acquistare. Così chiunque può seguire rapidamente le linee guida che il tool fornisce per proseguire la ricerca allo smartphone migliore che fa al caso suo.
Per il momento lo strumento è disponibile solo in lingua inglese ma proseguendo la guida è possibile comunque utilizzarlo senza troppo conoscenze.
Una volta raggiunta l'home di Which Phone, clicchiamo su "GET STARTED" per iniziare. Ora ci troveremo nella schermate delle scelte, ovvero quello che facciamo o che vogliamo fare con lo smartphone.
In ordine troviamo: fare foto, ascoltare musica, produttività (lavoro), social network, giocare, vedere video, e (in seconda riga), viaggiare, fare sport, inviare sms, telefonare, navigare, esprimere il nostro stile.
Quando andiamo a selezionare ad esempio "fare foto" ci verrà chiesto con quale frequenza facciamo quella cosa, e in questo caso specifico "quante ne facciamo in una settimana" e, proseguendo, in modo più approfondito se facciamo foto in alta qualità o solo selfie. Dobbiamo proseguire selezionando pian piano tutte le cose che ci interessano, aiutandoci magari anche con Google Traduttore nelle parti più difficili da capire (se non conosciamo l'inglese).
Quando avremo completato le nostre selezioni (almeno 3) comparirà la scritta "SHOW ME PHONES" (mostra i telefoni) e se non conosciamo nessuna compagnia telefonica clicchiamo su "Choose later".
La successiva scheda mostrerà finalmente gli smartphone adatti a noi, filtrabili ancora per dimensione (ALL SIZES) e prezzo (ALL PRICES). Si può infatti impostare dimensione SMALL (piccoli), MEDIUM (medi) o LARGE (grandi), ma anche prezzo LOW (basso), MID (medio) o HIGH (alto).
Inizialmente verranno mostrati 3 modelli, ma con le frecce è possibile spostarsi a destra, o tornare indietro a sinistra, per dare uno sguardo a tutti i modelli presentati, eliminando anche quelli che non ci piacciono (cliccando sulla X a fianco), per raffinare la scelta solo ai modelli che ci interessano veramente, così da poter osservare anche le caratteristiche e confrontarli meglio.
Questo tool è molto utile perchè anche chi non conosce minimamente il mondo hardware degli smartphone può benissimo utilizzarlo, perchè il sito non chiede conoscenze specifiche sui prodotti in commercio, ma richiede all'utente che uso deve fare dello smartphone che vuole acquistare. Così chiunque può seguire rapidamente le linee guida che il tool fornisce per proseguire la ricerca allo smartphone migliore che fa al caso suo.
Per il momento lo strumento è disponibile solo in lingua inglese ma proseguendo la guida è possibile comunque utilizzarlo senza troppo conoscenze.
Una volta raggiunta l'home di Which Phone, clicchiamo su "GET STARTED" per iniziare. Ora ci troveremo nella schermate delle scelte, ovvero quello che facciamo o che vogliamo fare con lo smartphone.
In ordine troviamo: fare foto, ascoltare musica, produttività (lavoro), social network, giocare, vedere video, e (in seconda riga), viaggiare, fare sport, inviare sms, telefonare, navigare, esprimere il nostro stile.
Quando andiamo a selezionare ad esempio "fare foto" ci verrà chiesto con quale frequenza facciamo quella cosa, e in questo caso specifico "quante ne facciamo in una settimana" e, proseguendo, in modo più approfondito se facciamo foto in alta qualità o solo selfie. Dobbiamo proseguire selezionando pian piano tutte le cose che ci interessano, aiutandoci magari anche con Google Traduttore nelle parti più difficili da capire (se non conosciamo l'inglese).
Quando avremo completato le nostre selezioni (almeno 3) comparirà la scritta "SHOW ME PHONES" (mostra i telefoni) e se non conosciamo nessuna compagnia telefonica clicchiamo su "Choose later".
La successiva scheda mostrerà finalmente gli smartphone adatti a noi, filtrabili ancora per dimensione (ALL SIZES) e prezzo (ALL PRICES). Si può infatti impostare dimensione SMALL (piccoli), MEDIUM (medi) o LARGE (grandi), ma anche prezzo LOW (basso), MID (medio) o HIGH (alto).
Inizialmente verranno mostrati 3 modelli, ma con le frecce è possibile spostarsi a destra, o tornare indietro a sinistra, per dare uno sguardo a tutti i modelli presentati, eliminando anche quelli che non ci piacciono (cliccando sulla X a fianco), per raffinare la scelta solo ai modelli che ci interessano veramente, così da poter osservare anche le caratteristiche e confrontarli meglio.
Le migliori App per Chiamare gratis o a basso costo alternative a WhatsApp
Se solo si sfruttasse internet alla massima potenza e soprattutto se le reti italiane funzionassero come dovrebbero, si potrebbero sfruttare moltissimi servizi gratuiti con molta facilità. Uno di questi è la possibilità di scambiarsi messaggi ed effettuare chiamate gratuite tramite molteplici app sul proprio smartphone, e si potrebbero creare seri problemi alle compagnie telefoniche.
Per poter ottimizzare al meglio la tecnologia VoIP bisognerebbe passare dal concetto di "ti do il mio numero" al "ti do il mio nick", ovvero al posto di scambiare il numero di cellulare ci si dovrebbe scambiare il proprio nome utente su un determinato servizio di messaggistica gratuita.
Il problema però è che l'informazione sotto questo punto di vista è molto scarsa, basti pensare che moltissimi utenti non hanno mai installato nemmeno un app dagli store dei propri smartphone, e poi nasce anche un altro problema: ci sono troppi servizi e ci si dovrebbe mettere tutti d'accordo su quale usare, dato che questo concetto funziona solo se si sta utilizzando la stessa app. Naturalmente il più popolare dei servizi, ovvero WhatsApp, è riuscito ad accaparrarsi la maggior parte degli utenti, visto che per connettersi richiede di iscriversi tramite il proprio numero di cellulare (anche altri lo fanno), e dopo qualche anno ha finalmente introdotto le chiamate gratuite.
Se però si è un gruppo ristretto e si vuole creare una specie di rete di comunicazione gratuita si può benissimo optare per uno dei migliori servizi tra questi elencati, che permettono sia di inviare messaggi gratuiti sia di effettuare chiamate o videochiamate gratuite:
1. Skype: chi non conosce Skype ormai, è stato uno dei primi programmi a consentire non solo le chiamate gratuite ma addirittura già molti anni fa anche le videochiamate, oltre naturalmente alla possibilità di poter inviare messaggi a costo zero. Essendo uno dei più popolari è facilmente reperibile per tutti i sistemi operativi: Android, iOS e Windows Phone, oltre che su Windows, Mac, Linux, e molti altri.
2. Viber: questo è il principale rivale di Skype ed è disponibile per i principali sistemi operativi. Ci sono praticamente le stesse funzioni anche se Viber ha molte più emoticons ed è un po' meno professionale e minimale, è un po' più divertente da utilizzare e si è rivelato un degno concorrente.
3. WeChat: è uno dei primi che si è dimostrato all'altezza di WhatsApp, diventato famoso soprattutto grazie a molti eventi televisivi che hanno integrato la partecipazione virtuale al programma tramite appunto all'applicazione. La funzione per le chiamate funziona molto bene.
4. Line: in Italia non è così tanto utilizzato anche se è stato spesso sponsorizzato da personaggi famosi. Tuttavia la funzione per effettuare le chiamate, oltre naturalmente alla chat normale, è presente da parecchio tempo è funziona in modo egregio.
5. Facebook Messenger: questa applicazione sembrerebbe la più utile di tutte perchè quasi tutti hanno un profilo Facebook, quindi sarebbero tutti facilmente reperibili. Se non fosse per il fatto che per funzionare necessita del numero di cellulare, che deve essere collegato al profilo Facebook, ma non in molti per motivi di privacy hanno deciso di abbinarlo.
6. Tango, ooVoo e fring: queste tre app sono diverse dalle classiche app di questo tipo perchè sono più simili a dei mini social network. Tango in modo particolare è ricco di moltissime funzioni aggiuntive (oltre che chat, chiamate vocali e videochiamate) mentre ooVoo è specializzato per ogni funzionalità durante le videochiamate, e infine fring è uno dei migliori per fare chiamate di gruppo.
Tutti e tre potrebbero dare de filo da torcere a Skype e Viber ma purtroppo sono poco conosciuti.
6. Tango, ooVoo e fring: queste tre app sono diverse dalle classiche app di questo tipo perchè sono più simili a dei mini social network. Tango in modo particolare è ricco di moltissime funzioni aggiuntive (oltre che chat, chiamate vocali e videochiamate) mentre ooVoo è specializzato per ogni funzionalità durante le videochiamate, e infine fring è uno dei migliori per fare chiamate di gruppo.
Tutti e tre potrebbero dare de filo da torcere a Skype e Viber ma purtroppo sono poco conosciuti.
7. Indoona, mTalk e Libon: sono le tre applicazioni più convenienti per chiamare anche chi non ha l'applicazione installata. Indoona, di Tiscali, ha le tariffe bassissime (1 o 2 centesimi al minuto), sia verso i fissi che verso i cellulari, e molto spesso regala minuti extra per chiamare chi vogliamo. Ma anche mTalk ha le tariffe molto basse (da 1 a 5 centesimi al minuto) ma il suo punto forte è la possibilità di attivare un numero di telefono fisso VoIP in modo da poter ricevere le telefonate anche su un telefono VOIP di casa, oltre che sullo smartphone dov'è installata, e in più si possono inviare SMS e Fax. Infine Libon, è un altro ottimo servizio che offre una tariffa fissa, 3 centesimi al minuto, per chiamare qualsiasi telefono del mondo. L'offerta resta un po' meno conveniente rispetto a mTalk e soprattutto Indoona, ma è comunque una buona offerta.
Ovviamente le chiamate tra membri registrati sullo stesso servizio, sia su Indoona che su mTalk e Libon, sono gratuite.
