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Come risparmiare dati mobili con Android: consigli rapidi per consumare meno giga

Per consumare meno dati, con la connessione che abbiamo con il nostro smartphone, esistono alcuni accorgimenti che ci faranno risparmiare buona parte dei MB, o addirittura GB, che normalmente avremmo perso.

1. Usare connessioni Wi-Fi quando disponibili: il primo suggerimento, abbastanza banale, è quello di utilizzare connessioni Wireless. Quindi quando siamo a casa, in ufficio, o in luoghi in cui è disponibile una connessione Wi-Fi, colleghiamoci a quella.
Utilizziamo il Wi-Fi soprattutto se dobbiamo condividere file di grosse dimensioni o inviare tanti video o tante foto ad amici.

2. Impostare l'aggiornamento delle app solo tramite Wi-Fi: impostando l'aggiornamento delle applicazioni solo tramite connessione Wi-Fi eviteremo che i vari aggiornamenti partano con la connessione dati, così da non farci sprecare MB inutilmente. Andiamo quindi nelle impostazioni del Google Play Store e impostiamo l'aggiornamento solo con connessioni Wireless.

3. Attivare la funzione risparmio dati e utilizzare applicazioni "Lite": se disponibili, utilizziamo le versioni Lite delle applicazioni, e per le app che offrono la funzione risparmio dati, attiviamola.
Le applicazioni Lite offrono qualche funzione in meno delle app standard ma permettono di risparmiare qualcosa nella connessione dati. Molte app invece offrono la possibilità di comprimere dati, così da poterne scaricare di meno.
Qualche app può essere aperta anche dal browser (senza quindi dover installare l'app ufficiale) è il caso delle app che sono puramente siti web. Non portano un enorme risparmio, ma comunque molte volte il browser riesce a comprimere alcune parti pesanti.

4. Usare VPN con risparmio dati: scarichiamo applicazioni che permettono di navigare gratuitamente con connessioni VPN e con la funzione integrata di risparmio dati (Opera Max è una delle migliori). In questo modo riusciremo a risparmiare anche il 50% dei dati che avremmo consumato normalmente, anche se video e immagini potrebbero non essere di qualità eccellente (il risparmio agisce maggiormente, appunto, su video e immagini).

5. Fare attenzione ai servizi cloud: i servizi cloud sono comodi ma possono risultare "pericolosi" per i nostri dati se non utilizzati con attenzione. La sincronizzazione può portare via parecchi dati, perchè funziona sia in download che in upload e trasferire molti file può far consumare veramente tanti dati. Attiviamo la sincronizzazione solo con una connessione Wi-Fi.

6. Sfruttare la modalità offline delle app: alcune app possono scaricare i dati per poi essere utilizzati anche offline. In questo caso sfruttiamo sempre il Wi-Fi e scarichiamo i dati che ci servono.

7. Controllare i dati consumati e impostate un limite per il consumo dei dati: teniamo sempre sotto controllo il consumo dei dati tramite la funzione integrata di Android, e attiviamo assolutamente la funzione che ci avvisa del raggiungimento di una certa soglia ed anche il blocco immediato quando arriviamo al limite della nostra connessione. In questo modo non rischiamo di rimanere senza MB da un momento all'altro e soprattutto non incappiamo in qualche rinnovo automatico al superamento della soglia scelta con la nostra offerta.

Calibrare la batteria su Android e PC portatili: come risolvere se la batteria segna la percentuale sbagliata

Il problema della batteria "scalibrata" è un problema molto comune sia per le batterie degli smartphone, e tablet, sia per le batterie dei computer portatili, e lo si può subito notare dal fatto che l'indicatore della percentuale della batteria varia in modo smisurato. E il problema è proprio questo, ovvero che il sistema mostra la percentuale di carica della batteria in modo errato da quella reale e manda in confusione sia il sistema di monitoraggio che il sistema di sicurezza salva-batteria, provocando spegnimenti improvvisi oppure sbalzi da una percentuale all'altra, soprattutto durante l'operazione di ricarica.

Esistono due modi differenti per ricalibrare la batteria e quindi ripristinare la giusta lettura della percentuale, così da poter riutilizzare in modo completo (al 100% vero) la carica della batteria, uno per gli smartphone e uno per i computer portatili. Non è detto che questi metodi funzionino con tutte le batterie perchè naturalmente se le batterie sono danneggiate o hanno parecchi anni, o sono state ricaricate molte volte, può darsi che ormai siano da sostituire.
Uno dei pochi consigli da tenere in considerazione è che non ci sono nè applicazioni nè programmi che permettono di effettuare la calibrazione magicamente (a meno che non ci aiutino a velocizzare la procedura indicata nella guida più in basso), questo perchè essenzialmente è necessario scaricare completamente la batteria (fino allo 0%) per riportarla poi alla carica completa (al 100%).

Se abbiamo già letto questa guida per aumentare la durata della batteria del nostro smartphone sapremo benissimo che non bisogna mai far scaricare completamente la batteria, nè caricarla completamente, ma in questo caso è proprio necessario fare questa operazione per ricalibrarla completamente e poi possiamo stare tranquilli perchè la batteria ha un sistema di sicurezza interno che evita la scarica completa reale della batteria (perchè altrimenti non si ricaricherebbe più) mentre al 100% può arrivare benissimo, anche se è meglio non farla arrivare molto spesso.

Ricalibrare la batteria del Notebook (o qualsiasi computer portatile):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo il computer. Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando la spia della batteria non segna carica completata;
2. Accendiamo il portatile e scarichiamolo fino a quando arriva al 25% e poi spegniamolo (perchè a livelli più bassi potrebbe intervenire il sistema salva-batteria, soprattutto se è calibrata male);
3. Accendiamo il computer ma questa volta entrando solamente nel BIOS (molto spesso per entrare nel BIOS bisogna premere molto velocemente, dopo il boot, il tasto F2, ma potrebbe anche essere F10 o Canc, viene comunque segnalato come "Press [...] to enter setup"). A questo punto lasciamolo scaricare fino allo 0% (fino a che si spegne) perchè in questo caso nessun sistema salva-batteria entrerà in azione e la batteria potrà scaricarsi completamente (inoltre il PC si può spegnere improvvisamente senza subire danni);
4. Quando il computer si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende entriamo immediatamente nel BIOS e torniamo al punto 3, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento);
5. A carica completata accendiamolo e lasciamolo collegato ancora per 10 minuti. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzarlo normalmente senza corrente.

