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Calibrare la batteria su Android e PC portatili: come risolvere se la batteria segna la percentuale sbagliata

Il problema della batteria "scalibrata" è un problema molto comune sia per le batterie degli smartphone, e tablet, sia per le batterie dei computer portatili, e lo si può subito notare dal fatto che l'indicatore della percentuale della batteria varia in modo smisurato. E il problema è proprio questo, ovvero che il sistema mostra la percentuale di carica della batteria in modo errato da quella reale e manda in confusione sia il sistema di monitoraggio che il sistema di sicurezza salva-batteria, provocando spegnimenti improvvisi oppure sbalzi da una percentuale all'altra, soprattutto durante l'operazione di ricarica.

Esistono due modi differenti per ricalibrare la batteria e quindi ripristinare la giusta lettura della percentuale, così da poter riutilizzare in modo completo (al 100% vero) la carica della batteria, uno per gli smartphone e uno per i computer portatili. Non è detto che questi metodi funzionino con tutte le batterie perchè naturalmente se le batterie sono danneggiate o hanno parecchi anni, o sono state ricaricate molte volte, può darsi che ormai siano da sostituire.
Uno dei pochi consigli da tenere in considerazione è che non ci sono nè applicazioni nè programmi che permettono di effettuare la calibrazione magicamente (a meno che non ci aiutino a velocizzare la procedura indicata nella guida più in basso), questo perchè essenzialmente è necessario scaricare completamente la batteria (fino allo 0%) per riportarla poi alla carica completa (al 100%).

Se abbiamo già letto questa guida per aumentare la durata della batteria del nostro smartphone sapremo benissimo che non bisogna mai far scaricare completamente la batteria, nè caricarla completamente, ma in questo caso è proprio necessario fare questa operazione per ricalibrarla completamente e poi possiamo stare tranquilli perchè la batteria ha un sistema di sicurezza interno che evita la scarica completa reale della batteria (perchè altrimenti non si ricaricherebbe più) mentre al 100% può arrivare benissimo, anche se è meglio non farla arrivare molto spesso.

Ricalibrare la batteria del Notebook (o qualsiasi computer portatile):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo il computer. Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando la spia della batteria non segna carica completata;
2. Accendiamo il portatile e scarichiamolo fino a quando arriva al 25% e poi spegniamolo (perchè a livelli più bassi potrebbe intervenire il sistema salva-batteria, soprattutto se è calibrata male);
3. Accendiamo il computer ma questa volta entrando solamente nel BIOS (molto spesso per entrare nel BIOS bisogna premere molto velocemente, dopo il boot, il tasto F2, ma potrebbe anche essere F10 o Canc, viene comunque segnalato come "Press [...] to enter setup"). A questo punto lasciamolo scaricare fino allo 0% (fino a che si spegne) perchè in questo caso nessun sistema salva-batteria entrerà in azione e la batteria potrà scaricarsi completamente (inoltre il PC si può spegnere improvvisamente senza subire danni);
4. Quando il computer si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende entriamo immediatamente nel BIOS e torniamo al punto 3, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento);
5. A carica completata accendiamolo e lasciamolo collegato ancora per 10 minuti. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzarlo normalmente senza corrente.

Ricalibrare la batteria dello Smartphone (o tablet):
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo lo smartphone (o tablet). Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando il display non segna carica completata (o rimane fisso su una percentuale);
2. Accendiamolo e scarichiamolo completamente fino allo 0% (fino a farlo spegnere da solo);
3. Quando lo smartphone si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende torniamo al punto 2, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento).
Se quando inseriamo il caricabatterie lo smartphone o il tablet si accende da solo spegniamolo immediatamente e teniamo sotto controllo la spia che indica la ricarica completa (le prossime ricariche però, solo quando si accende da solo, facciamole con il dispositivo acceso). Un altro caso potrebbe essere che il display non mostra mai il 100%, e a questo punto, quando la percentuale si è bloccata, possiamo provare a staccare e riattaccare il caricabatterie dopo 5 minuti (così da far ripartire la ricarica, nei migliori dei casi);
4. Ora accendiamo lo smartphone e teniamolo sotto carica ancora per 10 minuti, il tempo di far completare la carica mancante (potrebbe mancare anche solo l'1%) e fino a quando il display non mostra "Carico";
5. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzare lo smartphone o il tablet normalmente.