8. Nimbuzz e Toolani (ex Forfone): nonostante in Italia l'app Nimbuzz sia poco conosciuta è una delle app storiche per effettuare chiamate gratuitamente e soprattutto è disponibile per qualsiasi dispositivo, anche quelli più vecchi. Toolani invece era molto utile prima, quando si chiamava ancora Forfone, dato che offriva 50 minuti al mese per chiamare i fissi italiani gratuitamente, ora invece, visto che è poco conosciuta e poi ha eliminato anche questa offerta, può tornare utile solo per chiamare i fissi all'estero a pochi centesimi, oltre alla possibilità di chiamare gratuitamente gli utenti che hanno l'app installata.
Con tutti questi servizi in futuro non sarà più necessario pagare abbonamenti di 30 euro per il telefono fisso, e a questo punto nemmeno 10 euro per le offerte degli smartphone con inclusi minuti e SMS, ma fare solo abbonamenti Internet. Sfruttando così le applicazioni giuste, anche via computer dato che molte sono disponibili anche come normali programmi, si può telefonare, videochiamare, scambiare messaggi totalmente in modo gratuito semplicemente grazie alla tecnologia VoIP che abbatte i costi per le chiamate e per qualsiasi altro servizio che consente.
Ovviamente le chiamate tra membri registrati sullo stesso servizio, sia su Indoona che su mTalk e Libon, sono gratuite.
8. Nimbuzz e Toolani (ex Forfone): nonostante in Italia l'app Nimbuzz sia poco conosciuta è una delle app storiche per effettuare chiamate gratuitamente e soprattutto è disponibile per qualsiasi dispositivo, anche quelli più vecchi. Toolani invece era molto utile prima, quando si chiamava ancora Forfone, dato che offriva 50 minuti al mese per chiamare i fissi italiani gratuitamente, ora invece, visto che è poco conosciuta e poi ha eliminato anche questa offerta, può tornare utile solo per chiamare i fissi all'estero a pochi centesimi, oltre alla possibilità di chiamare gratuitamente gli utenti che hanno l'app installata.
Con tutti questi servizi in futuro non sarà più necessario pagare abbonamenti di 30 euro per il telefono fisso, e a questo punto nemmeno 10 euro per le offerte degli smartphone con inclusi minuti e SMS, ma fare solo abbonamenti Internet. Sfruttando così le applicazioni giuste, anche via computer dato che molte sono disponibili anche come normali programmi, si può telefonare, videochiamare, scambiare messaggi totalmente in modo gratuito semplicemente grazie alla tecnologia VoIP che abbatte i costi per le chiamate e per qualsiasi altro servizio che consente.
E-commerce in Italia: il punto della situazione sul commercio elettronico, cresce il mobile nel 2015
È ancora in crescita il settore dell'e-commerce in Italia, ma siamo ancora indietro rispetto ai nostri competitor europei. A rivelarlo è l'ultimo rapporto sul commercio elettronico in Italia elaborato da Casaleggio Associati e presentato recentemente alla Camera di Commercio di Milano. La ricerca e-commerce in Italia 2015 mostra quindi che ancora una volta il nostro paese è indietro in questo ambito, ma che allo stesso tempo ci sono grandi potenzialità e margini di crescita, soprattutto nelle vendite su mobile.
Dopo che per anni l'e-commerce in Italia aveva avuto una crescita percentuale a due cifre, per la prima volta nel 2013 il trend estremamente positivo aveva avuto una battuta d'arresto, assestandosi ad un +6%, mentre nel 2014 si è tornati a salire dell'8%, portando il commercio elettronico ad un fatturato di oltre 24 miliardi di euro. Sembrano cifre altissime, ma in realtà il valore dell'e-commerce italiano è pari a un decimo di quello della Gran Bretagna, che peraltro lo scorso anno ha avuto una percentuale di crescita simile alla nostra: questo significa che in termini assoluti siamo sempre più distanti dai nostri competitor di oltremanica. Se poi allarghiamo ulteriormente l'orizzonte, è prevista per il 2015 una crescita del 20,9% dell'e-commerce mondiale, che dovrebbe raggiungere entro fine anno un valore di 1600 miliardi di dollari.
Per l'Italia, la notizia positiva è che, in un contesto di stagnazione economica, l'e-commerce continua a svilupparsi, più dello scorso anno e avvicinandosi di nuovo a una crescita a doppia cifra. Nel fatturato italiano dell'e-commerce (24,2 miliardi di euro), continuano a dominare i due segmenti più maturi di questo mercato, il turismo e l'intrattenimento online, che rappresentano rispettivamente il 30% e il 49% del valore del fatturato. Il turismo trova infatti online una crescente serie di applicazioni che portano innovazioni nel settore e che coinvolgono sempre di più gli stessi utenti con servizi come ad esempio Airbnb, oltre alle più "tradizionali" agenzie di viaggi online e i motori di ricerca per voli low cost. Nell'intrattenimento online, il 41% del valore è rappresentato dai giochi, dove non mancano le innovazioni come la crescente presenza su mobile. Ad esempio PokerStars è presente su mobile da diversi anni e in tempi più recenti ha lanciato una applicazione social per il gioco gratis, disponibile su iOS e Android.
Il mobile è uno dei trend più interessanti individuati dal report, visto che nel 2014 ha costituito il 13% sul totale dei ricavi derivanti dalle vendite online rispetto all’8,5% del 2013 e al 5% del 2012. Questo è stato possibile sia grazie alla crescente diffusione di smartphone e tablet tra gli utenti italiani, sia perché le stesse aziende hanno investito su questo canale, attraverso siti ottimizzati per mobile e applicazioni. La ricerca riporta una interessante dichiarazione del portale e-commerce vente-privee, secondo il quale il mobile avrebbe in parte colmato il gap nell'utilizzo di internet in Italia e questo canale rappresenta per loro il 45% del fatturato.
Insomma, se per chi vuole vendere online la parola d'ordine è "mobile", l'altro grande trend individuato dal report di Casaleggio Associati è quello dei marketplace (i "centri commerciali online" come Amazon e Ebay) che hanno visto crescere il loro fatturato del 55% rispetto allo scorso anno. Nel complesso rappresentano attualmente il 4% del valore dell'e-commerce in Italia, ma la loro crescita è destinata ad aumentare, visto che in mercati più maturi come quello della Gran Bretagna rappresentano un terzo del fatturato dei prodotti fisici venduti online.
Per quanto riguarda le prospettive future dell'e-commerce italiano, uno dei principali aspetti da tenere conto è la vendita all'estero, che secondo la ricerca rappresenta la principale leva di crescita. In questa ottica, i marketplace possono rappresentare un canale strategico per arrivare su mercati esteri. In generale, il commercio elettronico può rappresentare una ghiotta occasione per le piccole e medie imprese italiane, anche in vista degli obiettivi europei di portare entro il 2020 almeno un terzo delle PMI europee sull’e-commerce.
Dopo che per anni l'e-commerce in Italia aveva avuto una crescita percentuale a due cifre, per la prima volta nel 2013 il trend estremamente positivo aveva avuto una battuta d'arresto, assestandosi ad un +6%, mentre nel 2014 si è tornati a salire dell'8%, portando il commercio elettronico ad un fatturato di oltre 24 miliardi di euro. Sembrano cifre altissime, ma in realtà il valore dell'e-commerce italiano è pari a un decimo di quello della Gran Bretagna, che peraltro lo scorso anno ha avuto una percentuale di crescita simile alla nostra: questo significa che in termini assoluti siamo sempre più distanti dai nostri competitor di oltremanica. Se poi allarghiamo ulteriormente l'orizzonte, è prevista per il 2015 una crescita del 20,9% dell'e-commerce mondiale, che dovrebbe raggiungere entro fine anno un valore di 1600 miliardi di dollari.
Per l'Italia, la notizia positiva è che, in un contesto di stagnazione economica, l'e-commerce continua a svilupparsi, più dello scorso anno e avvicinandosi di nuovo a una crescita a doppia cifra. Nel fatturato italiano dell'e-commerce (24,2 miliardi di euro), continuano a dominare i due segmenti più maturi di questo mercato, il turismo e l'intrattenimento online, che rappresentano rispettivamente il 30% e il 49% del valore del fatturato. Il turismo trova infatti online una crescente serie di applicazioni che portano innovazioni nel settore e che coinvolgono sempre di più gli stessi utenti con servizi come ad esempio Airbnb, oltre alle più "tradizionali" agenzie di viaggi online e i motori di ricerca per voli low cost. Nell'intrattenimento online, il 41% del valore è rappresentato dai giochi, dove non mancano le innovazioni come la crescente presenza su mobile. Ad esempio PokerStars è presente su mobile da diversi anni e in tempi più recenti ha lanciato una applicazione social per il gioco gratis, disponibile su iOS e Android.
Il mobile è uno dei trend più interessanti individuati dal report, visto che nel 2014 ha costituito il 13% sul totale dei ricavi derivanti dalle vendite online rispetto all’8,5% del 2013 e al 5% del 2012. Questo è stato possibile sia grazie alla crescente diffusione di smartphone e tablet tra gli utenti italiani, sia perché le stesse aziende hanno investito su questo canale, attraverso siti ottimizzati per mobile e applicazioni. La ricerca riporta una interessante dichiarazione del portale e-commerce vente-privee, secondo il quale il mobile avrebbe in parte colmato il gap nell'utilizzo di internet in Italia e questo canale rappresenta per loro il 45% del fatturato.
Insomma, se per chi vuole vendere online la parola d'ordine è "mobile", l'altro grande trend individuato dal report di Casaleggio Associati è quello dei marketplace (i "centri commerciali online" come Amazon e Ebay) che hanno visto crescere il loro fatturato del 55% rispetto allo scorso anno. Nel complesso rappresentano attualmente il 4% del valore dell'e-commerce in Italia, ma la loro crescita è destinata ad aumentare, visto che in mercati più maturi come quello della Gran Bretagna rappresentano un terzo del fatturato dei prodotti fisici venduti online.
Per quanto riguarda le prospettive future dell'e-commerce italiano, uno dei principali aspetti da tenere conto è la vendita all'estero, che secondo la ricerca rappresenta la principale leva di crescita. In questa ottica, i marketplace possono rappresentare un canale strategico per arrivare su mercati esteri. In generale, il commercio elettronico può rappresentare una ghiotta occasione per le piccole e medie imprese italiane, anche in vista degli obiettivi europei di portare entro il 2020 almeno un terzo delle PMI europee sull’e-commerce.
