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Calibrare la batteria su Android e PC portatili: come risolvere se la batteria segna la percentuale sbagliata
Esistono due modi differenti per ricalibrare la batteria e quindi ripristinare la giusta lettura della percentuale, così da poter riutilizzare in modo completo (al 100% vero) la carica della batteria, uno per gli smartphone e uno per i computer portatili. Non è detto che questi metodi funzionino con tutte le batterie perchè naturalmente se le batterie sono danneggiate o hanno parecchi anni, o sono state ricaricate molte volte, può darsi che ormai siano da sostituire.
Uno dei pochi consigli da tenere in considerazione è che non ci sono nè applicazioni nè programmi che permettono di effettuare la calibrazione magicamente (a meno che non ci aiutino a velocizzare la procedura indicata nella guida più in basso), questo perchè essenzialmente è necessario scaricare completamente la batteria (fino allo 0%) per riportarla poi alla carica completa (al 100%).
Se abbiamo già letto questa guida per aumentare la durata della batteria del nostro smartphone sapremo benissimo che non bisogna mai far scaricare completamente la batteria, nè caricarla completamente, ma in questo caso è proprio necessario fare questa operazione per ricalibrarla completamente e poi possiamo stare tranquilli perchè la batteria ha un sistema di sicurezza interno che evita la scarica completa reale della batteria (perchè altrimenti non si ricaricherebbe più) mentre al 100% può arrivare benissimo, anche se è meglio non farla arrivare molto spesso.
Ricalibrare la batteria del Notebook (o qualsiasi computer portatile):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo il computer. Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando la spia della batteria non segna carica completata;
2. Accendiamo il portatile e scarichiamolo fino a quando arriva al 25% e poi spegniamolo (perchè a livelli più bassi potrebbe intervenire il sistema salva-batteria, soprattutto se è calibrata male);
3. Accendiamo il computer ma questa volta entrando solamente nel BIOS (molto spesso per entrare nel BIOS bisogna premere molto velocemente, dopo il boot, il tasto F2, ma potrebbe anche essere F10 o Canc, viene comunque segnalato come "Press [...] to enter setup"). A questo punto lasciamolo scaricare fino allo 0% (fino a che si spegne) perchè in questo caso nessun sistema salva-batteria entrerà in azione e la batteria potrà scaricarsi completamente (inoltre il PC si può spegnere improvvisamente senza subire danni);
4. Quando il computer si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende entriamo immediatamente nel BIOS e torniamo al punto 3, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento);
5. A carica completata accendiamolo e lasciamolo collegato ancora per 10 minuti. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzarlo normalmente senza corrente.
Ricalibrare la batteria dello Smartphone (o tablet):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo lo smartphone (o tablet). Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando il display non segna carica completata (o rimane fisso su una percentuale);
2. Accendiamolo e scarichiamolo completamente fino allo 0% (fino a farlo spegnere da solo);
3. Quando lo smartphone si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende torniamo al punto 2, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento).
Se quando inseriamo il caricabatterie lo smartphone o il tablet si accende da solo spegniamolo immediatamente e teniamo sotto controllo la spia che indica la ricarica completa (le prossime ricariche però, solo quando si accende da solo, facciamole con il dispositivo acceso). Un altro caso potrebbe essere che il display non mostra mai il 100%, e a questo punto, quando la percentuale si è bloccata, possiamo provare a staccare e riattaccare il caricabatterie dopo 5 minuti (così da far ripartire la ricarica, nei migliori dei casi);
4. Ora accendiamo lo smartphone e teniamolo sotto carica ancora per 10 minuti, il tempo di far completare la carica mancante (potrebbe mancare anche solo l'1%) e fino a quando il display non mostra "Carico";
5. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzare lo smartphone o il tablet normalmente.
Qualche produttore consiglia di tenerlo sotto carica (attaccato alla corrente) per 2 ore in più, al termine della calibrazione, ma il sistema si fermerebbe comunque all'arrivo del 100% quindi non so se può essere importante.