Qualche produttore consiglia di tenerlo sotto carica (attaccato alla corrente) per 2 ore in più, al termine della calibrazione, ma il sistema si fermerebbe comunque all'arrivo del 100% quindi non so se può essere importante.
Come applicazioni utili ci sono solo quelle che mostrano la percentuale della batteria, perchè tra le funzioni c'è anche l'indicazione dello stato della batteria e si può vedere se è ancora in buono stato.
Come utility di Windows invece c'è il test della batteria che si può fare direttamente dal prompt dei comandi (CMD come amministratore), con il comando "powercfg -energy". Il resoconto viene salvato in un file denominato energy-report.html, nella cartella \windows\system32. Per aprirlo però bisogna copiare altrove quel file (ad esempio sul desktop) e poi aprirlo con un qualsiasi browser. Per vedere ad esempio se la batteria è ancora in buono stato e mantiene la carica prestabilita si deve osservare il valore della capacità (di fabbrica) e confrontarlo con quello della capacità di una ricarica completa (viene mostrato il valore dell'ultima ricarica completa), il valore in percentuale ci indica invece la capacità reale della batteria (in confronto a quella di fabbrica).
Esiste anche BatteryInfoView, un piccolissimo software gratuito (no-install), che mostra qualche informazione meno dettagliata ma molto riassuntiva e facile da capire.

Ecco anche qualche altro consiglio su quale caricabatterie usare per ricaricare al meglio lo smartphone e il portatile.

N.B. E' importante sapere che la calibrazione della batteria, per evitare danneggiamenti, andrebbe fatta un massimo di una volta al mese, e solo se necessaria, altrimenti una volta ogni 6 mesi è consigliata.
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo la tua batteria o il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.

Come sapere se un numero è Vodafone, Wind, Tim o Tre: scoprire l'operatore telefonico di un cellulare

Conoscere a quale operatore appartiene un numero di cellulare è molto utile per riuscire a sfruttare le offerte a consumo che abbiamo stabilito con il nostro contratto. Fino a pochi anni fa si poteva capire facilmente a chi appartenesse un numero di cellulare perchè i vari prefissi erano legati all'operatore, ora invece l'intero numero viene "venduto" all'utente e quindi essendo noi i proprietari possiamo spostarci da un operatore all'altro mantenendo lo stesso numero.

In linea generale queste erano le regole:
Vodafone: tutti quelli che iniziano con 34 (es. 340, 342, 343, 345, 346);
Wind: tutti quelli che iniziano con 32 e 38 (es. 320, 323, 328, 380, 383);
Tim: tutti quelli che iniziano con 33 e 36 (es. 331, 333, 334, 363, 366);
Tre: tutti quelli che iniziano con 39 (es. 390, 391, 392, 393);

Dato che ora può anche non essere così, visto che l'utente può cambiare operatore rimanendo con lo stesso numero, esiste un pratico trucchetto per sapere a che operatore appartiene una qualsiasi SIM. L'operazione da fare è molto semplice: bisogna chiamare quel determinato numero di cellulare mettendo all'inizio 456 (senza +39, il prefisso internazionale). Questo metodo funziona solo se si chiama dall'Italia e una volta partita la chiamata una voce ci informerà a quale operatore è associato quel numero di cellulare.
Per fare un esempio pratico, per sapere a quale operatore appartiene il numero +393331234567 dobbiamo chiamare il 4563331234567. Appena la voce ci da le informazioni dobbiamo riagganciare immediatamente, altrimenti partirà la normale chiamata e il telefono che stiamo chiamando inizierà a squillare.