Ricalibrare la batteria dello Smartphone (o tablet):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo lo smartphone (o tablet). Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando il display non segna carica completata (o rimane fisso su una percentuale);
2. Accendiamolo e scarichiamolo completamente fino allo 0% (fino a farlo spegnere da solo);
3. Quando lo smartphone si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende torniamo al punto 2, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento).
Se quando inseriamo il caricabatterie lo smartphone o il tablet si accende da solo spegniamolo immediatamente e teniamo sotto controllo la spia che indica la ricarica completa (le prossime ricariche però, solo quando si accende da solo, facciamole con il dispositivo acceso). Un altro caso potrebbe essere che il display non mostra mai il 100%, e a questo punto, quando la percentuale si è bloccata, possiamo provare a staccare e riattaccare il caricabatterie dopo 5 minuti (così da far ripartire la ricarica, nei migliori dei casi);
4. Ora accendiamo lo smartphone e teniamolo sotto carica ancora per 10 minuti, il tempo di far completare la carica mancante (potrebbe mancare anche solo l'1%) e fino a quando il display non mostra "Carico";
5. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzare lo smartphone o il tablet normalmente.

Qualche produttore consiglia di tenerlo sotto carica (attaccato alla corrente) per 2 ore in più, al termine della calibrazione, ma il sistema si fermerebbe comunque all'arrivo del 100% quindi non so se può essere importante.
Come applicazioni utili ci sono solo quelle che mostrano la percentuale della batteria, perchè tra le funzioni c'è anche l'indicazione dello stato della batteria e si può vedere se è ancora in buono stato.
Come utility di Windows invece c'è il test della batteria che si può fare direttamente dal prompt dei comandi (CMD come amministratore), con il comando "powercfg -energy". Il resoconto viene salvato in un file denominato energy-report.html, nella cartella \windows\system32. Per aprirlo però bisogna copiare altrove quel file (ad esempio sul desktop) e poi aprirlo con un qualsiasi browser. Per vedere ad esempio se la batteria è ancora in buono stato e mantiene la carica prestabilita si deve osservare il valore della capacità (di fabbrica) e confrontarlo con quello della capacità di una ricarica completa (viene mostrato il valore dell'ultima ricarica completa), il valore in percentuale ci indica invece la capacità reale della batteria (in confronto a quella di fabbrica).
Esiste anche BatteryInfoView, un piccolissimo software gratuito (no-install), che mostra qualche informazione meno dettagliata ma molto riassuntiva e facile da capire.

Ecco anche qualche altro consiglio su quale caricabatterie usare per ricaricare al meglio lo smartphone e il portatile.

N.B. E' importante sapere che la calibrazione della batteria, per evitare danneggiamenti, andrebbe fatta un massimo di una volta al mese, e solo se necessaria, altrimenti una volta ogni 6 mesi è consigliata.
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo la tua batteria o il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.

Differenza tra 2G, 3G e 4G: il significato di tutti i simboli della connessione dati su Smartphone

Quando andiamo ad abilitare la connessione dati sul nostro smartphone, così da poter navigare su Internet, nella barra delle notifiche, e in modo particolare sull'icona del segnale, compare un simbolo che può variare dal semplice G o E, fino al 3G, H, H+ o 4G.

Questi simboli non sono di certo lì a caso, ma ci indicano la connessione a cui siamo collegati con che velocità massima può andare. Più precisamente per impostazione predefinita la connessione tenta di connettersi con la connessione più veloce possibile, almeno che non sia specificamente indicato nelle impostazioni di collegarsi ad uno standard ben preciso.
Vediamo ora in ordine di velocità, dal più lento e datato al più veloce e di ultima generazione, tutti gli standard a cui uno smartphone può collegarsi (lo smartphone deve però supportare quel tipo di velocità altrimenti si connetterà alla più recente e veloce connessione disponibile):

1. G (GPRS): è una delle prime connessioni nate su mobile ed è anche tra le più lente. E' la tecnologia 2G praticamente, che può essere utile solamente per visionare qualche pagina web e non molto altro.
In questo caso non si superano i 20-40 Kbit/s (2-5 KB/s) in download.

2. E (EDGE): chiamata anche EGPRS, è la tecnologia superiore al GPRS. E' più veloce perchè riesce a sfruttare più canali contemporaneamente ma è comunque molto lenta.
La velocità ha un range di 60-180 Kbit/s (7-20 KB/s).

3. 3G (UMTS): questa connessione segna il passo in avanti dal 2G alla terza generazione di Internet Mobile. Lo scambio di dati sia in download che in upload è molto veloce e molto spesso nelle zone in cui sia arriva al 3G base (ovvero UMTS) se la connessione è stabile si passa automaticamente alla più veloce e successiva H (HSPA).
Con la 3G si arriva ad una velocità massima pari a 700 Kbit/s (90 KB/s).

4. H (HSPA): questa sigla indica che siamo collegati con una connessione HSPA, e in donwload si avrà lo standard HSDPA (High-Speed Downlink Packet Access) mentre in upload si otterrà la HSUPA (High-Speed Uplink Packet Access). Questo standard è l'evoluzione del classico 3G e permette velocità teoriche tra i 7,2 Mbit/s (900 KB/s) e un massimo di 14,4 Mbit/s (1,8 MB/s).

5. H+ (HSPA+): con l'HSPA evoluto si fa un altro piccolo passo in avanti e si anticipa le velocità di quarta generazione, e stando ai test è possibile raggiungere velocità di download tra i 42,2 Mbit/s (5,25 MB/s) e i 56 Mbit/s (7 MB/s).

6. 4G (LTE): questa tecnologia viene presentata con standard futuristici e velocità di download e upload veramente alti. Le velocità teorica in download varia tra i 72 Mbit/s (9 MB/s) e i 150 Mbit/s (18,75 MB/s) mentre in upload può arrivare ai 60 Mbit/s (7,5 MB/s), anche se ancora in moltissime città non è disponibile oppure non si raggiungono le velocità prestabilite.

Fino al 3G le velocità sono abbastanza raggiungibili, mentre quelle successive sono ancora velocità "su carta", ovvero c'è la possibilità di raggiungerle ma le tecnologie attuali e soprattutto la copertura base è ancora ridotta. Mentre le velocità di seconda generazione vengono utilizzate ormai solo per risparmiare batteria, oppure naturalmente nelle zone dove c'è poco segnale.
Per ripercorrere la cronistoria con le generazioni complete e le velocità in sintesi ecco un riassunto:

-1G: telefoni analogici e 14,4 Kbit/s
-2G: telefoni digitali (GSM) e 9-14 Kbit/s (più stabili dell'analogico)
-2,5G: tecnologia GPRS con 20-40 Kbit/s
-2,75G: standard EDGE e 60-180 Kbit/s
-3G: terza generazione (UMTS) con 380-700 Kbit/s
-3,5G: tecnologia HSPA e 7,2-14,4 Mbit/s
-3,75G: tecnologia HSPA evoluto con 42,2-56 Mbit/s
-4G: quarta generazione (LTE) e 72-150 Mbit/s

Come sapere se un numero è Vodafone, Wind, Tim o Tre: scoprire l'operatore telefonico di un cellulare

Conoscere a quale operatore appartiene un numero di cellulare è molto utile per riuscire a sfruttare le offerte a consumo che abbiamo stabilito con il nostro contratto. Fino a pochi anni fa si poteva capire facilmente a chi appartenesse un numero di cellulare perchè i vari prefissi erano legati all'operatore, ora invece l'intero numero viene "venduto" all'utente e quindi essendo noi i proprietari possiamo spostarci da un operatore all'altro mantenendo lo stesso numero.