Disattivare servizi a pagamento Tim, Vodafone, Tre e Wind: come disattivare tutti i servizi in abbonamento
Se il nostro credito telefonico scompare senza che noi effettuiamo alcuna chiamata, senza che mandiamo SMS o ci connettiamo ad Internet, e non abbiamo abbonamenti, allora c'è qualcosa che non va, ovviamente.
Questo qualcosa che non va è qualche servizio a pagamento che quasi sicuramente abbiamo attivato sbadatamente. I servizi a pagamento ci vengono attivati quando rispondiamo, in buona fede, a qualche SMS che promette qualcosa gratuitamente, e di conseguenza andiamo ad abbonarci a nostra insaputa (anche se molte volte è segnalato in piccolino o "in codice") a servizi a pagamento costosi.
I principali pericoli sono:
-SMS truffaldini: molti messaggi ci invogliano a rispondere con parole semplici, come ad esempio solo "SI", per ricevere qualcosa gratuitamente, senza poi informarci che ci saranno successivi contenuti a pagamento che riceveremo;
-Estrazioni per vincere qualcosa: nella maggior parte delle estrazioni si partecipa gratuitamente (alla prima) per vincere premi vari, ma ci si inscrive anche alle successive che sono a pagamento (oppure ad altri servizi sempre a pagamento);
-Contenuti gratuiti (banner su smartphone): cliccando sui banner che troviamo nelle app, molte volte viene richiesto di inserire il nostro numero di cellulare per farci inviare un codice ed utilizzare altre app, che normalmente sarebbero a pagamento, gratuitamente. Quando confermiamo il tutto con il codice, ci iscriviamo automaticamente a qualche abbonamento;
-Contenuti gratuiti (tramite TV): quelli tramite TV sono i servizi in abbonamento più costosi. Ci invogliano come sempre a ricevere un contenuto (suonerie, immagini, app) o a partecipare ad un estrazione semplicemente inviando un SMS (gratuitamente), e nello stesso tempo ci iscrivono ad abbonamenti costosi che neanche sappiamo di cosa trattano.
Questi abbonamenti sono veramente costosissimi, e possono andare dai 5 euro al mese fino anche ai 30 euro al mese, se non di più. Se poi li attiviamo contemporaneamente la spesa diventa enorme e ci ritroviamo con il credito a zero in poche settimane (certi servizi hanno il pagamento settimanale o anche giornaliero).
Per non continuare a pagare, e quindi cancellare l'iscrizione a tutti questi servizi, appena ci accorgiamo che il nostro credito scompare magicamente, possiamo sfruttare una di queste modalità per disattivarli tutti:
1. Informarsi via Internet e cancellarsi con la dicitura esatta: se riusciamo a capire a quale tipo di servizio siamo iscritti, possiamo cercare su Internet il numero e il testo del messaggio che dobbiamo inviare per cancellarci;
2. Cancellarsi con STOP: molti servizi utilizzano il comando universale STOP per cancellare le iscrizioni. A questo punto appena riceviamo un messaggio del servizio rispondiamo con un messaggio con scritto semplicemente STOP;
3. Utilizzare il sito del gestore telefonico: in alcuni casi tramite il sito del nostro gestore telefonico, dopo essersi iscritti e aver fatto il login, è possibile verificare a quali servizi a contenuto siamo abbonati, e disattivarli tutti;
4. Contattare il servizio clienti: il metodo più semplice è sicuramente quello di chiamare il servizio clienti del nostro gestore telefonico, il quale non solo ci disattiverà tutti contenuti a pagamento che abbiamo attivato, ma ci disattiverà anche la futura possibilità di attivarli, così da non rischiare più di perdere credito inutilmente.
Questo qualcosa che non va è qualche servizio a pagamento che quasi sicuramente abbiamo attivato sbadatamente. I servizi a pagamento ci vengono attivati quando rispondiamo, in buona fede, a qualche SMS che promette qualcosa gratuitamente, e di conseguenza andiamo ad abbonarci a nostra insaputa (anche se molte volte è segnalato in piccolino o "in codice") a servizi a pagamento costosi.
I principali pericoli sono:
-SMS truffaldini: molti messaggi ci invogliano a rispondere con parole semplici, come ad esempio solo "SI", per ricevere qualcosa gratuitamente, senza poi informarci che ci saranno successivi contenuti a pagamento che riceveremo;
-Estrazioni per vincere qualcosa: nella maggior parte delle estrazioni si partecipa gratuitamente (alla prima) per vincere premi vari, ma ci si inscrive anche alle successive che sono a pagamento (oppure ad altri servizi sempre a pagamento);
-Contenuti gratuiti (banner su smartphone): cliccando sui banner che troviamo nelle app, molte volte viene richiesto di inserire il nostro numero di cellulare per farci inviare un codice ed utilizzare altre app, che normalmente sarebbero a pagamento, gratuitamente. Quando confermiamo il tutto con il codice, ci iscriviamo automaticamente a qualche abbonamento;
-Contenuti gratuiti (tramite TV): quelli tramite TV sono i servizi in abbonamento più costosi. Ci invogliano come sempre a ricevere un contenuto (suonerie, immagini, app) o a partecipare ad un estrazione semplicemente inviando un SMS (gratuitamente), e nello stesso tempo ci iscrivono ad abbonamenti costosi che neanche sappiamo di cosa trattano.
Questi abbonamenti sono veramente costosissimi, e possono andare dai 5 euro al mese fino anche ai 30 euro al mese, se non di più. Se poi li attiviamo contemporaneamente la spesa diventa enorme e ci ritroviamo con il credito a zero in poche settimane (certi servizi hanno il pagamento settimanale o anche giornaliero).
Per non continuare a pagare, e quindi cancellare l'iscrizione a tutti questi servizi, appena ci accorgiamo che il nostro credito scompare magicamente, possiamo sfruttare una di queste modalità per disattivarli tutti:
1. Informarsi via Internet e cancellarsi con la dicitura esatta: se riusciamo a capire a quale tipo di servizio siamo iscritti, possiamo cercare su Internet il numero e il testo del messaggio che dobbiamo inviare per cancellarci;
2. Cancellarsi con STOP: molti servizi utilizzano il comando universale STOP per cancellare le iscrizioni. A questo punto appena riceviamo un messaggio del servizio rispondiamo con un messaggio con scritto semplicemente STOP;
3. Utilizzare il sito del gestore telefonico: in alcuni casi tramite il sito del nostro gestore telefonico, dopo essersi iscritti e aver fatto il login, è possibile verificare a quali servizi a contenuto siamo abbonati, e disattivarli tutti;
4. Contattare il servizio clienti: il metodo più semplice è sicuramente quello di chiamare il servizio clienti del nostro gestore telefonico, il quale non solo ci disattiverà tutti contenuti a pagamento che abbiamo attivato, ma ci disattiverà anche la futura possibilità di attivarli, così da non rischiare più di perdere credito inutilmente.
Scaricare App Android a pagamento gratis: i migliori siti per scaricare App craccate, moddate o anche free
Solitamente se si vuole utilizzare un programma, che è a pagamento, in modo gratuito bisogna metter mano su crack, patch, o software alternativi che spesso sono pieni di virus o file malevoli. Con Android è un po' diverso, molto più facile, bisogna solamente trovare il file apk "giusto" (il file di installazione) tramite molti siti online che li distribuiscono gratuitamente, così da poter utilizzare anche le applicazioni a pagamento senza pagare nulla.
L'unica cosa negativa è che il supporto per queste app non viene garantito, ovvero il Play Store non le considera nemmeno, un po' come con i programmi piratati, dove gli aggiornamenti sono disponibili lo stesso ma c'è il rischio che il software venga bloccato, e poi c'è comunque un rischio minimo di trovare malware.
Su questi siti non si trovano solo applicazioni di questo genere, ma sono presenti anche le applicazioni "normali" o quelle che non sono presenti nel Play Store (app sviluppate da terzi), che possiamo scaricare tranquillamente. Possono risultare molto utili anche per le app che non sono disponibili per il nostro sistema operativo (ad esempio per i vecchi smartphone con Android 2.3) così da poter essere installate ugualmente, ma per finire anche le vecchie versioni (anche in tutti questi ultimi casi però, dato che non installiamo le app tramite il Play Store, non saranno disponibili aggiornamenti ufficiali).
Vediamo, quindi, i migliori siti per scaricare file apk:
1. APK Mania (o APK Mania Full): è uno dei siti più visitati nel suo genere. Ha qualche pubblicità di troppo ma consente di scaricare veramente un'infinità di applicazioni e giochi in versione PRO oppure moddati, così da avere tutte le funzioni sbloccate o con i livelli facilitati grazie ad hack o aiuti sbloccati.
2. Apk Mod Hack: è uno dei migliori siti per trovare applicazioni o giochi craccati e moddati. Una volta raggiunta l'home, sulla sinistra è già disponibile la ricerca rapida per filtrare solo i giochi o solo le app, ma anche nella barra a destra sono disponibili molte features. Qui sono raccolte moltissime app craccate ma anche tanti giochi moddati, ovvero con vite infinite, mosse infinite o tutti gli add-on già acquistati (praticamente gli acquisti in-app saranno già tutti disponibili senza pagare).
3. Global APK: un altro ricchissimo contenitore di applicazioni e giochi per Android. Tra le raccolte possiamo trovare app in versione PRO e anche vecchi versioni, oltre alle migliaia di comuni applicazioni che possiamo comodamente scaricare e installare sul nostro dispositivo.
4. Android APK Cracked: già dal nome possiamo intuire che su questo sito sono raggruppate moltissime applicazioni craccate. E' uno dei migliori siti perchè è molto intuitivo e ha una bella grafica, inoltre si può trovare veramente di tutto.
5. Android Apk: su questo sito si possono trovare perlopiù giochi che normalmente sono a pagamento. Si possono scaricare quindi interi giochi o intere app in versione PRO totalmente in modo gratuito. Bisogna solamente sfogliare il sito e trovare l'app che cerchiamo.
6. APKs.org: è un pratico motore di ricerca per app. Bisogna solo cercare l'applicazione che vogliamo tramite il search box e scovare nei risultati di ricerca quella che più fa al caso nostro. Funziona molto bene ed è anche molto rapido, utile sia per trovare app craccate, che per trovare app normali o un po' datate (anche vecchie versioni).