Questo metodo funziona con qualsiasi operatore italiano, anche quelli non citati come PosteMobile o altri. L'unico che non funziona in uscita è Vodafone, ovvero se chiamiamo il 456 con una SIM Vodafone ci verrà indicato solo se quel numero è Vodafone o NON è Vodafone, nient'altro. Per sapere l'operatore esatto bisogna chiamare o mandare un SMS al 4563 (nel testo bisogna inserire il numero che vogliamo scoprire).

I caricabatterie sono tutti uguali? Informazioni utili per ricaricare lo smartphone, il tablet e il portatile

Da qualche anno ormai i collegamenti tra vari dispositivi avvengono quasi tutti con gli stessi standard. Anche per quanto riguarda i caricabatterie, lo standard che ormai ha preso piede è il connettore Micro-USB per quasi tutti gli smartphone, cellulari e tablet (a parte gli Apple Device), mentre per i portatili bisogna ancora prestare attenzione a qualche differenza.

Sostanzialmente ormai ci sono grossomodo 3 tipi di caricabatterie diversi, ma vediamo i vari dettagli per il tipo di dispositivo che dobbiamo ricaricare:

1. Smartphone e tablet generici (con Android, Windows o BlackBerry): questi utilizzano tutti il connettore Micro-USB (standard imposto dall'unione europea per tutti i dispositivi) e va a sostituire il vecchio caricabatterie "di marca" che doveva essere utilizzato esclusivamente con il cellulare con cui era stato venduto.
Tutti gli smartphone e tablet quindi possono essere ricaricati con lo stesso caricabatterie (ma in certi casi anche i normali cellulari), anche se alcuni sono più potenti e permettono di ricaricare il dispositivo più velocemente di altri. 

2. Apple Device (iPhone, iPad, iPod): questi dispositivi hanno tutti lo stesso caricabatterie, firmato Apple, denominato Lightning, usato dal 2012 in poi. Prima del 2012 veniva utilizzato un altro connettore, ma è comunque disponibile un adattatore per utilizzare lo stesso il nuovo caricabatterie anche sui vecchi dispositivi.
Grazie all'unione europea è possibile ricaricare anche questi dispositivi con il connettore Micro-USB, perchè la Apple è stata obbligata a vendere un adattatore Lightning-to-Micro-USB.

3. Computer portatili: in questo caso non esiste una standardizzazione, anche perchè ogni portatile ha spesso caratteristiche molto diverse dai suoi simili. I connettori sono anche diversi per ogni marca che si utilizza, e solitamente ogni alimentatore è stato progettato esclusivamente per quel determinato computer.
Se però si dovesse rompere l'alimentatore originale, si può ovviare al problema utilizzando un alimentatore universale, che si può adattare al proprio portatile, stando attenti alle caratteristiche che devono coincidere con l'originale. In quelli universali sono presenti diversi connettori (variabili per marca) e anche un diverso tipo di voltaggio e amperaggio, da impostare correttamente per un giusto funzionamento.

Praticamente per gli smartphone e tablet possiamo utilizzare un qualsiasi caricabatterie con connettore Micro-USB (anche con quelli Apple, visto che esiste l'adattatore) mentre per i computer portatili dobbiamo utilizzare per forza quello dato in dotazione oppure uno universale (adattabile, con le stesse caratteristiche).