In linea generale queste erano le regole:
Vodafone: tutti quelli che iniziano con 34 (es. 340, 342, 343, 345, 346);
Wind: tutti quelli che iniziano con 32 e 38 (es. 320, 323, 328, 380, 383);
Tim: tutti quelli che iniziano con 33 e 36 (es. 331, 333, 334, 363, 366);
Tre: tutti quelli che iniziano con 39 (es. 390, 391, 392, 393);

Dato che ora può anche non essere così, visto che l'utente può cambiare operatore rimanendo con lo stesso numero, esiste un pratico trucchetto per sapere a che operatore appartiene una qualsiasi SIM. L'operazione da fare è molto semplice: bisogna chiamare quel determinato numero di cellulare mettendo all'inizio 456 (senza +39, il prefisso internazionale). Questo metodo funziona solo se si chiama dall'Italia e una volta partita la chiamata una voce ci informerà a quale operatore è associato quel numero di cellulare.
Per fare un esempio pratico, per sapere a quale operatore appartiene il numero +393331234567 dobbiamo chiamare il 4563331234567. Appena la voce ci da le informazioni dobbiamo riagganciare immediatamente, altrimenti partirà la normale chiamata e il telefono che stiamo chiamando inizierà a squillare.

Questo metodo funziona con qualsiasi operatore italiano, anche quelli non citati come PosteMobile o altri. L'unico che non funziona in uscita è Vodafone, ovvero se chiamiamo il 456 con una SIM Vodafone ci verrà indicato solo se quel numero è Vodafone o NON è Vodafone, nient'altro. Per sapere l'operatore esatto bisogna chiamare o mandare un SMS al 4563 (nel testo bisogna inserire il numero che vogliamo scoprire).

I caricabatterie sono tutti uguali? Informazioni utili per ricaricare lo smartphone, il tablet e il portatile

Da qualche anno ormai i collegamenti tra vari dispositivi avvengono quasi tutti con gli stessi standard. Anche per quanto riguarda i caricabatterie, lo standard che ormai ha preso piede è il connettore Micro-USB per quasi tutti gli smartphone, cellulari e tablet (a parte gli Apple Device), mentre per i portatili bisogna ancora prestare attenzione a qualche differenza.

Sostanzialmente ormai ci sono grossomodo 3 tipi di caricabatterie diversi, ma vediamo i vari dettagli per il tipo di dispositivo che dobbiamo ricaricare:

1. Smartphone e tablet generici (con Android, Windows o BlackBerry): questi utilizzano tutti il connettore Micro-USB (standard imposto dall'unione europea per tutti i dispositivi) e va a sostituire il vecchio caricabatterie "di marca" che doveva essere utilizzato esclusivamente con il cellulare con cui era stato venduto.
Tutti gli smartphone e tablet quindi possono essere ricaricati con lo stesso caricabatterie (ma in certi casi anche i normali cellulari), anche se alcuni sono più potenti e permettono di ricaricare il dispositivo più velocemente di altri. 

2. Apple Device (iPhone, iPad, iPod): questi dispositivi hanno tutti lo stesso caricabatterie, firmato Apple, denominato Lightning, usato dal 2012 in poi. Prima del 2012 veniva utilizzato un altro connettore, ma è comunque disponibile un adattatore per utilizzare lo stesso il nuovo caricabatterie anche sui vecchi dispositivi.
Grazie all'unione europea è possibile ricaricare anche questi dispositivi con il connettore Micro-USB, perchè la Apple è stata obbligata a vendere un adattatore Lightning-to-Micro-USB.

3. Computer portatili: in questo caso non esiste una standardizzazione, anche perchè ogni portatile ha spesso caratteristiche molto diverse dai suoi simili. I connettori sono anche diversi per ogni marca che si utilizza, e solitamente ogni alimentatore è stato progettato esclusivamente per quel determinato computer.
Se però si dovesse rompere l'alimentatore originale, si può ovviare al problema utilizzando un alimentatore universale, che si può adattare al proprio portatile, stando attenti alle caratteristiche che devono coincidere con l'originale. In quelli universali sono presenti diversi connettori (variabili per marca) e anche un diverso tipo di voltaggio e amperaggio, da impostare correttamente per un giusto funzionamento.

Praticamente per gli smartphone e tablet possiamo utilizzare un qualsiasi caricabatterie con connettore Micro-USB (anche con quelli Apple, visto che esiste l'adattatore) mentre per i computer portatili dobbiamo utilizzare per forza quello dato in dotazione oppure uno universale (adattabile, con le stesse caratteristiche).

Solitamente quasi tutti gli smartphone o tablet se collegati al computer entrano in modalità di ricarica, ma questa funzione deve essere abilitata solo dal produttore e non è possibile disattivarla, oppure, in quelli dove non è disponibile, attivarla. In questo caso però la ricarica avverrà molto lentamente, ma vediamo più nel dettaglio perchè: tutte le connessioni USB hanno una tensione pari a 5V, sia che quest'ultima arrivi dalla porta USB del computer, sia che questa arrivi dalla presa della corrente. Quello che fa la differenza è l'amperaggio (A), perchè più è alto più fa aumentare la potenza del caricabatterie (misurata in Watt). Il calcolo per vedere qual è il caricabatterie più potente è semplice: in questo caso 5V (fissi) x Ampere (A) = Watt.
Anche se i produttori consigliano di utilizzare sempre il caricabatterie ufficiale è possibile utilizzare un caricabatterie qualsiasi, l'importante è che raggiunga almeno l'amperaggio minimo che serve al dispositivo per ricaricarsi (di solito 0,5A); se invece lo supera, meglio ancora perchè il dispositivo prenderà comunque l'amperaggio massimo consentito (anche se certe volte non funziona), anzi il caricabatterie erogando più potenza (Watt) sarà meno sotto sforzo. Ecco perchè caricando il dispositivo con il computer ci vuole molto di più, il PC eroga massimo 0,5A mentre il caricabatterie da muro può superare anche 1A (di solito quelli dei tablet li superano, e si può provare a caricare lo smartphone con questo caricabatterie più potente, perchè se è supportato lo caricherà più velocemente).