Come applicazioni utili ci sono solo quelle che mostrano la percentuale della batteria, perchè tra le funzioni c'è anche l'indicazione dello stato della batteria e si può vedere se è ancora in buono stato.
Come utility di Windows invece c'è il test della batteria che si può fare direttamente dal prompt dei comandi (CMD come amministratore), con il comando "powercfg -energy". Il resoconto viene salvato in un file denominato energy-report.html, nella cartella \windows\system32. Per aprirlo però bisogna copiare altrove quel file (ad esempio sul desktop) e poi aprirlo con un qualsiasi browser. Per vedere ad esempio se la batteria è ancora in buono stato e mantiene la carica prestabilita si deve osservare il valore della capacità (di fabbrica) e confrontarlo con quello della capacità di una ricarica completa (viene mostrato il valore dell'ultima ricarica completa), il valore in percentuale ci indica invece la capacità reale della batteria (in confronto a quella di fabbrica).
Esiste anche BatteryInfoView, un piccolissimo software gratuito (no-install), che mostra qualche informazione meno dettagliata ma molto riassuntiva e facile da capire.
Ecco anche qualche altro consiglio su quale caricabatterie usare per ricaricare al meglio lo smartphone e il portatile.
N.B. E' importante sapere che la calibrazione della batteria, per evitare danneggiamenti, andrebbe fatta un massimo di una volta al mese, e solo se necessaria, altrimenti una volta ogni 6 mesi è consigliata.
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo la tua batteria o il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.
I caricabatterie sono tutti uguali? Informazioni utili per ricaricare lo smartphone, il tablet e il portatile
1. Smartphone e tablet generici (con Android, Windows o BlackBerry): questi utilizzano tutti il connettore Micro-USB (standard imposto dall'unione europea per tutti i dispositivi) e va a sostituire il vecchio caricabatterie "di marca" che doveva essere utilizzato esclusivamente con il cellulare con cui era stato venduto.
Tutti gli smartphone e tablet quindi possono essere ricaricati con lo stesso caricabatterie (ma in certi casi anche i normali cellulari), anche se alcuni sono più potenti e permettono di ricaricare il dispositivo più velocemente di altri.
Grazie all'unione europea è possibile ricaricare anche questi dispositivi con il connettore Micro-USB, perchè la Apple è stata obbligata a vendere un adattatore Lightning-to-Micro-USB.
3. Computer portatili: in questo caso non esiste una standardizzazione, anche perchè ogni portatile ha spesso caratteristiche molto diverse dai suoi simili. I connettori sono anche diversi per ogni marca che si utilizza, e solitamente ogni alimentatore è stato progettato esclusivamente per quel determinato computer.
Se però si dovesse rompere l'alimentatore originale, si può ovviare al problema utilizzando un alimentatore universale, che si può adattare al proprio portatile, stando attenti alle caratteristiche che devono coincidere con l'originale. In quelli universali sono presenti diversi connettori (variabili per marca) e anche un diverso tipo di voltaggio e amperaggio, da impostare correttamente per un giusto funzionamento.
Praticamente per gli smartphone e tablet possiamo utilizzare un qualsiasi caricabatterie con connettore Micro-USB (anche con quelli Apple, visto che esiste l'adattatore) mentre per i computer portatili dobbiamo utilizzare per forza quello dato in dotazione oppure uno universale (adattabile, con le stesse caratteristiche).
Solitamente quasi tutti gli smartphone o tablet se collegati al computer entrano in modalità di ricarica, ma questa funzione deve essere abilitata solo dal produttore e non è possibile disattivarla, oppure, in quelli dove non è disponibile, attivarla. In questo caso però la ricarica avverrà molto lentamente, ma vediamo più nel dettaglio perchè: tutte le connessioni USB hanno una tensione pari a 5V, sia che quest'ultima arrivi dalla porta USB del computer, sia che questa arrivi dalla presa della corrente. Quello che fa la differenza è l'amperaggio (A), perchè più è alto più fa aumentare la potenza del caricabatterie (misurata in Watt). Il calcolo per vedere qual è il caricabatterie più potente è semplice: in questo caso 5V (fissi) x Ampere (A) = Watt.