Solitamente quasi tutti gli smartphone o tablet se collegati al computer entrano in modalità di ricarica, ma questa funzione deve essere abilitata solo dal produttore e non è possibile disattivarla, oppure, in quelli dove non è disponibile, attivarla. In questo caso però la ricarica avverrà molto lentamente, ma vediamo più nel dettaglio perchè: tutte le connessioni USB hanno una tensione pari a 5V, sia che quest'ultima arrivi dalla porta USB del computer, sia che questa arrivi dalla presa della corrente. Quello che fa la differenza è l'amperaggio (A), perchè più è alto più fa aumentare la potenza del caricabatterie (misurata in Watt). Il calcolo per vedere qual è il caricabatterie più potente è semplice: in questo caso 5V (fissi) x Ampere (A) = Watt.
Anche se i produttori consigliano di utilizzare sempre il caricabatterie ufficiale è possibile utilizzare un caricabatterie qualsiasi, l'importante è che raggiunga almeno l'amperaggio minimo che serve al dispositivo per ricaricarsi (di solito 0,5A); se invece lo supera, meglio ancora perchè il dispositivo prenderà comunque l'amperaggio massimo consentito (anche se certe volte non funziona), anzi il caricabatterie erogando più potenza (Watt) sarà meno sotto sforzo. Ecco perchè caricando il dispositivo con il computer ci vuole molto di più, il PC eroga massimo 0,5A mentre il caricabatterie da muro può superare anche 1A (di solito quelli dei tablet li superano, e si può provare a caricare lo smartphone con questo caricabatterie più potente, perchè se è supportato lo caricherà più velocemente).

La stessa cosa vale per gli alimentatori dei portatili, tutte le regole restano invariate, facendo attenzione che solitamente serve una tensione pari a 19V e una potenza che arriva almeno a 90W, quindi almeno 4,74A. In alcuni casi però, la potenza richiesta, può essere anche inferiore, come può essere anche maggiore, basta leggere le caratteristiche dell'alimentatore originale oppure sul retro del portatile.
Come per gli smartphone e i tablet, un alimentatore più potente andrà meno sotto sforzo durante l'uso, in caso contrario uno meno potente di quello richiesto non riuscirà nemmeno a farlo accendere.

Concludendo possiamo dire che è buona regola utilizzare sempre il caricabatterie o l'alimentatore originale, dato che è stato costruito appositamente per quel dispositivo, ma in caso di necessità abbiamo visto come è possibile utilizzare un altro simile, più potente oppure universale.
Quindi se abbiamo un qualsiasi cavetto o un qualsiasi caricabatterie Micro-USB, oppure un alimentatore per portatili che non ci serve più e meglio non buttare via niente che può sempre tornare utile.

Le migliori App per Chiamare gratis o a basso costo alternative a WhatsApp

Se solo si sfruttasse internet alla massima potenza e soprattutto se le reti italiane funzionassero come dovrebbero, si potrebbero sfruttare moltissimi servizi gratuiti con molta facilità. Uno di questi è la possibilità di scambiarsi messaggi ed effettuare chiamate gratuite tramite molteplici app sul proprio smartphone, e si potrebbero creare seri problemi alle compagnie telefoniche.
Per poter ottimizzare al meglio la tecnologia VoIP bisognerebbe passare dal concetto di "ti do il mio numero" al "ti do il mio nick", ovvero al posto di scambiare il numero di cellulare ci si dovrebbe scambiare il proprio nome utente su un determinato servizio di messaggistica gratuita.

Il problema però è che l'informazione sotto questo punto di vista è molto scarsa, basti pensare che moltissimi utenti non hanno mai installato nemmeno un app dagli store dei propri smartphone, e poi nasce anche un altro problema: ci sono troppi servizi e ci si dovrebbe mettere tutti d'accordo su quale usare, dato che questo concetto funziona solo se si sta utilizzando la stessa app. Naturalmente il più popolare dei servizi, ovvero WhatsApp, è riuscito ad accaparrarsi la maggior parte degli utenti, visto che per connettersi richiede di iscriversi tramite il proprio numero di cellulare (anche altri lo fanno), e dopo qualche anno ha finalmente introdotto le chiamate gratuite.

Se però si è un gruppo ristretto e si vuole creare una specie di rete di comunicazione gratuita si può benissimo optare per uno dei migliori servizi tra questi elencati, che permettono sia di inviare messaggi gratuiti sia di effettuare chiamate o videochiamate gratuite:

1. Skype: chi non conosce Skype ormai, è stato uno dei primi programmi a consentire non solo le chiamate gratuite ma addirittura già molti anni fa anche le videochiamate, oltre naturalmente alla possibilità di poter inviare messaggi a costo zero. Essendo uno dei più popolari è facilmente reperibile per tutti i sistemi operativi: Android, iOS e Windows Phone, oltre che su Windows, Mac, Linux, e molti altri.