La stessa cosa vale per gli alimentatori dei portatili, tutte le regole restano invariate, facendo attenzione che solitamente serve una tensione pari a 19V e una potenza che arriva almeno a 90W, quindi almeno 4,74A. In alcuni casi però, la potenza richiesta, può essere anche inferiore, come può essere anche maggiore, basta leggere le caratteristiche dell'alimentatore originale oppure sul retro del portatile.
Come per gli smartphone e i tablet, un alimentatore più potente andrà meno sotto sforzo durante l'uso, in caso contrario uno meno potente di quello richiesto non riuscirà nemmeno a farlo accendere.

Concludendo possiamo dire che è buona regola utilizzare sempre il caricabatterie o l'alimentatore originale, dato che è stato costruito appositamente per quel dispositivo, ma in caso di necessità abbiamo visto come è possibile utilizzare un altro simile, più potente oppure universale.
Quindi se abbiamo un qualsiasi cavetto o un qualsiasi caricabatterie Micro-USB, oppure un alimentatore per portatili che non ci serve più e meglio non buttare via niente che può sempre tornare utile.

Come scegliere uno Smartphone Android: trovare lo smartphone adatto alle nostre esigenze utilizzando Which Phone di Google

Se siamo indecisi su quale nuovo smartphone acquistare o su quale acquistare per le nostre esigenze, il sito ufficiale di Android può tornarci utile per agevolare la nostra scelta, grazie allo strumento "Which Phone" di Google.

Questo tool è molto utile perchè anche chi non conosce minimamente il mondo hardware degli smartphone può benissimo utilizzarlo, perchè il sito non chiede conoscenze specifiche sui prodotti in commercio, ma richiede all'utente che uso deve fare dello smartphone che vuole acquistare. Così chiunque può seguire rapidamente le linee guida che il tool fornisce per proseguire la ricerca allo smartphone migliore che fa al caso suo.
Per il momento lo strumento è disponibile solo in lingua inglese ma proseguendo la guida è possibile comunque utilizzarlo senza troppo conoscenze.
Una volta raggiunta l'home di Which Phone, clicchiamo su "GET STARTED" per iniziare. Ora ci troveremo nella schermate delle scelte, ovvero quello che facciamo o che vogliamo fare con lo smartphone.

In ordine troviamo: fare foto, ascoltare musica, produttività (lavoro), social network, giocare, vedere video, e (in seconda riga), viaggiare, fare sport, inviare sms, telefonare, navigare, esprimere il nostro stile.
Quando andiamo a selezionare ad esempio "fare foto" ci verrà chiesto con quale frequenza facciamo quella cosa, e in questo caso specifico "quante ne facciamo in una settimana" e, proseguendo, in modo più approfondito se facciamo foto in alta qualità o solo selfie. Dobbiamo proseguire selezionando pian piano tutte le cose che ci interessano, aiutandoci magari anche con Google Traduttore nelle parti più difficili da capire (se non conosciamo l'inglese).
Quando avremo completato le nostre selezioni (almeno 3) comparirà la scritta "SHOW ME PHONES" (mostra i telefoni) e se non conosciamo nessuna compagnia telefonica clicchiamo su "Choose later".

La successiva scheda mostrerà finalmente gli smartphone adatti a noi, filtrabili ancora per dimensione (ALL SIZES) e prezzo (ALL PRICES). Si può infatti impostare dimensione SMALL (piccoli), MEDIUM (medi) o LARGE (grandi), ma anche prezzo LOW (basso), MID (medio) o HIGH (alto).
Inizialmente verranno mostrati 3 modelli, ma con le frecce è possibile spostarsi a destra, o tornare indietro a sinistra, per dare uno sguardo a tutti i modelli presentati, eliminando anche quelli che non ci piacciono (cliccando sulla X a fianco), per raffinare la scelta solo ai modelli che ci interessano veramente, così da poter osservare anche le caratteristiche e confrontarli meglio.

Disattivare servizi a pagamento Tim, Vodafone, Tre e Wind: come disattivare tutti i servizi in abbonamento

Se il nostro credito telefonico scompare senza che noi effettuiamo alcuna chiamata, senza che mandiamo SMS o ci connettiamo ad Internet, e non abbiamo abbonamenti, allora c'è qualcosa che non va, ovviamente.

Questo qualcosa che non va è qualche servizio a pagamento che quasi sicuramente abbiamo attivato sbadatamente. I servizi a pagamento ci vengono attivati quando rispondiamo, in buona fede, a qualche SMS che promette qualcosa gratuitamente, e di conseguenza andiamo ad abbonarci a nostra insaputa (anche se molte volte è segnalato in piccolino o "in codice") a servizi a pagamento costosi.

I principali pericoli sono:

-SMS truffaldini: molti messaggi ci invogliano a rispondere con parole semplici, come ad esempio solo "SI", per ricevere qualcosa gratuitamente, senza poi informarci che ci saranno successivi contenuti a pagamento che riceveremo;
-Estrazioni per vincere qualcosa: nella maggior parte delle estrazioni si partecipa gratuitamente (alla prima) per vincere premi vari, ma ci si inscrive anche alle successive che sono a pagamento (oppure ad altri servizi sempre a pagamento);
-Contenuti gratuiti (banner su smartphone): cliccando sui banner che troviamo nelle app, molte volte viene richiesto di inserire il nostro numero di cellulare per farci inviare un codice ed utilizzare altre app, che normalmente sarebbero a pagamento, gratuitamente. Quando confermiamo il tutto con il codice, ci iscriviamo automaticamente a qualche abbonamento;
-Contenuti gratuiti (tramite TV): quelli tramite TV sono i servizi in abbonamento più costosi. Ci invogliano come sempre a ricevere un contenuto (suonerie, immagini, app) o a partecipare ad un estrazione semplicemente inviando un SMS (gratuitamente), e nello stesso tempo ci iscrivono ad abbonamenti costosi che neanche sappiamo di cosa trattano.

Questi abbonamenti sono veramente costosissimi, e possono andare dai 5 euro al mese fino anche ai 30 euro al mese, se non di più. Se poi li attiviamo contemporaneamente la spesa diventa enorme e ci ritroviamo con il credito a zero in poche settimane (certi servizi hanno il pagamento settimanale o anche giornaliero).

Per non continuare a pagare, e quindi cancellare l'iscrizione a tutti questi servizi, appena ci accorgiamo che il nostro credito scompare magicamente, possiamo sfruttare una di queste modalità per disattivarli tutti:

1. Informarsi via Internet e cancellarsi con la dicitura esatta: se riusciamo a capire a quale tipo di servizio siamo iscritti, possiamo cercare su Internet il numero e il testo del messaggio che dobbiamo inviare per cancellarci;
2. Cancellarsi con STOP: molti servizi utilizzano il comando universale STOP per cancellare le iscrizioni. A questo punto appena riceviamo un messaggio del servizio rispondiamo con un messaggio con scritto semplicemente STOP;
3. Utilizzare il sito del gestore telefonico: in alcuni casi tramite il sito del nostro gestore telefonico, dopo essersi iscritti e aver fatto il login, è possibile verificare a quali servizi a contenuto siamo abbonati, e disattivarli tutti;
4. Contattare il servizio clienti: il metodo più semplice è sicuramente quello di chiamare il servizio clienti del nostro gestore telefonico, il quale non solo ci disattiverà tutti contenuti a pagamento che abbiamo attivato, ma ci disattiverà anche la futura possibilità di attivarli, così da non rischiare più di perdere credito inutilmente.