1. APK Mania (o APK Mania Full): è uno dei siti più visitati nel suo genere. Ha qualche pubblicità di troppo ma consente di scaricare veramente un'infinità di applicazioni e giochi in versione PRO oppure moddati, così da avere tutte le funzioni sbloccate o con i livelli facilitati grazie ad hack o aiuti sbloccati.
2. Apk Mod Hack: è uno dei migliori siti per trovare applicazioni o giochi craccati e moddati. Una volta raggiunta l'home, sulla sinistra è già disponibile la ricerca rapida per filtrare solo i giochi o solo le app, ma anche nella barra a destra sono disponibili molte features. Qui sono raccolte moltissime app craccate ma anche tanti giochi moddati, ovvero con vite infinite, mosse infinite o tutti gli add-on già acquistati (praticamente gli acquisti in-app saranno già tutti disponibili senza pagare).
3. Global APK: un altro ricchissimo contenitore di applicazioni e giochi per Android. Tra le raccolte possiamo trovare app in versione PRO e anche vecchi versioni, oltre alle migliaia di comuni applicazioni che possiamo comodamente scaricare e installare sul nostro dispositivo.
4. Android APK Cracked: già dal nome possiamo intuire che su questo sito sono raggruppate moltissime applicazioni craccate. E' uno dei migliori siti perchè è molto intuitivo e ha una bella grafica, inoltre si può trovare veramente di tutto.
5. Android Apk: su questo sito si possono trovare perlopiù giochi che normalmente sono a pagamento. Si possono scaricare quindi interi giochi o intere app in versione PRO totalmente in modo gratuito. Bisogna solamente sfogliare il sito e trovare l'app che cerchiamo.
6. APKs.org: è un pratico motore di ricerca per app. Bisogna solo cercare l'applicazione che vogliamo tramite il search box e scovare nei risultati di ricerca quella che più fa al caso nostro. Funziona molto bene ed è anche molto rapido, utile sia per trovare app craccate, che per trovare app normali o un po' datate (anche vecchie versioni).
7. XDA Forums: questo sito è il punto di riferimento per molti sviluppatori. Non si trovano molte app craccate ma sono disponibili veramente molte applicazioni "curiose", difficili da trovare ufficialmente sul Play Store, e moltissime per personalizzare il nostro smartphone con sfondi, launcher o addirittura ROM intere.
8. APKMirror: è la migliore alternativa in assoluto al Google Play Store. Si possono trovare tutte le più comuni applicazioni, oltre che alle vecchie versioni e alle versioni ancora in fase di sviluppo (alpha e beta). In questo modo possiamo sia installare app che ancora non sono state rilasciate ufficialmente, sia installarle sui vecchi dispositivi tramite le vecchie versioni, oltre che ad averle anche nei tablet o gli smartphone che non consentono l'installazione.
9. APK4Fun: ricco contenitore di applicazioni freeware. Sono raggruppate in moltissime categorie ed è molto facile trovarne decine che vogliamo installare e se stiamo cercando un'app o un gioco in particolare possiamo utilizzare la ricerca interna.
10. AppsAPK: è la copia perfetta del Play Store, perchè si possono trovare solo applicazioni freeware ufficiali. Molto utile nei casi in cui Google Play non funziona sul nostro dispositivo, ma non ci sono le vecchie versioni, praticamente è veramente molto simile allo store ufficiale di Big G.
Una volta scaricate le app che ci interessano non dobbiamo far altro che trasferirle sul nostro dispositivo, smartphone o tablet che sia, e installarle semplicemente tappandoci sopra.
N.B. Installare applicazioni non ufficiali che normalmente andrebbero acquistate non è un'operazione "regolare". Questa guida naturalmente non vuole di certo favorire questo tipo di operazioni ed è solo a titolo informativo.
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.
8. APKMirror: è la migliore alternativa in assoluto al Google Play Store. Si possono trovare tutte le più comuni applicazioni, oltre che alle vecchie versioni e alle versioni ancora in fase di sviluppo (alpha e beta). In questo modo possiamo sia installare app che ancora non sono state rilasciate ufficialmente, sia installarle sui vecchi dispositivi tramite le vecchie versioni, oltre che ad averle anche nei tablet o gli smartphone che non consentono l'installazione.
9. APK4Fun: ricco contenitore di applicazioni freeware. Sono raggruppate in moltissime categorie ed è molto facile trovarne decine che vogliamo installare e se stiamo cercando un'app o un gioco in particolare possiamo utilizzare la ricerca interna.
10. AppsAPK: è la copia perfetta del Play Store, perchè si possono trovare solo applicazioni freeware ufficiali. Molto utile nei casi in cui Google Play non funziona sul nostro dispositivo, ma non ci sono le vecchie versioni, praticamente è veramente molto simile allo store ufficiale di Big G.
Una volta scaricate le app che ci interessano non dobbiamo far altro che trasferirle sul nostro dispositivo, smartphone o tablet che sia, e installarle semplicemente tappandoci sopra.
N.B. Installare applicazioni non ufficiali che normalmente andrebbero acquistate non è un'operazione "regolare". Questa guida naturalmente non vuole di certo favorire questo tipo di operazioni ed è solo a titolo informativo.
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.
Nokia 3310 l'indistruttibile: il miglior telefono cellulare della storia era meglio degli smartphone di oggi
Il Nokia 3310, soprannominato "l'indistruttibile", è stato il miglior telefono cellulare della storia. E' stato oggetto negli anni di molte leggende, ma a confronto con gli smartphone di oggi sembrano veramente delle leggende le cose che poteva fare, una su tutte la durata della batteria, che oggi non dura più di 2 giorni (al massimo), mentre prima ci si scordava di ricaricarla.
Ovviamente gli smartphone di oggi sono molto più potenti, hanno tantissime app e molte più funzioni, tanto da diventare dei veri e propri computer tascabili, però anche i vecchi cellulari avevano un loro fascino.
Il Nokia 3310 è stato lanciato nel 2000 con un prezzo di lancio di circa 99€ (sul mercato europeo) ed è stato uno dei cellulari di maggior successo, raggiungendo i 130 milioni di esemplari venduti, sorpassato (ai tempi) solo dal suo predecessore, il Nokia 3210, con i suoi 150 milioni.
Vediamo 10 motivi per cui il Nokia 3310 è migliore degli smartphone di oggi:
1. La batteria durava di più (era infinita): quasi ci si dimenticava del caricabatterie, mentre ora almeno una volta al giorno bisogna metterlo sotto carica per riempire di nuovo la batteria.
Il buon vecchio Nokia 3310 durava almeno una decina di giorni, e soprattutto quando segnalava che la batteria era scarica potevamo stare tranquilli che un altro giorno poteva passare prima dello spegnimento totale.
2. Non si rompeva mai (era indistruttibile): questa è forse una delle leggende più famose che riguardano il Nokia 3310. Il fatto è che veramente era indistruttibile, si poteva farlo cadere anche dal secondo piano di un palazzo che non si rompeva (e la leggenda narra anche che in quel caso è l'asfalto che si rompe). E poi, se anche per caso si rompeva, i tempi di riparazione erano sicuramente molto più rapidi degli smartphone di oggi, che se dovessero cadere solamente da un tavolino potrebbero andare in mille pezzi.
3. Prendeva sempre e ovunque: il Nokia 3310 prendeva in qualsiasi posto, e sempre con 4 tacchettine piene. Bisognava andare veramente in posti sperduti per non riuscire a telefonare, mentre oggi è già difficile riuscire a prendere con 3 tacche.
Anche se bisogna dire che il problema principale è che comunque le reti di oggi sono invase da qualsiasi segnale in grado di disturbare gli smartphone, in primis le reti 3G e 4G.
4. Non si bloccava mai: era sempre velocissimo, non si bloccava praticamente mai e neanche rallentava minimamente. A differenza degli smartphone che molte volte si impallano, crashano, si spengono e hanno problemi di ogni tipo.
5. Lo schermo era sempre ben visibile: si poteva stare al buio, al sole, in montagna, al mare o in qualsiasi altro posto che lo schermo risultava sempre ben visibile. Ora i display hanno bisogno di stare in particolare condizioni per essere ben visti, anche se è possibile impostare la luminosità automatica.
6. Stava in mano e in tasca facilmente: gli smartphone ormai arrivano a dimensioni improponibili, non così tanto per l'utilizzo (anche se il 3310 stava in mano molto più facilmente) ma soprattutto per il trasporto. I 5 pollici di moltissimi smartphone iniziano già a starci a fatica nelle tasche, mentre il Nokia 3310 ci stava benissimo, e non pesava neanche moltissimo nonostante uno dei tanti soprannomi (telefono mattone).
7. Era facile da usare: c'erano poche impostazioni da settare e poi era già pronto all'uso. Praticamente tutti sapevano usare il Nokia 3310 dopo 2 o 3 giorni dall'acquisto. Con gli smartphone bisogna essere ormai almeno un po' a conoscenza del mondo dei computer.
8. Era completamente personalizzabile: la custodia o, come veniva chiamata comunemente, la cover era completamente intercambiabile. Si poteva cambiare anche la parte davanti, oggi ad esempio solo dietro, e ne esistevano a migliaia, tanto da poter rendere il proprio cellulare unico e diverso da ogni altro.
9. C'erano i giochini "universali": poi c'erano i giochini come Snake, Space Impact e Bantumi, che erano diventati famosissimi e soprattutto tutti ci giocavano (dato che c'erano solo quelli). Tra l'altro si poteva giocare veramente molto più tempo, senza frantumare la batteria, e addirittura con una mano sola o anche un dito solo.
10. La mania del compositore musicale per le suonerie: una delle manie che erano spopolate ai tempi era il compositore musicale. Con questo strumento si potevano creare suonerie scrivendo a mano (o per meglio dire, a dita) le note musicali. Queste si potevano anche inviare ad amici così da potersi scambiare moltissime suonerie senza problemi.
10+. La sveglia funzionava anche a telefono spento: si poteva utilizzare la sveglia anche con il telefono spento, ora invece è gestita dal software e dal sistema operativo, quindi bisogna per forza tenere il cellulare acceso per far sì che la sveglia si attivi all'orario prestabilito. Prima invece si poteva impostare la sveglia, spegnere pure il cellulare, e al momento giusto il nostro Nokia 3310 si accendeva per svegliarci.