2. Viber: questo è il principale rivale di Skype ed è disponibile per i principali sistemi operativi. Ci sono praticamente le stesse funzioni anche se Viber ha molte più emoticons ed è un po' meno professionale e minimale, è un po' più divertente da utilizzare e si è rivelato un degno concorrente.

3. WeChat: è uno dei primi che si è dimostrato all'altezza di WhatsApp, diventato famoso soprattutto grazie a molti eventi televisivi che hanno integrato la partecipazione virtuale al programma tramite appunto all'applicazione. La funzione per le chiamate funziona molto bene.

4. Line: in Italia non è così tanto utilizzato anche se è stato spesso sponsorizzato da personaggi famosi. Tuttavia la funzione per effettuare le chiamate, oltre naturalmente alla chat normale, è presente da parecchio tempo è funziona in modo egregio.

5. Facebook Messenger: questa applicazione sembrerebbe la più utile di tutte perchè quasi tutti hanno un profilo Facebook, quindi sarebbero tutti facilmente reperibili. Se non fosse per il fatto che per funzionare necessita del numero di cellulare, che deve essere collegato al profilo Facebook, ma non in molti per motivi di privacy hanno deciso di abbinarlo.

6. Tango, ooVoo e fring: queste tre app sono diverse dalle classiche app di questo tipo perchè sono più simili a dei mini social network. Tango in modo particolare è ricco di moltissime funzioni aggiuntive (oltre che chat, chiamate vocali e videochiamate) mentre ooVoo è specializzato per ogni funzionalità durante le videochiamate, e infine fring è uno dei migliori per fare chiamate di gruppo.
Tutti e tre potrebbero dare de filo da torcere a Skype e Viber ma purtroppo sono poco conosciuti.

7. Indoona, mTalk e Libon: sono le tre applicazioni più convenienti per chiamare anche chi non ha l'applicazione installata. Indoona, di Tiscali, ha le tariffe bassissime (1 o 2 centesimi al minuto), sia verso i fissi che verso i cellulari, e molto spesso regala minuti extra per chiamare chi vogliamo. Ma anche mTalk ha le tariffe molto basse (da 1 a 5 centesimi al minuto) ma il suo punto forte è la possibilità di attivare un numero di telefono fisso VoIP in modo da poter ricevere le telefonate anche su un telefono VOIP di casa, oltre che sullo smartphone dov'è installata, e in più si possono inviare SMS e Fax. Infine Libon, è un altro ottimo servizio che offre una tariffa fissa, 3 centesimi al minuto, per chiamare qualsiasi telefono del mondo. L'offerta resta un po' meno conveniente rispetto a mTalk e soprattutto Indoona, ma è comunque una buona offerta.
Ovviamente le chiamate tra membri registrati sullo stesso servizio, sia su Indoona che su mTalk e Libon, sono gratuite.

8. Nimbuzz e Toolani (ex Forfone): nonostante in Italia l'app Nimbuzz sia poco conosciuta è una delle app storiche per effettuare chiamate gratuitamente e soprattutto è disponibile per qualsiasi dispositivo, anche quelli più vecchi. Toolani invece era molto utile prima, quando si chiamava ancora Forfone, dato che offriva 50 minuti al mese per chiamare i fissi italiani gratuitamente, ora invece, visto che è poco conosciuta e poi ha eliminato anche questa offerta, può tornare utile solo per chiamare i fissi all'estero a pochi centesimi, oltre alla possibilità di chiamare gratuitamente gli utenti che hanno l'app installata.

Con tutti questi servizi in futuro non sarà più necessario pagare abbonamenti di 30 euro per il telefono fisso, e a questo punto nemmeno 10 euro per le offerte degli smartphone con inclusi minuti e SMS, ma fare solo abbonamenti Internet. Sfruttando così le applicazioni giuste, anche via computer dato che molte sono disponibili anche come normali programmi, si può telefonare, videochiamare, scambiare messaggi totalmente in modo gratuito semplicemente grazie alla tecnologia VoIP che abbatte i costi per le chiamate e per qualsiasi altro servizio che consente.