Nokia 3310 l'indistruttibile: il miglior telefono cellulare della storia era meglio degli smartphone di oggi

Il Nokia 3310, soprannominato "l'indistruttibile", è stato il miglior telefono cellulare della storia. E' stato oggetto negli anni di molte leggende, ma a confronto con gli smartphone di oggi sembrano veramente delle leggende le cose che poteva fare, una su tutte la durata della batteria, che oggi non dura più di 2 giorni (al massimo), mentre prima ci si scordava di ricaricarla.

Ovviamente gli smartphone di oggi sono molto più potenti, hanno tantissime app e molte più funzioni, tanto da diventare dei veri e propri computer tascabili, però anche i vecchi cellulari avevano un loro fascino.
Il Nokia 3310 è stato lanciato nel 2000 con un prezzo di lancio di circa 99€ (sul mercato europeo) ed è stato uno dei cellulari di maggior successo, raggiungendo i 130 milioni di esemplari venduti, sorpassato (ai tempi) solo dal suo predecessore, il Nokia 3210, con i suoi 150 milioni.

Vediamo 10 motivi per cui il Nokia 3310 è migliore degli smartphone di oggi:

1. La batteria durava di più (era infinita): quasi ci si dimenticava del caricabatterie, mentre ora almeno una volta al giorno bisogna metterlo sotto carica per riempire di nuovo la batteria.
Il buon vecchio Nokia 3310 durava almeno una decina di giorni, e soprattutto quando segnalava che la batteria era scarica potevamo stare tranquilli che un altro giorno poteva passare prima dello spegnimento totale.

2. Non si rompeva mai (era indistruttibile): questa è forse una delle leggende più famose che riguardano il Nokia 3310. Il fatto è che veramente era indistruttibile, si poteva farlo cadere anche dal secondo piano di un palazzo che non si rompeva (e la leggenda narra anche che in quel caso è l'asfalto che si rompe). E poi, se anche per caso si rompeva, i tempi di riparazione erano sicuramente molto più rapidi degli smartphone di oggi, che se dovessero cadere solamente da un tavolino potrebbero andare in mille pezzi.

3. Prendeva sempre e ovunque: il Nokia 3310 prendeva in qualsiasi posto, e sempre con 4 tacchettine piene. Bisognava andare veramente in posti sperduti per non riuscire a telefonare, mentre oggi è già difficile riuscire a prendere con 3 tacche.
Anche se bisogna dire che il problema principale è che comunque le reti di oggi sono invase da qualsiasi segnale in grado di disturbare gli smartphone, in primis le reti 3G e 4G.

4. Non si bloccava mai: era sempre velocissimo, non si bloccava praticamente mai e neanche rallentava minimamente. A differenza degli smartphone che molte volte si impallano, crashano, si spengono e hanno problemi di ogni tipo.

5. Lo schermo era sempre ben visibile: si poteva stare al buio, al sole, in montagna, al mare o in qualsiasi altro posto che lo schermo risultava sempre ben visibile. Ora i display hanno bisogno di stare in particolare condizioni per essere ben visti, anche se è possibile impostare la luminosità automatica.

6. Stava in mano e in tasca facilmente: gli smartphone ormai arrivano a dimensioni improponibili, non così tanto per l'utilizzo (anche se il 3310 stava in mano molto più facilmente) ma soprattutto per il trasporto. I 5 pollici di moltissimi smartphone iniziano già a starci a fatica nelle tasche, mentre il Nokia 3310 ci stava benissimo, e non pesava neanche moltissimo nonostante uno dei tanti soprannomi (telefono mattone).

7. Era facile da usare: c'erano poche impostazioni da settare e poi era già pronto all'uso. Praticamente tutti sapevano usare il Nokia 3310 dopo 2 o 3 giorni dall'acquisto. Con gli smartphone bisogna essere ormai almeno un po' a conoscenza del mondo dei computer.

8. Era completamente personalizzabile: la custodia o, come veniva chiamata comunemente, la cover era completamente intercambiabile. Si poteva cambiare anche la parte davanti, oggi ad esempio solo dietro, e ne esistevano a migliaia, tanto da poter rendere il proprio cellulare unico e diverso da ogni altro.

9. C'erano i giochini "universali": poi c'erano i giochini come Snake, Space Impact e Bantumi, che erano diventati famosissimi e soprattutto tutti ci giocavano (dato che c'erano solo quelli). Tra l'altro si poteva giocare veramente molto più tempo, senza frantumare la batteria, e addirittura con una mano sola o anche un dito solo.

10. La mania del compositore musicale per le suonerie: una delle manie che erano spopolate ai tempi era il compositore musicale. Con questo strumento si potevano creare suonerie scrivendo a mano (o per meglio dire, a dita) le note musicali. Queste si potevano anche inviare ad amici così da potersi scambiare moltissime suonerie senza problemi.

10+. La sveglia funzionava anche a telefono spento: si poteva utilizzare la sveglia anche con il telefono spento, ora invece è gestita dal software e dal sistema operativo, quindi bisogna per forza tenere il cellulare acceso per far sì che la sveglia si attivi all'orario prestabilito. Prima invece si poteva impostare la sveglia, spegnere pure il cellulare, e al momento giusto il nostro Nokia 3310 si accendeva per svegliarci.

Passando ai telefoni cellulari in generale, possiamo dire che ogni telefono aveva un suo sistema operativo, diverso per marca e anche per modello. Oggi, invece, la maggior parte degli smartphone sono tutti uguali: "visto uno visti tutti". Si possono dividere in 3 categorie: gli iPhone (con iOS), i Nokia (con Windows Phone), e tutti gli altri praticamente simili tra loro (con Android).

Per i più retrò, il Nokia 3310 è ancora disponibile, e si può comprare, ad esempio, su Amazon per poco più di 60 euro.

Sta arrivando la nuova Apple SIM, la vecchia SIM andrà in pensione o scomparirà definitivamente?

Nessuno sa come è fatta, non si conosce nè la grandezza nè l'aspetto di questa nuova SIM. Per ora infatti viene consegnata già all'interno del dispositivo, con una prospettiva molto futuristica.