Anche se i produttori consigliano di utilizzare sempre il caricabatterie ufficiale è possibile utilizzare un caricabatterie qualsiasi, l'importante è che raggiunga almeno l'amperaggio minimo che serve al dispositivo per ricaricarsi (di solito 0,5A); se invece lo supera, meglio ancora perchè il dispositivo prenderà comunque l'amperaggio massimo consentito (anche se certe volte non funziona), anzi il caricabatterie erogando più potenza (Watt) sarà meno sotto sforzo. Ecco perchè caricando il dispositivo con il computer ci vuole molto di più, il PC eroga massimo 0,5A mentre il caricabatterie da muro può superare anche 1A (di solito quelli dei tablet li superano, e si può provare a caricare lo smartphone con questo caricabatterie più potente, perchè se è supportato lo caricherà più velocemente).
La stessa cosa vale per gli alimentatori dei portatili, tutte le regole restano invariate, facendo attenzione che solitamente serve una tensione pari a 19V e una potenza che arriva almeno a 90W, quindi almeno 4,74A. In alcuni casi però, la potenza richiesta, può essere anche inferiore, come può essere anche maggiore, basta leggere le caratteristiche dell'alimentatore originale oppure sul retro del portatile.
Come per gli smartphone e i tablet, un alimentatore più potente andrà meno sotto sforzo durante l'uso, in caso contrario uno meno potente di quello richiesto non riuscirà nemmeno a farlo accendere.
Concludendo possiamo dire che è buona regola utilizzare sempre il caricabatterie o l'alimentatore originale, dato che è stato costruito appositamente per quel dispositivo, ma in caso di necessità abbiamo visto come è possibile utilizzare un altro simile, più potente oppure universale.
Quindi se abbiamo un qualsiasi cavetto o un qualsiasi caricabatterie Micro-USB, oppure un alimentatore per portatili che non ci serve più e meglio non buttare via niente che può sempre tornare utile.
Aeromobil 3: l'auto volante è pronta, nel 2015 potrebbe essere già commercializzata
A primo impatto sembra abbastanza futuristica anche se non è come tutti l'abbiamo potuta "conoscere" all'interno dei film di fantascienza o anche nei film d'animazione.
L'ibrido, metà automobile e metà velivolo, prende il nome di Aeromobil 3.0 e può ospitare fino a 2 persone, pesa 450 kg ma raggiunge comunque i 160 km/h su strada e 200 km/h in volo.
Dispone di un design molto futuristico (anche se ancora un po' grossolano), è lunga 6 metri e larga 2,25 che diventano 8 quando si aprono le ali, funziona come una normale auto e per decollare ha bisogno di raggiungere almeno i 130 km/h (circa 80 miglia orarie). Ha un'autonomia incredibile visto che può raggiungere i 700 km in volo e 875 km su strada (i dati sono stati dichiarati dall'azienda).
Il concept dell'Aeromobil 3 assomiglia molto all'auto intelligente disegnata da Steve Jobs, l'ipotetica iCar, anche se, aggiungendo le ali, viene completamente trasformata.
Questi sono i primi dettagli resi noti, oltre ad un primo video che mostra le funzionalità di questa prima "macchina volante", non ci resta che aspettare e attendere l'arrivo del 2015, augurandoci di poterla vedere realmente volare e, perchè no, di comprarla (bisognerà vedere anche i prezzi naturalmente, ancora segreti).
Google acquisisce DeepMind: startup per l'intelligenza artificiale
Sembra una trattativa conclusa senza rivali, e per la quale la modesta cifra di 400 milioni di dollari sembra essere stata una cosa semplice. Invece no, questa azienda è stata contesa con Facebook e Baidu ma Google è riuscita ad avere la meglio.
Del team di DeepMind non si sa molto, e neanche sui prodotti, che sono tutt'ora abbastanza segreti, si sa solo che è un team molto "intelligente" e che negli ultimi anni ha raccolto numerosi scienziati. Google si porta a casa quindi, oltre a 50 scienziati, anche 50 milioni di fondi per le ricerche e presto potremo vedere magari qualche robot umanoide grazie anche al supporto di Big G, ma lo stesso team di DeepMind potrebbe aiutare Google a migliorare il motore di ricerca.