Nokia 3310 l'indistruttibile: il miglior telefono cellulare della storia era meglio degli smartphone di oggi

Il Nokia 3310, soprannominato "l'indistruttibile", è stato il miglior telefono cellulare della storia. E' stato oggetto negli anni di molte leggende, ma a confronto con gli smartphone di oggi sembrano veramente delle leggende le cose che poteva fare, una su tutte la durata della batteria, che oggi non dura più di 2 giorni (al massimo), mentre prima ci si scordava di ricaricarla.

Ovviamente gli smartphone di oggi sono molto più potenti, hanno tantissime app e molte più funzioni, tanto da diventare dei veri e propri computer tascabili, però anche i vecchi cellulari avevano un loro fascino.
Il Nokia 3310 è stato lanciato nel 2000 con un prezzo di lancio di circa 99€ (sul mercato europeo) ed è stato uno dei cellulari di maggior successo, raggiungendo i 130 milioni di esemplari venduti, sorpassato (ai tempi) solo dal suo predecessore, il Nokia 3210, con i suoi 150 milioni.

Vediamo 10 motivi per cui il Nokia 3310 è migliore degli smartphone di oggi:

1. La batteria durava di più (era infinita): quasi ci si dimenticava del caricabatterie, mentre ora almeno una volta al giorno bisogna metterlo sotto carica per riempire di nuovo la batteria.
Il buon vecchio Nokia 3310 durava almeno una decina di giorni, e soprattutto quando segnalava che la batteria era scarica potevamo stare tranquilli che un altro giorno poteva passare prima dello spegnimento totale.

2. Non si rompeva mai (era indistruttibile): questa è forse una delle leggende più famose che riguardano il Nokia 3310. Il fatto è che veramente era indistruttibile, si poteva farlo cadere anche dal secondo piano di un palazzo che non si rompeva (e la leggenda narra anche che in quel caso è l'asfalto che si rompe). E poi, se anche per caso si rompeva, i tempi di riparazione erano sicuramente molto più rapidi degli smartphone di oggi, che se dovessero cadere solamente da un tavolino potrebbero andare in mille pezzi.

3. Prendeva sempre e ovunque: il Nokia 3310 prendeva in qualsiasi posto, e sempre con 4 tacchettine piene. Bisognava andare veramente in posti sperduti per non riuscire a telefonare, mentre oggi è già difficile riuscire a prendere con 3 tacche.
Anche se bisogna dire che il problema principale è che comunque le reti di oggi sono invase da qualsiasi segnale in grado di disturbare gli smartphone, in primis le reti 3G e 4G.

4. Non si bloccava mai: era sempre velocissimo, non si bloccava praticamente mai e neanche rallentava minimamente. A differenza degli smartphone che molte volte si impallano, crashano, si spengono e hanno problemi di ogni tipo.

5. Lo schermo era sempre ben visibile: si poteva stare al buio, al sole, in montagna, al mare o in qualsiasi altro posto che lo schermo risultava sempre ben visibile. Ora i display hanno bisogno di stare in particolare condizioni per essere ben visti, anche se è possibile impostare la luminosità automatica.

6. Stava in mano e in tasca facilmente: gli smartphone ormai arrivano a dimensioni improponibili, non così tanto per l'utilizzo (anche se il 3310 stava in mano molto più facilmente) ma soprattutto per il trasporto. I 5 pollici di moltissimi smartphone iniziano già a starci a fatica nelle tasche, mentre il Nokia 3310 ci stava benissimo, e non pesava neanche moltissimo nonostante uno dei tanti soprannomi (telefono mattone).

7. Era facile da usare: c'erano poche impostazioni da settare e poi era già pronto all'uso. Praticamente tutti sapevano usare il Nokia 3310 dopo 2 o 3 giorni dall'acquisto. Con gli smartphone bisogna essere ormai almeno un po' a conoscenza del mondo dei computer.