Apple ha infatti presentato la prima SIM, denominata Apple SIM, in grado di "trasformarsi" in quella del gestore telefonico che desideriamo.
Partendo dall'inizio possiamo osservare come Apple ha definito gli standard delle SIM card facendole diventare sempre più piccole, passando dalla Micro alla Nano SIM, fino ad arrivare alla Apple SIM.
Questa card è data in dotazione a chi acquista un iPad nel Regno Unito e negli Stati Uniti, per ora, dove il cliente non dovrà inserire niente all'interno del device per poter chiamare o navigare, dovrà solamente scegliere il gestore attraverso l'apposito menu, e scegliere addirittura il piano tariffario.
L'operatore telefonico potrà essere cambiato ogni volta che vogliamo direttamente dal nostro dispositivo, evitando così code inutili e soprattutto in caso di spostamenti o viaggi all'estero sarà molto più semplice scegliere il nuovo gestore, si farà tutto con un semplice tap sullo schermo.
Niente più problemi anche per il roaming, stop alle spese inutili e ovviamente anche il cambio di tariffa a sorpresa non sarà più un problema, sarà possibile sia cambiarlo direttamente da casa che cambiare gestore in 2 secondi.

L'Apple SIM diventerà presto uno standard internazionale, e quando arriverà anche in Italia ogni cosa sarà agevolata e potremo finalmente scegliere il gestore che ci farà pagare di meno l'operazione che vogliamo svolgere. Di fatto non esisterà più la SIM come l'abbiamo conosciuta fino ad ora, diventerà solo una cosa "virtuale" all'interno del dispositivo, forse integrata con l'antenna.
Si sa ancora molto poco, ma quel che basta per dare un segnale forte ai gestori telefonici, i quali dovranno adeguarsi sicuramente al nuovo standard.

Sicurezza carte Contactless: cosa sono e come proteggersi con le nuove carte di credito

Le nuove carte di credito contactless (senza contatto) si stanno via via diffondendo anche in Italia. Sono quelle carte con cui è possibile effettuare pagamenti semplicemente avvicinando la card al lettore, senza inserirla o passarla, grazie alla nuova tecnologia RFID (a radio frequenza).

Questa tecnologia porta 2 grandi vantaggi: è possibile pagare cifre pari o inferiori ai 25 euro senza digitare alcun PIN, solamente avvicinando la carta, ed è possibile associare la card allo smartphone (se predisposto alla tecnologia NFC) così da poter pagare direttamente avvicinando solamente il proprio cellulare.
Se la vediamo da questo punto possiamo dire che porterà una grande rivoluzione nel mondo dei pagamenti, perchè una volta che avrà preso piede ormai tutti avranno comprato nuovi smartphone, con tecnologia NFC, e sarà molto più veloce effettuare pagamenti tramite lo smartphone o anche con la vera e propria carta di credito, dato che bisognerà solo avvicinare uno dei due, e almeno il cellulare lo abbiamo sempre con noi.

Passando al lato oscuro di questa carta vediamo questi cambiamenti dal punto di vista della sicurezza: un qualsiasi malintenzionato potrebbe comprare su internet un dispositivo che per pochi euro è in grado di clonare la nostra carta di credito senza che noi ce ne accorgiamo (negli Stati Uniti questa tecnologia è molto più avanti e purtroppo succedeva molto spesso). Dato che funziona anche tramite RFID il ladro potrebbe tranquillamente fare tutto standoci semplicemente vicini, senza nemmeno toccarci minimamente. Una volta clonata potrebbe fare pagamenti di 25 euro senza digitare il PIN e in qualunque posto abilitato.
Per evitare questo l'unica soluzione è avvolgere la nostra carta nella stagnola o conservarla in nuovi portafogli rivestiti con una speciale lamina.

E' anche vero però che il truffatore deve starci veramente vicino per clonare la carta, mentre la sicurezza si incrementa se la carta viene associata allo smartphone, dato che la radio frequenza viene automaticamente spenta allo spegnimento del display.
In futuro ci saranno app sempre più sicure che potranno gestire questo tipo di pagamenti ed eliminare quindi la carta di credito fisica anche per i pagamenti più alti, fino a diventare uno standard a livello nazionale non solo negli Stati Uniti o Italia ma anche nel resto del mondo.
Non dovremo più fermarci al casello in autostrada per pagare ma ci basterà avvicinare il cellulare all'apparecchio per i pagamenti e il credito ci verrà scalato nel giro di pochi secondi. O anche comprare bibite e merendine alle macchinette non sarà più un problema se avremo sempre dietro il nostro smartphone. Questi sono solo due degli esempi pratici più banali di un futuro non troppo lontano, ma la tecnologia contactless potrebbe veramente rivoluzionare il pensiero di pagamento che tutti abbiamo in mente e cambiare ancora una volta le nostre abitudini di vita.

Rinnovare WhatsApp senza pagare: rinnovarlo gratis da PC con Wassapp

Ad alcuni sembrerà impossibile eppure esiste un modo per bypassare il pagamento per il rinnovo di WhatsApp. Come tutti sanno il primo anno di utilizzo è gratuito mentre i successivi sono a pagamento, anche se la cifra per l'abbonamento è irrisoria.

L'abbonamento a WhatsApp costa solamente 89 centesimi l'anno (di meno se si acquista per più anni) ma se c'è un modo per non pagare nemmeno quelli perchè non sfruttarlo?
La guida è molto semplice da seguire ed è praticamente adatta a tutti, anche per gli utenti meno esperti, e dato che bastano veramente pochi minuti non resta che utilizzarla appena possibile.

Vediamo nel dettaglio come rinnovare per un anno WhatsApp in modo gratuito:

1. Assicuriamoci come prima cosa di essere dentro l'ultimo mese di utilizzo (devono mancare meno di 30 giorni alla scadenza altrimenti il sistema non funziona);

2. Spegniamo il cellulare (o mettiamolo in modalità aereo);

3. Scarichiamo Wassapp per PC da questo link e installiamolo sul nostro computer;

4. Avviamo il programma e inseriamo il Paese (Italy) e il nostro numero di cellulare associato a WhatsApp;

5. Nel campo Password invece va inserito l'indirizzo e-mail (quello associato allo smartphone);

6. Assicuriamoci bene che il punto 2 sia stato effettuato (spegnere il cellulare), e selezioniamo ora "Old WhatsApp" e clicchiamo per 3 volte consecutive su Login. Poi selezioniamo "New WhatsApp" e premiamo altre 3 volte su Login (se ci sono messaggi di errore non badiamoci e continuiamo a cliccare su Login);

7. Accendiamo ora lo smartphone e attendiamo il messaggio che ci conferma che WhatsApp è stato rinnovato per un anno.

Tutto qui. WhatsApp ora funzionerà per un altro anno in modo gratuito.

N.B. Rinnovare WhatsApp per un anno in questo modo non è un'operazione "regolare". Questa guida naturalmente non vuole di certo favorire questo tipo di operazioni ed è solo a titolo informativo. Durante i vari passaggi potresti danneggiare l'applicazione o perdere dati. Effettui tutto a tuo rischio e pericolo, e io non sono responsabile di tutte le operazioni che effettuerai.