Passando ai telefoni cellulari in generale, possiamo dire che ogni telefono aveva un suo sistema operativo, diverso per marca e anche per modello. Oggi, invece, la maggior parte degli smartphone sono tutti uguali: "visto uno visti tutti". Si possono dividere in 3 categorie: gli iPhone (con iOS), i Nokia (con Windows Phone), e tutti gli altri praticamente simili tra loro (con Android).
Per i più retrò, il Nokia 3310 è ancora disponibile, e si può comprare, ad esempio, su Amazon per poco più di 60 euro.
Ovviamente gli smartphone di oggi sono molto più potenti, hanno tantissime app e molte più funzioni, tanto da diventare dei veri e propri computer tascabili, però anche i vecchi cellulari avevano un loro fascino.
Il Nokia 3310 è stato lanciato nel 2000 con un prezzo di lancio di circa 99€ (sul mercato europeo) ed è stato uno dei cellulari di maggior successo, raggiungendo i 130 milioni di esemplari venduti, sorpassato (ai tempi) solo dal suo predecessore, il Nokia 3210, con i suoi 150 milioni.
Vediamo 10 motivi per cui il Nokia 3310 è migliore degli smartphone di oggi:
1. La batteria durava di più (era infinita): quasi ci si dimenticava del caricabatterie, mentre ora almeno una volta al giorno bisogna metterlo sotto carica per riempire di nuovo la batteria.
Il buon vecchio Nokia 3310 durava almeno una decina di giorni, e soprattutto quando segnalava che la batteria era scarica potevamo stare tranquilli che un altro giorno poteva passare prima dello spegnimento totale.
2. Non si rompeva mai (era indistruttibile): questa è forse una delle leggende più famose che riguardano il Nokia 3310. Il fatto è che veramente era indistruttibile, si poteva farlo cadere anche dal secondo piano di un palazzo che non si rompeva (e la leggenda narra anche che in quel caso è l'asfalto che si rompe). E poi, se anche per caso si rompeva, i tempi di riparazione erano sicuramente molto più rapidi degli smartphone di oggi, che se dovessero cadere solamente da un tavolino potrebbero andare in mille pezzi.
3. Prendeva sempre e ovunque: il Nokia 3310 prendeva in qualsiasi posto, e sempre con 4 tacchettine piene. Bisognava andare veramente in posti sperduti per non riuscire a telefonare, mentre oggi è già difficile riuscire a prendere con 3 tacche.
Anche se bisogna dire che il problema principale è che comunque le reti di oggi sono invase da qualsiasi segnale in grado di disturbare gli smartphone, in primis le reti 3G e 4G.
4. Non si bloccava mai: era sempre velocissimo, non si bloccava praticamente mai e neanche rallentava minimamente. A differenza degli smartphone che molte volte si impallano, crashano, si spengono e hanno problemi di ogni tipo.
5. Lo schermo era sempre ben visibile: si poteva stare al buio, al sole, in montagna, al mare o in qualsiasi altro posto che lo schermo risultava sempre ben visibile. Ora i display hanno bisogno di stare in particolare condizioni per essere ben visti, anche se è possibile impostare la luminosità automatica.
6. Stava in mano e in tasca facilmente: gli smartphone ormai arrivano a dimensioni improponibili, non così tanto per l'utilizzo (anche se il 3310 stava in mano molto più facilmente) ma soprattutto per il trasporto. I 5 pollici di moltissimi smartphone iniziano già a starci a fatica nelle tasche, mentre il Nokia 3310 ci stava benissimo, e non pesava neanche moltissimo nonostante uno dei tanti soprannomi (telefono mattone).
7. Era facile da usare: c'erano poche impostazioni da settare e poi era già pronto all'uso. Praticamente tutti sapevano usare il Nokia 3310 dopo 2 o 3 giorni dall'acquisto. Con gli smartphone bisogna essere ormai almeno un po' a conoscenza del mondo dei computer.
8. Era completamente personalizzabile: la custodia o, come veniva chiamata comunemente, la cover era completamente intercambiabile. Si poteva cambiare anche la parte davanti, oggi ad esempio solo dietro, e ne esistevano a migliaia, tanto da poter rendere il proprio cellulare unico e diverso da ogni altro.
9. C'erano i giochini "universali": poi c'erano i giochini come Snake, Space Impact e Bantumi, che erano diventati famosissimi e soprattutto tutti ci giocavano (dato che c'erano solo quelli). Tra l'altro si poteva giocare veramente molto più tempo, senza frantumare la batteria, e addirittura con una mano sola o anche un dito solo.
10. La mania del compositore musicale per le suonerie: una delle manie che erano spopolate ai tempi era il compositore musicale. Con questo strumento si potevano creare suonerie scrivendo a mano (o per meglio dire, a dita) le note musicali. Queste si potevano anche inviare ad amici così da potersi scambiare moltissime suonerie senza problemi.
10+. La sveglia funzionava anche a telefono spento: si poteva utilizzare la sveglia anche con il telefono spento, ora invece è gestita dal software e dal sistema operativo, quindi bisogna per forza tenere il cellulare acceso per far sì che la sveglia si attivi all'orario prestabilito. Prima invece si poteva impostare la sveglia, spegnere pure il cellulare, e al momento giusto il nostro Nokia 3310 si accendeva per svegliarci.
Passando ai telefoni cellulari in generale, possiamo dire che ogni telefono aveva un suo sistema operativo, diverso per marca e anche per modello. Oggi, invece, la maggior parte degli smartphone sono tutti uguali: "visto uno visti tutti". Si possono dividere in 3 categorie: gli iPhone (con iOS), i Nokia (con Windows Phone), e tutti gli altri praticamente simili tra loro (con Android).
Per i più retrò, il Nokia 3310 è ancora disponibile, e si può comprare, ad esempio, su Amazon per poco più di 60 euro.
VLC è il miglior media player: 15 buoni motivi per usarlo e tutte le funzioni nascoste
VLC, il celebre media player open source sviluppato da VideoLAN, è sicuramente il miglior player multimediale che un geek possa chiedere. Sotto molti punti di vista può essere considerato uno dei migliori, utile non solo a chi è un appassionato di musica e video, ma anche per tutti quelli che vogliono uno strumento sicuro e utile per ogni occasione, per andare sempre sul sicuro insomma.
L'unico aspetto che forse non soddisfa al 100%, ma che lo rende molto leggero e semplice per tutti, è la grafica priva di molte opzioni rapide e personalizzabili, anche se dispone comunque dell'opzione, un po' nascosta, per trasformarlo in un player multimediale classico (pulsante "scaletta" in basso), per il resto rimane comunque il migliore per ben 15 motivi:
1. Legge tutto: VLC racchiude in sé la maggior parte dei codec esistenti, quindi riesce a riprodurre praticamente qualsiasi file senza bisogno di utilizzare codec esterni installati dall'utente manualmente;
2. Legge file non completi: riesce ad aprire e riprodurre anche file corrotti, danneggiati, incompleti, o anche appena visualizzabili. Molto utile se si sta scaricando un video e si vuole visualizzarlo prima che il download sia completo (ad esempio con uTorrent o qualche altro software per scaricare);
3. E' facile da usare: chiunque riesce ad utilizzare VLC, con due click si apre il media player e tramite Media e Apri file si riesce ad aprire qualsiasi filmato o qualsiasi canzone;
4. Ha una grafica minimale: la grafica minimale lo rende facile da usare, leggero e ottimo per ogni situazione;
5. Visualizza flussi in streaming e locali (anche sorgenti esterne): non solo consente di riprodurre flussi di rete locali, come ad esempio quello della webcam, ma riproduce anche flussi in streaming, quindi anche da YouTube o qualsiasi altra sorgente.
Si può aprire un flusso in streaming tramite Media e Apri flusso di rete, mentre se si vuole aprire una sorgente video locale bisogna aprirla tramite Apri periferica di acquisizione;
6. Registra flussi in streaming e locali: oltre a visualizzare i flussi, riesce anche a registrare qualsiasi cosa si visualizzi tramite il player. In questo caso è possibile salvare sul computer anche video che arrivano da sorgenti esterne, come i vecchi videoregistratori per esempio.
Tramite Visualizza si possono attivare i "Controlli avanzati" e abilitare così l'opzione per registrare rapidamente;
7. Converte video e DVD: tramite VLC possiamo anche salvare un DVD sul computer, scegliendo tra i molti formati disponibili. E' possibile anche effettuare conversioni di video già presenti sul computer;
8. Cattura immagini: è possibile catturare schermate molto facilmente (qui la guida);
9. Video-zoom: una delle particolarità è la funzione zoom nei video. Si può infatti zoomare una parte di video utilizzando, da Strumenti, Effetti e filtri e, in Effetti video, la funzione presente nella scheda Geometria, dove si può rapidamente settare questa opzione;
10. Non occupa troppo spazio: nonostante la ricca collezione di codec riesce comunque a mantenere le dimensioni limitate, normalmente non supera i 100 MB;
11. Leggero durante l'utilizzo: su un computer medio sfrutta solamente il 10% di CPU e meno di 150 MB di RAM;
12. Disponibile su qualsiasi sistema operativo (anche mobile): ormai VLC è disponibile su qualsiasi piattaforma. La maggior parte degli utenti quindi può utilizzarlo in qualsiasi situazione, anche sui dispositivi mobili;
13. Sincronizza audio/video: se un filmato non ha la giusta sincronizzazione audio/video possiamo sincronizzarli noi per la visione ottimizzata. Si può agire cliccando su Strumenti e Sincronizzazione traccia;
14. Si può mettere un logo ai video: questa funzione è veramente utile per chi è solito caricare video su YouTube, infatti grazie a questo sistema si può mettere un marchio indelebile ad un video e imprimere quindi la nostra firma. Da Strumenti, Effetti e filtri, e in Effetti video tramite la scheda Sovraimpressione si può rapidamente imprimere un logo;
15. Regolare l'immagine: si può regolare l'immagine sotto ogni aspetto. Si può ridimensionare il video, ad esempio da 4:3 a 16:9, ruotare i video venuti al contrario, settare la nitidezza, regolare la messa a fuoco e tantissime altre opzioni.