Dunque Google è pronta a sfornare nei prossimi anni qualche oggetto rivoluzionario, che potrebbe cambiare la vita nelle case, rendendo la casa più "smart" grazie alle acquisizioni effettuate e grazie ai nuovi obiettivi che si possono intuire dopo quest'ultimo acquisto.
Apple iCar: il sogno di Steve Jobs era un'auto futuristica marchiata Apple
Così Franco Grassi, un progettista italiano, ha usato la propria matita per progettare una vettura che potesse coincidere con una specie di iCar.
La macchina di Steve Jobs avrebbe avuto sicuramente un motore elettrico e un design curato come tutti i dispositivi creati da lui. Si sarebbe integrata in modo completo con tutti gli accessori made in Apple, tra cui un bell'iPad per fare da navigatore e non solo.
Mickey Drexler ha ipotizzato che l'iCar avrebbe potuto sconvolgere l'intero mercato delle auto, come è già successo con i vari dispositivi in commercio, raggiungendo anche il 50% di quota di mercato, e saremmo tutti pronti a scommettere che con il successo che ha sempre avuto questa ipotesi si sarebbe rivelata veritiera.
The Pirate Bay lancia i Physibles - Download di oggetti fisici
Physible. Forse questa parola ora non vi dice nulla ma secondo The Pirate Bay, il noto portale per la condivisione di file torrent, tra circa vent'anni entrerà nelle case di tutto il mondo.
Ma cos'è un Physible? Un Physible è un oggetto che da digitale è possibile trasformare in oggetto fisico.
Ebbene sì, sarà possibile scaricare un qualsiasi prodotto da internet e utilizzarlo senza doverci spostare da casa o senza aspettare che il postino ce lo porti. Secondo quanto dichiarato dai pirati il passo non è poi così difficile da compiere e affermano che se ci sarà realmente la svolta continueranno a condividere, anche questo tipo di file.
Numerosi vantaggi deriveranno da questa scoperta, velocizzando soprattutto gli acquisti e di conseguenza anche gli scambi di oggetti, magari anche di grandi dimensioni. Il passo dovrebbe avvenire intorno al 2030, e tramite apposite stampanti 3D sarà possibile trasformare l'oggetto da digitale, scaricato, ad oggetto reale che potremo toccare con mani. Certo ci saranno anche conseguenze negative per le varie leggi sul Copyright, infatti, dato che i primi a lanciare questa nuova forma di download sono stati i pirati della baia, potranno esserci anche altri siti che permetteranno di scaricare "file" illegali danneggiando enormemente i marchi di scarpe, borse, vestiti, e accessori in generale, dato che clonare e inviare un oggetto non sarà più un problema.
Se volete dare uno sguardo ai primi "oggetti" condivisi andate a questa pagina (se non riuscite ad entrare su The Pirate Bay seguite la mia guida).
Scoperto IDA - L'anello mancante
IDA era stata scoperta anni fa, poi fu venduta ad un famoso scienziato che ha coordinato il team di scienziati per l’analisi di questo fossile. Naturalmente tutto ciò è stato fatto in gran segreto, almeno fino a ieri quanto è stato presentato al Museo di Scienze Naturali a New York.
Questo fossile potrebbe essere molto importante perchè permetterebbe agli scienziati di ricostruire il processo evolutivo dell’uomo e della scimmia; infatti del periodo di transizione che ha portato alla formazione delle scimmie sapevamo ben poco e con questo fossile potremo sapere molto di più.
Naturalmente non tutti gli scienziati pensano che IDA sia l’anello mancante dato che, come riporta la stampa, IDA ha: “caratteristiche che si riscontrano nella specie umana, tra cui il pollice opponibile, le unghie al posto degli artigli e, nel piede, l’osso del tallone che lascia intravedere il passaggio dall’andatura a quattro zampe alla camminatura eretta.”
Questa nostra lontanissima “parente” visse in Europa, precisamente in Germania, nell’l’Eocene, un periodo dove comparvero appunto i primi mammiferi e dove si plasmò il mondo che conosciamo.