Chiamare gratis i fissi con Android, iPhone e Windows Phone: telefonare gratis con Forfone

Chiamare a gratis tutti i numeri fissi nazionali ora è possibile. Finalmente potremo tranquillamente fare chiamate a chiunque vogliamo senza spendere un centesimo, tutto questo grazie ad una semplice app e alla connessione internet del nostro smartphone, che sia mobile o wi-fi.

Tramite Forfone infatti, disponibile sia per Android che iOS e ora anche per Windows Phone, è possibile chiamare gratuitamente tutti i numeri di rete fissa italiana, per un massimo di 50 minuti al mese, che non sono infiniti ma neanche così pochi.
L'attivazione del servizio è semplicissima da effettuare, è sufficiente scaricare l'applicazione e accettare l'integrazione con la rubrica; selezionare il Paese e inserire il proprio numero di cellulare, per convalidare il tutto dopo aver ricevuto l'SMS di conferma (per sicurezza).
Completato questo il dispositivo è pronto. Ora potremo chiamare, videochiamare e inviare SMS illimitati a tutti gli amici che hanno installato Forfone (sono segnalati all'interno dell'app) e chiamare invece per 50 minuti al mese tutti i numeri di rete fissa italiana in modo gratuito.
Se vogliamo acquistare invece del credito potremo sfruttare anche le tariffe convenientissime per chiamare tutto il mondo e gli utenti che non rientrano nei piani gratuiti, telefonando a meno di 2 centesimi al minuto (0,02 €/min).

Facebook compra WhatsApp per 19 miliardi: tutti i numeri della grande acquisizione

Facebook ha da poco concluso le trattative per portarsi a casa WhatsApp, la più nota e utilizzata applicazione per inviare messaggi gratuitamente dai dispositivi mobili.

Dato che per registrarsi su WhatsApp serve solo il numero di cellulare, l'applicazione non ci ha messo molto per diventare famosa, e grazie anche alla facilità con cui si può aggiungere contatti, anche qui basta conoscere il numero di cellulare, ha totalizzato ben 450 milioni di utenti registrati.
Stando ad un rumor dell'anno scorso Google aveva offerto un miliardo di dollari per acquisire WhatsApp, mentre Facebook che, dopo aver comprato Instagram, continua a seguire la strategia "se non puoi batterli, acquistali", e acquista così WhatsApp per ben 19 miliardi di dollari.
I 19 miliardi sono divisi in: 4 miliardi di dollari in contanti, 12 in azioni, e ulteriori 3 miliardi in azioni vincolate per quattro anni. Niente male, insomma, per i 32 dipendenti che per sviluppare l'app hanno impiegato 0 dollari. Ebbene sì, le operazioni di marketing non sono servite, è bastato il passaparola degli utenti che si sono trovati bene e che hanno condiviso ogni tipo di contenuto su WhatsApp.
Il team continuerà a lavorare anche dopo l'acquisizione e avrà al proprio fianco anche l'esperienza di Mark Zuckerberg, il quale pensa già al raggiungimento del miliardo di utenti, dopo Facebook, anche per WhatsApp.

Apple: anticipazioni su iPhone 6 e nuovi prodotti in arrivo, e Steve Wozniak vuole un iPhone con Android

Le anticipazioni sul nuovo melafonino iniziano a circolare. Ognuno come al solito dice la sua, ma il più delle volte se ci si affida a siti che solitamente ci hanno azzeccato non si rischia di rimanere delusi.

Il prossimo iPhone avrà quasi certamente un display più grande, che potrà anche superare i 5 pollici, insomma più che una smartphone diventerà un phablet. L'altra novità è la fotocamera, sulla quale si vocifera una potenza pari a 10 MP, oltre a numerose migliorie.
Nonostante tutto sarà ancora più sottile dei modelli precedenti ma non sarà curvo, come qualche rumors davano quasi per scontato qualche settimana fa.
Qualcosa di più interessante arriva dal nuovo modo di ricaricare, infatti la nuova tecnologia potrebbe essere in grado di effettuare la ricarica della batteria in modalità wireless, anche se il nuovo iOS 8, che si pensa sarà pronto per la presentazione dell'iPhone 6, dovrebbe ricevere ulteriori migliorie e risparmiare magari anche la batteria.

Nel frattempo Tim Cook ha dichiarato che "ci saranno nuove categorie di prodotti, anche se non sono ancora pronti per parlarne, ma stanno lavorando su prodotti davvero ottimi".
Potrebbe trattarsi del tanto chiacchierato iWatch, oppure di un qualcosa mai sentito come l'iTV o di completamente innovativo.
Anche Steve Wozniak ha voluto dire la sua in queste settimane di rumors. Woz vorrebbe vedere Android su un iPhone, o qualsiasi dispositivo Apple, per riuscire a dare più scelta agli utenti, scegliendo il design made in Cupertino e un sistema alternativo. Ma naturalmente le probabilità che Cupertino decida di prendere in seria considerazione quanto dichiarato dal buon vecchio Woz sono praticamente pari a zero.

Google vende Motorola a Lenovo: i dettagli e il perchè dell'operazione

Dopo l'acquisizione di Nest Lab e di DeepMind, Google ha deciso di vendere Motorola a Lenovo. La decisione inizialmente sembra essere una mossa sbagliata, soprattutto perchè era stata acquistata da poco, ma in realtà entrambe le aziende ci hanno guadagnato.

Il passaggio è avvenuto per circa 2,91 miliardi di dollari, ovvero 1,41 subito (660 milioni cash e 750 milioni in azioni) e i restanti 1,5 pagabili in tre anni. Google ha deciso di vendere a causa dei guadagni abbastanza bassi degli ultimi due anni, ed arrivata al punto di venderla e di non puntarci ulteriormente.
Dal punto di vista di Lenovo quindi l'azienda è stata comprata ad un prezzo notevolmente minore di quando Google l'aveva acquistata. Big G aveva acquisito la Motorola Mobility per 12,5 miliardi.
Dal punto di vista di Google però, quest'ultimo continuerà ad essere il proprietario di tutti i brevetti Motorola, il punto di forza per il quale era stata portata a termine l'operazione due anni fa (anche se l'azienda cinese potrà comunque continuare ad utilizzarli).
Per Lenovo quindi si apre una nuova frontiera, quella del settore mobile, che tramite Motorola si apre molto più agevolmente e lo stesso CEO Yang Yuanqing ha dichiarato che vuole portare Motorola all'apice dei successi, schierandosi in primis contro Samsung e Apple.

Obama adora gli iPhone, ma utilizza un BlackBerry del 2007 per motivi di sicurezza

Obama lo abbiamo conosciuto fin da subito anche per la sua particolare attenzione alla tecnologia, non a caso è stato uno dei primi "personaggi famosi" ad approdare su Twitter e a twittare al mondo intero.