Tra le altre funzioni troviamo il tasto "Pausa" che funziona anche tramite la barra spaziatrice, funzione molto pratica e comoda ma non presente in molti player, e la possibilità di aprire un'intera cartella per riprodurre un album musicale, una raccolta o anche un'intera serie TV.
L'unico aspetto che forse non soddisfa al 100%, ma che lo rende molto leggero e semplice per tutti, è la grafica priva di molte opzioni rapide e personalizzabili, anche se dispone comunque dell'opzione, un po' nascosta, per trasformarlo in un player multimediale classico (pulsante "scaletta" in basso), per il resto rimane comunque il migliore per ben 15 motivi:
1. Legge tutto: VLC racchiude in sé la maggior parte dei codec esistenti, quindi riesce a riprodurre praticamente qualsiasi file senza bisogno di utilizzare codec esterni installati dall'utente manualmente;
2. Legge file non completi: riesce ad aprire e riprodurre anche file corrotti, danneggiati, incompleti, o anche appena visualizzabili. Molto utile se si sta scaricando un video e si vuole visualizzarlo prima che il download sia completo (ad esempio con uTorrent o qualche altro software per scaricare);
3. E' facile da usare: chiunque riesce ad utilizzare VLC, con due click si apre il media player e tramite Media e Apri file si riesce ad aprire qualsiasi filmato o qualsiasi canzone;
4. Ha una grafica minimale: la grafica minimale lo rende facile da usare, leggero e ottimo per ogni situazione;
5. Visualizza flussi in streaming e locali (anche sorgenti esterne): non solo consente di riprodurre flussi di rete locali, come ad esempio quello della webcam, ma riproduce anche flussi in streaming, quindi anche da YouTube o qualsiasi altra sorgente.
Si può aprire un flusso in streaming tramite Media e Apri flusso di rete, mentre se si vuole aprire una sorgente video locale bisogna aprirla tramite Apri periferica di acquisizione;
6. Registra flussi in streaming e locali: oltre a visualizzare i flussi, riesce anche a registrare qualsiasi cosa si visualizzi tramite il player. In questo caso è possibile salvare sul computer anche video che arrivano da sorgenti esterne, come i vecchi videoregistratori per esempio.
Tramite Visualizza si possono attivare i "Controlli avanzati" e abilitare così l'opzione per registrare rapidamente;
7. Converte video e DVD: tramite VLC possiamo anche salvare un DVD sul computer, scegliendo tra i molti formati disponibili. E' possibile anche effettuare conversioni di video già presenti sul computer;
8. Cattura immagini: è possibile catturare schermate molto facilmente (qui la guida);
9. Video-zoom: una delle particolarità è la funzione zoom nei video. Si può infatti zoomare una parte di video utilizzando, da Strumenti, Effetti e filtri e, in Effetti video, la funzione presente nella scheda Geometria, dove si può rapidamente settare questa opzione;
10. Non occupa troppo spazio: nonostante la ricca collezione di codec riesce comunque a mantenere le dimensioni limitate, normalmente non supera i 100 MB;
11. Leggero durante l'utilizzo: su un computer medio sfrutta solamente il 10% di CPU e meno di 150 MB di RAM;
12. Disponibile su qualsiasi sistema operativo (anche mobile): ormai VLC è disponibile su qualsiasi piattaforma. La maggior parte degli utenti quindi può utilizzarlo in qualsiasi situazione, anche sui dispositivi mobili;
13. Sincronizza audio/video: se un filmato non ha la giusta sincronizzazione audio/video possiamo sincronizzarli noi per la visione ottimizzata. Si può agire cliccando su Strumenti e Sincronizzazione traccia;
14. Si può mettere un logo ai video: questa funzione è veramente utile per chi è solito caricare video su YouTube, infatti grazie a questo sistema si può mettere un marchio indelebile ad un video e imprimere quindi la nostra firma. Da Strumenti, Effetti e filtri, e in Effetti video tramite la scheda Sovraimpressione si può rapidamente imprimere un logo;
15. Regolare l'immagine: si può regolare l'immagine sotto ogni aspetto. Si può ridimensionare il video, ad esempio da 4:3 a 16:9, ruotare i video venuti al contrario, settare la nitidezza, regolare la messa a fuoco e tantissime altre opzioni.
Tra le altre funzioni troviamo il tasto "Pausa" che funziona anche tramite la barra spaziatrice, funzione molto pratica e comoda ma non presente in molti player, e la possibilità di aprire un'intera cartella per riprodurre un album musicale, una raccolta o anche un'intera serie TV.
SanDisk presenta le nuove microSD da 200 GB: archivio video che arriva fino a 20 ore in Full HD
SanDisk è una delle aziende più note nel settore dell'archiviazione dati. E' forse il più grande produttore di memorie flash, come chiavette USB, memory card e microSD.
Non è nuova a segnare record e quindi a introdurre per prima novità tecnologiche di alto livello.
Questa volta è toccato ad un record incredibile, se si pensa che anche uno smartphone potrà ben presto immagazzinare dati più o meno come se avesse un micro hard disk all'interno. Dopo il record superato l'anno scorso, con le memorie microSD da 128 GB, quest'anno, al Mobile World Congress 2015, ha presentato le nuovissime microSD da 200 GB (Ultra microSDXC UHS-I card).
Per rendere bene l'idea della potenza di questa memoria, ecco alcuni dati forniti direttamente da SanDisk, sulle possibilità di archiviazione:
-Video: memorizza fino a 20 ore di video Full HD
-Trasferimenti (medi): fino a 90 MB/s
-Trasferimenti (foto): fino a 1200 foto in un solo minuto (basato sul trasferimento di 4.1 GB di foto con il lettore USB 3.0)
-Classe 10 per la registrazione Full HD e la riproduzione senza rallentamenti
-Design resistente all'acqua, agli sbalzi di temperatura, ai magneti e perfino ai raggi X
La scheda, nonostante lo spazio di archiviazione immenso, è rimasta uguale identica al solito standard, ovvero ha dimensioni pari a 15x11x1 (millimetri).
Scrive a 10 MB/s garantiti ma arriva anche alla velocità di picco di 90 MB/s. Questa microSD è compatibile con tutti i dispositivi che supportano lo standard SDXC e sarà in vendita a breve al prezzo, non così economico, di 399 dollari (359 euro circa).
Non è nuova a segnare record e quindi a introdurre per prima novità tecnologiche di alto livello.
Questa volta è toccato ad un record incredibile, se si pensa che anche uno smartphone potrà ben presto immagazzinare dati più o meno come se avesse un micro hard disk all'interno. Dopo il record superato l'anno scorso, con le memorie microSD da 128 GB, quest'anno, al Mobile World Congress 2015, ha presentato le nuovissime microSD da 200 GB (Ultra microSDXC UHS-I card).
Per rendere bene l'idea della potenza di questa memoria, ecco alcuni dati forniti direttamente da SanDisk, sulle possibilità di archiviazione:
-Video: memorizza fino a 20 ore di video Full HD
-Trasferimenti (medi): fino a 90 MB/s
-Trasferimenti (foto): fino a 1200 foto in un solo minuto (basato sul trasferimento di 4.1 GB di foto con il lettore USB 3.0)
-Classe 10 per la registrazione Full HD e la riproduzione senza rallentamenti
-Design resistente all'acqua, agli sbalzi di temperatura, ai magneti e perfino ai raggi X
La scheda, nonostante lo spazio di archiviazione immenso, è rimasta uguale identica al solito standard, ovvero ha dimensioni pari a 15x11x1 (millimetri).
Scrive a 10 MB/s garantiti ma arriva anche alla velocità di picco di 90 MB/s. Questa microSD è compatibile con tutti i dispositivi che supportano lo standard SDXC e sarà in vendita a breve al prezzo, non così economico, di 399 dollari (359 euro circa).
A cosa serve chiudere le app? Solo a rallentare lo smartphone e sprecare batteria
Quante volte ci mettiamo lì a chiudere tutte le app che abbiamo aperto, oppure installiamo app che lo fanno al posto nostro? La maggior parte degli utenti lo fa molto spesso, ma a cosa serve realmente chiudere le app, sia sui dispositivi iOS che su quelli Android?
Non serve di certo a risparmiare batteria o a velocizzare il dispositivo, anzi fa completamente il contrario. Cominciando dal principio bisogna per prima cosa capire come gli smartphone gestiscono le applicazioni:
1. Apertura app e sistemazione all'interno della memoria RAM (consumo di energia alto, processo lungo);
2. Utilizzo dell'app tramite la CPU (consumo di energia alto);
3. Chiusura app, mettendola in background, senza toglierla dalla RAM (consumo di energia quasi nullo);
1b. Riapertura app in background (consumo di energia quasi nullo, processo breve);
2b. (Ritorno al punto 2)
4. In caso di apertura di nuove app e di RAM insufficiente, le app in background vengono automaticamente chiuse (killate) per far spazio alla nuova applicazione (consumo di energia normale), e a questo punto se andremo a riaprire un'app chiusa dovremo ripartire dal punto 1.
Da come possiamo vedere le app in background non consumano energia anzi al momento della riapertura ci fanno risparmiare un po' di batteria, perchè non devono essere ricaricate ma sono già pronte nella RAM. In questo modo si ha il consumo soltanto quando vengono utilizzate e in caso di RAM insufficiente vengono chiuse automaticamente. Chiudendo le app "a mano" non si fa nient'altro che rallentare l'apertura e spendere molta più energia ad ogni avvio.
Ma allora a cosa serve chiudere le app? Chiudere le applicazioni e quindi killarle serve solo in due casi: quando l'app si è bloccata o si ha necessità di riavviarla, oppure nei sistemi operativi un po' datati che sono installati su vecchi smartphone con poca RAM (in questo caso solo l'utilizzo dello smartphone si velocizza e rimane più fluido, ma il resto viene rallentato comunque).
Non è necessario killare anche le app che magari ci "disturbano" con notifiche, ma è necessario solamente disabilitare le varie opzioni di continuo aggiornamento all'interno dell'app stessa, oppure in alcuni casi disabilitare anche gli aggiornamenti in background, agendo sui sistemi operativi nella sezione dedicata alle app.