Inoltre, per celebrare la scoperta, Google ha pubblicato un nuovo logo che collega a missing link found. Come al solito Google ci informa delle novità più importanti e rimane al passo con i tempi!
Fonte: informaticitalia.net
Controllare il PC con il pensiero
Il prodotto della OCZ prende il nome di NIA (Neural Impulse Actuator) ed è una periferica unica nel suo genere: tenete presente di vedere una fascia elastica fatta interamente in materiale gommato al cui interno sono integrati tre micro sensori (rispettivamente il sensore neurale, quello muscolare e quello oculare).
L’input inviato dal nostro cervello e captato attraverso un complesso sistema da questi sensori, permettera al NIA di convertirli in formato digitale per poi redirezionarli all’apposito software che li gestirà come tali; questo software a sua volta trasformerà gli impulsi ricevuti in comandi per il nostro personal computer (ad ogni specifico impulso verrà attribuita una determinata azione). Interessante vedere come lo sviluppatore OCZ metta a disposizione di chi aquista questa straordinaria periferica un programma molto flessibile tale da permetterci una personalizzazione a 360° a seconda dell’utilizzo che ne vogliamo avere.
Altro dispositivo da citare in questo ambito è sicuramente l’EPOC dello sviluppatore Emotive. In questo caso si tratta di una sorta di cuffia che tradurrà gli stimoli nervosi in impulsi utili per comandare ad esempio il personaggio all’interno di un gioco per pc.
In questa ottica molti nomi noti dell’industria videoludica stanno seguendo molto da vicino questi studi: primo fra tutti Nintendo infatti sembra intenzionato ad adattare periferiche del genere nelle proprie console di produzione futura; solo a quel punto quindi potremo quindi dire che ci stiamo avvicinando molto alla vera e propria realtà virtuale!
Fonte: www.tuttonotebook.it/blogE' in arrivo Lulin, la cometa verde
E’ in arrivo la cometa Lulin (C/2007 N3) ed è visibile nel suo transito tra le stelle della costellazione della Libra. Visibile solo con strumenti, promette di dare spettacolo il giorno 24 febbraio quando passerà alla minore distanza dalla Terra (0,41 unità astronomiche). Allora dovrebbe essere abbastanza luminosa da raggiungere la 4a magnitudine ed essere anche visibile ad occhio nudo.
La macchina che legge nel pensiero
E' stata inventata la macchina che legge nel pensiero.
Almeno, è quello che promettono gli scienziati giapponesi dell’ATR Computational Neuroscience Laboratories.
Utilizzando una mappatura del cervello e una macchina fMRI, infatti, sono riusciti a far apparire sullo schermo la parola pensata da una persona a cui la si era mostrata precedentemente. Al 97% la parola pensata era stata indovinata!
In futuro questa tecnologia potrà essere utilizzata per registrare sogni e guarire persone con malattie celebrali.
Speriamo che non venga usata per andare oltre la privacy delle persone!
Pleo - Il dinosauro robot che si comporta come un essere vivente
Pleo è il nuovo essere vivente!
Non è un vero proprio essere vivente ma è solo un robot hi-tech che si comporta come un vero e proprio essere vivente e ha la forma di un dinosauro.
Pleo è una forma di robot molto evoluta e molto tecnologica infatti reagisce a tutto ciò che ha intorno grazie a dei sensori molto potenti e reagisce agli stimoli esterni, anche in modo emotivo.
Se si accarezzano i sensori si sentirà felice e incomincerà a giocare, se invece si sente trascurato diventa triste e timido.
Reagisce come un essere vivente: ha bisogno di mangiare (la sua foglia), dorme, parla, vuole giocare con il tuo dito, e riconosce perfino gli oggetti che mangia sapendo preferire uno da un altro.
Ogni Pleo è diverso da un altro, questo grazie a LifeOS, il “cuore e cervello” di Pleo, che ne determina l’evoluzione e la risposta agli stimoli a seconda di come viene trattato ed educato. Ogni Pleo sviluppa una propria personalità unica e straordinaria.