Naturalmente tutti gli appassionati di tecnologia non possono non essere attratti dai dispositivi Apple ed infatti anche il presidente degli Stati Uniti adora gli iPhone, come gli iPad e i Mac.
Purtroppo però, durante il suo mandato, i servizi segreti gli hanno negato l'utilizzo di un iPhone, "obbligandolo" ad utilizzare un BlackBerry del 2007, per ragioni di sicurezza. Così dal primo giorno di carica utilizza un BB certificato appositamente per lui.
Tutta questa sicurezza viene però quasi abbattuta dalle figlie, alle quali non è stato negato l'utilizzo degli Apple Device, e passando molto tempo con il padre, tutta questa protezione potrebbe essere inutile.
I dispositivi BlackBerry sono stati sempre utilizzati dal governo americano proprio per gli alti livelli di sicurezza offerti, e vengono utilizzati spesso anche da vari servizi segreti. La Apple ci ha messo anche del suo per screditarsi a livello di privacy, con la notizia dei dati riservati consegnati silenziosamente e senza scrupolo alla NSA.
Si pensa che molto presto potrebbe arrivargli uno smartphone di ultima generazione, targato sempre BlackBerry, anche se sembra che il vecchio modello si più difficilmente hackerabile.

Jolla con Sailfish OS: il nuovo smartphone creato da ex ingegneri Nokia

Nokia ormai crea i suoi smartphone basandosi esclusivamente sul sistema operativo Windows Phone, e questo è risaputo, ma un gruppo di sviluppatori, che qualche tempo fa si è distaccato dalla sede per continuare il progetto MeeGo e lasciar perdere Windows, ha formato Jolla.

Jolla è anche il nome del loro nuovo prodotto e monta il nuovissimo sistema operativo Sailfish OS. Questo sistema si basa su MeeGo Linux ed è nuovissimo nel suo genere, dato che gli sviluppatori hanno deciso di differenziarsi abbastanza bene dagli ormai visti e stravisti iOS, Android e Windows Phone. Basandosi su MeeGo (conosciuto soprattutto per essere installato sul Nokia N9) ritorna un po' allo stile classico dei Nokia di una volta, anche se presenta comunque uno stile completamente rinnovato, diventando così non solo una quarta alternativa ai soliti smartphone ma anche una valida scelta per chi amava il buon vecchio design Symbian.
Al nuovissimo restyling si aggiungono anche caratteristiche di ultima generazione, con un display da 4,5 pollici, un processore dual core da 1,4 GHz, la RAM da 1 GB e una memoria interna da 16 GB (espandibile). Presenta anche due fotocamere, quella posteriore da 8 MP con Flash LED, e quella anteriore da 2 MP. La batteria è di fascia media, ha una capacità di 2100 mAh, e il prezzo non supera i 399 euro.

Virus dal caricabatterie dell'iPhone: come evitare le nuove minacce

Una nuova minaccia potrebbe attaccare in futuro gli iPhone di tutto il mondo, ma non tramite qualche virus speciale o applicazioni malware, ma bensì dal caricabatterie.

Un gruppo di ricercatori del Georgia Institute of Technology ha dichiarato di aver sviluppato (per scopi dimostrativi) un particolare alimentatore per iPhone capace di trasmettere del software malevolo all'interno del device. Il cavetto è completamente uguale in tutto e per tutto a quello originale, quindi a prima vista non può essere riconosciuto. L'hardware, denominato Mactans, è stato costruito per far vedere quanto sia facile trasmettere virus ad un dispositivo basato su iOS tramite il cavetto dell'alimentazione, e quindi mettere in guardia tutti gli utenti.
Il consiglio quindi è di diffidare dai caricabatterie non originali e sopratutto di quelli cinesi, che molto spesso si sono rivelati anche costruiti in maniera non corretta, con il rischio di problemi per il proprio dispositivo o addirittura per la nostra salute, con probabili corto circuiti e incendi.
Non sono stati resi noti tutti i dettagli, in modo da non informare gli hacker di questa falla e soprattutto per non indicargli come agire per attaccare i dispositivi Apple, e quindi non esporre gli utenti ad una nuova minaccia, ma in futuro bisognerà stare molto attenti anche a quello che si compra, per non finire nella trappola molto facilmente.

Scoprire chi ci chiama con l'anonimo grazie all'applicazione Whooming

Da pochissimo tempo è disponibile sull'App Store di Apple e sul Google Play Store un'applicazione molto utile a chi riceve chiamate anonime e vuole scoprire chi nasconde il proprio numero.

L'app si chiama Whooming ed è stata sviluppata da un team di italiani. Completamente gratuita sembra essere già stata molto apprezzata dagli utenti del nostro Paese ma è attiva anche in molte altre nazioni.
Il funzionamento è molto semplice da capire: prima di tutto bisogna scaricare l'app per il nostro dispositivo e registrarsi su Whooming.com, impostiamo ora la deviazione di chiamata verso Whooming e lasciando attiva l'applicazione dobbiamo aspettare la chiamata anonima. Ora rifiutiamo questa chiamata e al resto penserà il servizio, che appena avrà scoperto il mittente ci invierà una email con tutte le informazioni che ci servono e potremo vedere tutti i dettagli accedendo anche al sito tramite il browser.
Sembra un ottima app per tenere alla larga gli scocciatori ma soprattutto per scoprire chi continua a disturbarci. Da provare!

Motorola X Phone: uscita prevista per novembre, ecco le caratteristiche

Dall'unione tra Google e Motorola sta per nascere il Motorola X Phone. Molti rumors hanno invaso il web in questi mesi, e proprio durante il Google I/O 2013 gli sviluppatori potrebbero già presentarlo.

Questo nuovissimo modello dovrebbe essere in grado di fronteggiare sia il futuro iPhone che il Galaxy S4; il Motorola X Phone verrebbe messo in vendita verso novembre e sarà così uno smartphone di livello alto.
Stando alle indiscrezioni, sarà dotato di un display da 4,8 pollici Full HD, costituito da un materiale realizzato con fibra di vetro e zaffiro; gli angoli saranno invece equipaggiati con una gomma speciale, per evitare che con vari urti si rovini la scocca. Il resto dovrebbe essere in fibra di carbonio.
L'X-Phone sarà anche impermeabile, quindi resisterà all'acqua.
Passando all'aspetto hardware, si parla di un processore quad-core Qualcomm Snapdragon 800 da 2 GHz con, molto probabilmente, 2 GB di RAM. La fotocamera potrebbe arrivare anche ai 16 MP.
Per supportare il quasi certo Android 5.0 (Key Lime Pie) servirà una batteria da almeno 4.000 mAh, in grado di far funzionare con fluidità il nuovo sistema operativo e di reggere il nuovo hardware molto potente.
Se tutto andrà secondo i piani vedremo questo smartphone durante il Google I/O di maggio, per poi poterlo acquistare nel corso del mese di novembre.

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