Se proprio alcune app non vogliono saperne di chiudersi allora a questo punto interrompiamole.
Continuando a non chiudere le app allora sì che velocizzeremo il nostro smartphone e soprattutto l'apertura delle app, oltre ad un risparmio in termini di consumo energetico (in questo post tanti altri consigli per far durare di più la batteria).
Non serve di certo a risparmiare batteria o a velocizzare il dispositivo, anzi fa completamente il contrario. Cominciando dal principio bisogna per prima cosa capire come gli smartphone gestiscono le applicazioni:
1. Apertura app e sistemazione all'interno della memoria RAM (consumo di energia alto, processo lungo);
2. Utilizzo dell'app tramite la CPU (consumo di energia alto);
3. Chiusura app, mettendola in background, senza toglierla dalla RAM (consumo di energia quasi nullo);
1b. Riapertura app in background (consumo di energia quasi nullo, processo breve);
2b. (Ritorno al punto 2)
4. In caso di apertura di nuove app e di RAM insufficiente, le app in background vengono automaticamente chiuse (killate) per far spazio alla nuova applicazione (consumo di energia normale), e a questo punto se andremo a riaprire un'app chiusa dovremo ripartire dal punto 1.
Da come possiamo vedere le app in background non consumano energia anzi al momento della riapertura ci fanno risparmiare un po' di batteria, perchè non devono essere ricaricate ma sono già pronte nella RAM. In questo modo si ha il consumo soltanto quando vengono utilizzate e in caso di RAM insufficiente vengono chiuse automaticamente. Chiudendo le app "a mano" non si fa nient'altro che rallentare l'apertura e spendere molta più energia ad ogni avvio.
Ma allora a cosa serve chiudere le app? Chiudere le applicazioni e quindi killarle serve solo in due casi: quando l'app si è bloccata o si ha necessità di riavviarla, oppure nei sistemi operativi un po' datati che sono installati su vecchi smartphone con poca RAM (in questo caso solo l'utilizzo dello smartphone si velocizza e rimane più fluido, ma il resto viene rallentato comunque).
Non è necessario killare anche le app che magari ci "disturbano" con notifiche, ma è necessario solamente disabilitare le varie opzioni di continuo aggiornamento all'interno dell'app stessa, oppure in alcuni casi disabilitare anche gli aggiornamenti in background, agendo sui sistemi operativi nella sezione dedicata alle app.
Se proprio alcune app non vogliono saperne di chiudersi allora a questo punto interrompiamole.
Continuando a non chiudere le app allora sì che velocizzeremo il nostro smartphone e soprattutto l'apertura delle app, oltre ad un risparmio in termini di consumo energetico (in questo post tanti altri consigli per far durare di più la batteria).
Aumentare durata batteria iPhone e Android: 10 trucchi per risparmiare la batteria dello smartphone
Una delle cose che si è subito notata con il passaggio dai semplici cellulari agli smartphone è la durata della batteria. Quest'ultima ormai non dura più di 2 giorni e se sotto sforzo non arriva neanche a serata; la causa principale sono sicuramente i display di ultima generazione, sempre più grandi e sempre più potenti, ma non solo.
Vediamo i 10 consigli più utili che ci aiuteranno non solo a prolungare la carica della nostra batteria ma anche a salvaguardarla per non danneggiarla rapidamente:
1. Diminuire la luminosità del display: se siamo in spazi chiusi e abbiamo un'ottima visibilità del display non c'è bisogno di tenere la luminosità al massimo, è sufficiente tenerla anche sotto la soglia della metà. Mentre di sera o di notte possiamo anche arrivare a tenerla al minimo perchè si riuscirà comunque a leggere ogni parte del display.
Utilizziamo la luminosità a livello alto solo quando necessario, quindi in spazi aperti e sotto il sole, o in luoghi troppo illuminati.
2. Diminuire la durata del display acceso: sarebbe buona abitudine bloccare il display (spegnerlo quindi) quando non stiamo facendo operazioni con lo smartphone. In alternativa è consigliabile impostare la durata del display non superiore a 2 minuti, ma neanche troppo bassa, almeno 30 secondi, così da avere lo smartphone attivo solo nel momento in cui lo stiamo utilizzando realmente.
3. Disattivare tutte le connessioni: per risparmiare batteria è necessario prendere tutti gli accorgimenti possibili, e un'altra delle cause principali di scaricamento eccessivo sono le connessioni sempre attive che consumano moltissimo, soprattutto se abbiamo aperte app che necessitano di connessioni e che continuano a utilizzarle anche se noi non ce ne accorgiamo. Quando non stiamo utilizzando connessioni GPS, Bluetooth, 3G (o 4G) ma anche Wi-Fi è meglio disattivare tutto, a patto di non continuare a spegnerle e accenderle, in questo caso è meglio lasciarle attive, più per comodità che per risparmio energetico. Nel caso dovessimo scegliere, optiamo per il Wi-Fi, se siamo in casa, perchè gli ultimi dati lo dimostrano più efficiente se la connessione è stabile.
4. Togliere la vibrazione: se non è necessario tenere la vibrazione attiva, perchè magari siamo in casa o in ufficio e il volume della suoneria è alto, è praticamente inutile tenerla accesa. Meglio disattivarla così da risparmiare parecchia batteria, che altrimenti perderà colpi ogni volta che arriverà anche un semplice messaggio o una notifica.
5. Non giocare troppo spesso: anche giocare troppo spesso è una delle principali cause. Anche se non sembra, mentre giochiamo, il display è acceso (punto 1 e 2), le connessioni sono attive per salvare il punteggio online o per condividerlo (punto 3) e la maggior parte dei giochi sfrutta sia la vibrazione che il sonoro (punto 4). Ecco una bella botta di scarica per la batteria, unita all'utilizzo del processore grafico in continuo uso a pieno carico.
6. Usare app "salva batteria": le app salva batteria non fanno di certo magie, ma si occupano di disattivare e di ottimizzare gli strumenti dello smartphone che consumano di più, così da non doverci preoccupare di fare tutto noi. Queste app ci informano inoltre di altri aspetti della batteria, su come la utilizziamo, e come la consumiamo maggiormente.
I migliori (per Android) sono: Battery Doctor, GO Battery Saver, Juice Defender, BitDefender Power TuneUP, Easy Battery Saver e Green Power Free.
N.B. Chiudere le applicazioni in background tramite task killer, o manualmente, porta solo ad un rallentamento dello smartphone e ad un consumo di energia inutile.
7. Batteria tra 40% e 80%: mai far scaricare fino in fondo la batteria al litio. Questo tipo di batteria può essere ricaricata anche fino a 1200 volte (1200 cicli di vita) infatti per mantenerla sempre buona bisogna caricarla molto spesso e soprattutto non farla mai arrivare allo 0%. Anche se non dobbiamo utilizzare lo smartphone non conserviamolo mai scarico, meglio sul 50% di carica.
Uno degli svantaggi è che, anche se non si utilizzano, queste batterie si degradano lo stesso, quindi non conviene comprarle per tenerle ferme ma comprarle solo se devono essere utilizzate.
L'ideale sarebbe tenerla ad una condizione ottimale tra il minimo di 30/40% e un massimo dell'80/90% di carica, perchè anche caricarle al 100% non sembra far bene.
Solo una volta al mese è consigliato scaricarla quasi fino allo zero e ricaricarla completamente, ma sempre staccando la presa dalla corrente al termine della ricarica.
8. Lontano da fonti di calore: la batteria, per mantenerla efficiente, non dobbiamo mai tenerla vicina a fonti di calore troppo elevati, ma in generale anche lo smartphone non dovrebbe essere nelle condizioni di surriscaldarla troppo.
Se invece non dobbiamo utilizzarla, per parecchio tempo, conserviamola in un luogo fresco (ma anche freddo, non congelato però).
9. Spegnerlo di notte: per avere il risparmio massimo, almeno durante la notte, disattiviamolo impostando la modalità aereo o spegnendolo.
Anche in condizioni di scarso segnale (qualsiasi segnale, anche quello della rete normale) è meglio utilizzare questo consiglio, così da non scaricare la batteria per niente.
10. Tenerlo aggiornato: aggiornare il sistema operativo porta sempre (a parte casi particolari) un miglioramento totale dello smartphone, e di solito anche la durata della batteria viene migliorata e ottimizzata sempre più.
Vediamo i 10 consigli più utili che ci aiuteranno non solo a prolungare la carica della nostra batteria ma anche a salvaguardarla per non danneggiarla rapidamente:
1. Diminuire la luminosità del display: se siamo in spazi chiusi e abbiamo un'ottima visibilità del display non c'è bisogno di tenere la luminosità al massimo, è sufficiente tenerla anche sotto la soglia della metà. Mentre di sera o di notte possiamo anche arrivare a tenerla al minimo perchè si riuscirà comunque a leggere ogni parte del display.
Utilizziamo la luminosità a livello alto solo quando necessario, quindi in spazi aperti e sotto il sole, o in luoghi troppo illuminati.
2. Diminuire la durata del display acceso: sarebbe buona abitudine bloccare il display (spegnerlo quindi) quando non stiamo facendo operazioni con lo smartphone. In alternativa è consigliabile impostare la durata del display non superiore a 2 minuti, ma neanche troppo bassa, almeno 30 secondi, così da avere lo smartphone attivo solo nel momento in cui lo stiamo utilizzando realmente.
3. Disattivare tutte le connessioni: per risparmiare batteria è necessario prendere tutti gli accorgimenti possibili, e un'altra delle cause principali di scaricamento eccessivo sono le connessioni sempre attive che consumano moltissimo, soprattutto se abbiamo aperte app che necessitano di connessioni e che continuano a utilizzarle anche se noi non ce ne accorgiamo. Quando non stiamo utilizzando connessioni GPS, Bluetooth, 3G (o 4G) ma anche Wi-Fi è meglio disattivare tutto, a patto di non continuare a spegnerle e accenderle, in questo caso è meglio lasciarle attive, più per comodità che per risparmio energetico. Nel caso dovessimo scegliere, optiamo per il Wi-Fi, se siamo in casa, perchè gli ultimi dati lo dimostrano più efficiente se la connessione è stabile.
4. Togliere la vibrazione: se non è necessario tenere la vibrazione attiva, perchè magari siamo in casa o in ufficio e il volume della suoneria è alto, è praticamente inutile tenerla accesa. Meglio disattivarla così da risparmiare parecchia batteria, che altrimenti perderà colpi ogni volta che arriverà anche un semplice messaggio o una notifica.
5. Non giocare troppo spesso: anche giocare troppo spesso è una delle principali cause. Anche se non sembra, mentre giochiamo, il display è acceso (punto 1 e 2), le connessioni sono attive per salvare il punteggio online o per condividerlo (punto 3) e la maggior parte dei giochi sfrutta sia la vibrazione che il sonoro (punto 4). Ecco una bella botta di scarica per la batteria, unita all'utilizzo del processore grafico in continuo uso a pieno carico.
6. Usare app "salva batteria": le app salva batteria non fanno di certo magie, ma si occupano di disattivare e di ottimizzare gli strumenti dello smartphone che consumano di più, così da non doverci preoccupare di fare tutto noi. Queste app ci informano inoltre di altri aspetti della batteria, su come la utilizziamo, e come la consumiamo maggiormente.
I migliori (per Android) sono: Battery Doctor, GO Battery Saver, Juice Defender, BitDefender Power TuneUP, Easy Battery Saver e Green Power Free.
N.B. Chiudere le applicazioni in background tramite task killer, o manualmente, porta solo ad un rallentamento dello smartphone e ad un consumo di energia inutile.
7. Batteria tra 40% e 80%: mai far scaricare fino in fondo la batteria al litio. Questo tipo di batteria può essere ricaricata anche fino a 1200 volte (1200 cicli di vita) infatti per mantenerla sempre buona bisogna caricarla molto spesso e soprattutto non farla mai arrivare allo 0%. Anche se non dobbiamo utilizzare lo smartphone non conserviamolo mai scarico, meglio sul 50% di carica.
Uno degli svantaggi è che, anche se non si utilizzano, queste batterie si degradano lo stesso, quindi non conviene comprarle per tenerle ferme ma comprarle solo se devono essere utilizzate.
L'ideale sarebbe tenerla ad una condizione ottimale tra il minimo di 30/40% e un massimo dell'80/90% di carica, perchè anche caricarle al 100% non sembra far bene.
Solo una volta al mese è consigliato scaricarla quasi fino allo zero e ricaricarla completamente, ma sempre staccando la presa dalla corrente al termine della ricarica.
8. Lontano da fonti di calore: la batteria, per mantenerla efficiente, non dobbiamo mai tenerla vicina a fonti di calore troppo elevati, ma in generale anche lo smartphone non dovrebbe essere nelle condizioni di surriscaldarla troppo.
Se invece non dobbiamo utilizzarla, per parecchio tempo, conserviamola in un luogo fresco (ma anche freddo, non congelato però).
9. Spegnerlo di notte: per avere il risparmio massimo, almeno durante la notte, disattiviamolo impostando la modalità aereo o spegnendolo.
Anche in condizioni di scarso segnale (qualsiasi segnale, anche quello della rete normale) è meglio utilizzare questo consiglio, così da non scaricare la batteria per niente.
10. Tenerlo aggiornato: aggiornare il sistema operativo porta sempre (a parte casi particolari) un miglioramento totale dello smartphone, e di solito anche la durata della batteria viene migliorata e ottimizzata sempre più.
ROOT per qualsiasi Android: Sblocco o ROOT universale per Android (anche senza PC)
Il programma è Kingo Android ROOT e supporta tantissimi modelli, tutti elencati in questa pagina. Se troviamo il nostro modello possiamo installare il software su PC e iniziare lo sblocco, ma anche se non dovesse esserci possiamo sempre tentare lo stesso perchè potrebbe comunque funzionare.
Nel caso volessimo tornare indietro è disponibile anche l'opzione UnROOT.
Per sbloccare il nostro smartphone sono sufficienti pochi passaggi:
1. Scarichiamo Kingo dal sito ufficiale e installiamolo su Windows come un normale programma;
2. Avviamo il software e quando richiesto colleghiamo, tramite cavetto, il nostro dispositivo;
3. Quando tutto è pronto Kingo mostrerà il pulsante con scritto "ROOT" e dovremo solamente cliccarci sopra;
4. Il programma cercherà di sbloccare il nostro dispositivo Android e se avrà successo mostrerà la scritta "Root Succeeded!", a quel punto dovremo cliccare solo su Finish;
5. Nel caso volessimo togliere i permessi di ROOT basterà reinserire il device sbloccato e premere su "Remove Root".
Ma se non vogliamo installare nulla sul computer, possiamo provare con una pratica app da installare direttamente sullo smartphone. L'app si chiama Framaroot e si può scaricare dal thread dell'utente alephzain che l'ha caricata sul forum XDA (scorriamo fino ad Attached Files e scarichiamo l'ultima versione).
Una volta trasferito il file APK sullo smartphone non resta che installare l'app e avviarla. Anche in questo caso non tutti i dispositivi sono compatibili, quindi bisogna avviare il root e vedere se l'operazione avrà successo (Failed=Root Fallito, Success=Root effettuato).
N.B. Effettuare lo sblocco del proprio dispositivo Android (ROOT) non è un'operazione "regolare" e porterà alla perdita della garanzia. Questa guida naturalmente non vuole di certo favorire questo tipo di operazioni ed è solo a titolo informativo.Nel caso volessimo tornare indietro è disponibile anche l'opzione UnROOT.
Per sbloccare il nostro smartphone sono sufficienti pochi passaggi:
1. Scarichiamo Kingo dal sito ufficiale e installiamolo su Windows come un normale programma;
2. Avviamo il software e quando richiesto colleghiamo, tramite cavetto, il nostro dispositivo;
3. Quando tutto è pronto Kingo mostrerà il pulsante con scritto "ROOT" e dovremo solamente cliccarci sopra;
4. Il programma cercherà di sbloccare il nostro dispositivo Android e se avrà successo mostrerà la scritta "Root Succeeded!", a quel punto dovremo cliccare solo su Finish;
5. Nel caso volessimo togliere i permessi di ROOT basterà reinserire il device sbloccato e premere su "Remove Root".
Ma se non vogliamo installare nulla sul computer, possiamo provare con una pratica app da installare direttamente sullo smartphone. L'app si chiama Framaroot e si può scaricare dal thread dell'utente alephzain che l'ha caricata sul forum XDA (scorriamo fino ad Attached Files e scarichiamo l'ultima versione).
Una volta trasferito il file APK sullo smartphone non resta che installare l'app e avviarla. Anche in questo caso non tutti i dispositivi sono compatibili, quindi bisogna avviare il root e vedere se l'operazione avrà successo (Failed=Root Fallito, Success=Root effettuato).
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.
Skype sempre online: come risolvere il problema di Skype sempre connesso
Capita molto spesso di collegarsi con il proprio account Skype con dispositivi diversi, ma capita altrettanto spesso di non chiudere bene l'app, o anche il programma, e quindi risultare sempre online o comunque sempre connessi.
Questo problema esiste da ormai parecchi anni, ma a Microsoft non sembra interessare molto, dato che con i vari aggiornamenti non è ancora stato risolto e non sono state pubblicate né soluzioni ufficiali né fix it per risolverlo autonomamente.
Esiste però un procedimento per riuscire a scoprire la causa della nostra connessione infinita su Skype:
1. Accediamo a Skype da PC ed entriamo in una chat qualsiasi;
2. Digitiamo "/showplaces" (senza virgolette) e premiamo invio per avere una panoramica dei nostri dispositivi connessi a Skype;
3. Digitiamo ora "/remotelogout" (sempre senza virgolette) e premiamo invio per forzare il logout su tutti i dispositivi connessi.
Ora non dovremmo più risultare sempre connessi su Skype ma dovremo comunque prestare attenzione sia quando lo utilizzeremo da PC che su mobile. Perchè su PC prima di spegnere il computer sarebbe buona regola chiudere anche il programma così che il software faccia anche il logout, mentre su smartphone o tablet è meglio disattivare l'accesso automatico, andando su Impostazioni e disattivando "Esegui automaticamente l'accesso", anche se poi dovremo inserire nome e password ogni volta.
La principale causa sono i dispositivi mobili e seguendo la guida dovrebbe risolversi ogni problema, ma se ancora non dovrebbe risolversi nulla possiamo tentare di scoprire quali account sono stati collegati (come Microsoft o Facebook) per vedere se uno dei due crea confusione e tentare di scollegarli. Per fare questo raggiungiamo questa pagina e una volta loggati, andiamo su "Impostazioni account" e scolleghiamo gli account collegati.
Questo problema esiste da ormai parecchi anni, ma a Microsoft non sembra interessare molto, dato che con i vari aggiornamenti non è ancora stato risolto e non sono state pubblicate né soluzioni ufficiali né fix it per risolverlo autonomamente.
Esiste però un procedimento per riuscire a scoprire la causa della nostra connessione infinita su Skype:
1. Accediamo a Skype da PC ed entriamo in una chat qualsiasi;
2. Digitiamo "/showplaces" (senza virgolette) e premiamo invio per avere una panoramica dei nostri dispositivi connessi a Skype;
3. Digitiamo ora "/remotelogout" (sempre senza virgolette) e premiamo invio per forzare il logout su tutti i dispositivi connessi.
Ora non dovremmo più risultare sempre connessi su Skype ma dovremo comunque prestare attenzione sia quando lo utilizzeremo da PC che su mobile. Perchè su PC prima di spegnere il computer sarebbe buona regola chiudere anche il programma così che il software faccia anche il logout, mentre su smartphone o tablet è meglio disattivare l'accesso automatico, andando su Impostazioni e disattivando "Esegui automaticamente l'accesso", anche se poi dovremo inserire nome e password ogni volta.
La principale causa sono i dispositivi mobili e seguendo la guida dovrebbe risolversi ogni problema, ma se ancora non dovrebbe risolversi nulla possiamo tentare di scoprire quali account sono stati collegati (come Microsoft o Facebook) per vedere se uno dei due crea confusione e tentare di scollegarli. Per fare questo raggiungiamo questa pagina e una volta loggati, andiamo su "Impostazioni account" e scolleghiamo gli account collegati.