8. Era completamente personalizzabile: la custodia o, come veniva chiamata comunemente, la cover era completamente intercambiabile. Si poteva cambiare anche la parte davanti, oggi ad esempio solo dietro, e ne esistevano a migliaia, tanto da poter rendere il proprio cellulare unico e diverso da ogni altro.

9. C'erano i giochini "universali": poi c'erano i giochini come Snake, Space Impact e Bantumi, che erano diventati famosissimi e soprattutto tutti ci giocavano (dato che c'erano solo quelli). Tra l'altro si poteva giocare veramente molto più tempo, senza frantumare la batteria, e addirittura con una mano sola o anche un dito solo.

10. La mania del compositore musicale per le suonerie: una delle manie che erano spopolate ai tempi era il compositore musicale. Con questo strumento si potevano creare suonerie scrivendo a mano (o per meglio dire, a dita) le note musicali. Queste si potevano anche inviare ad amici così da potersi scambiare moltissime suonerie senza problemi.

10+. La sveglia funzionava anche a telefono spento: si poteva utilizzare la sveglia anche con il telefono spento, ora invece è gestita dal software e dal sistema operativo, quindi bisogna per forza tenere il cellulare acceso per far sì che la sveglia si attivi all'orario prestabilito. Prima invece si poteva impostare la sveglia, spegnere pure il cellulare, e al momento giusto il nostro Nokia 3310 si accendeva per svegliarci.

Passando ai telefoni cellulari in generale, possiamo dire che ogni telefono aveva un suo sistema operativo, diverso per marca e anche per modello. Oggi, invece, la maggior parte degli smartphone sono tutti uguali: "visto uno visti tutti". Si possono dividere in 3 categorie: gli iPhone (con iOS), i Nokia (con Windows Phone), e tutti gli altri praticamente simili tra loro (con Android).

Per i più retrò, il Nokia 3310 è ancora disponibile, e si può comprare, ad esempio, su Amazon per poco più di 60 euro.

A cosa serve chiudere le app? Solo a rallentare lo smartphone e sprecare batteria

Quante volte ci mettiamo lì a chiudere tutte le app che abbiamo aperto, oppure installiamo app che lo fanno al posto nostro? La maggior parte degli utenti lo fa molto spesso, ma a cosa serve realmente chiudere le app, sia sui dispositivi iOS che su quelli Android?

Non serve di certo a risparmiare batteria o a velocizzare il dispositivo, anzi fa completamente il contrario. Cominciando dal principio bisogna per prima cosa capire come gli smartphone gestiscono le applicazioni:
1. Apertura app e sistemazione all'interno della memoria RAM (consumo di energia alto, processo lungo);
2. Utilizzo dell'app tramite la CPU (consumo di energia alto);
3. Chiusura app, mettendola in background, senza toglierla dalla RAM (consumo di energia quasi nullo);
1b. Riapertura app in background (consumo di energia quasi nullo, processo breve);
2b. (Ritorno al punto 2)

4. In caso di apertura di nuove app e di RAM insufficiente, le app in background vengono automaticamente chiuse (killate) per far spazio alla nuova applicazione (consumo di energia normale), e a questo punto se andremo a riaprire un'app chiusa dovremo ripartire dal punto 1.

Da come possiamo vedere le app in background non consumano energia anzi al momento della riapertura ci fanno risparmiare un po' di batteria, perchè non devono essere ricaricate ma sono già pronte nella RAM. In questo modo si ha il consumo soltanto quando vengono utilizzate e in caso di RAM insufficiente vengono chiuse automaticamente. Chiudendo le app "a mano" non si fa nient'altro che rallentare l'apertura e spendere molta più energia ad ogni avvio.

Ma allora a cosa serve chiudere le app? Chiudere le applicazioni e quindi killarle serve solo in due casi: quando l'app si è bloccata o si ha necessità di riavviarla, oppure nei sistemi operativi un po' datati che sono installati su vecchi smartphone con poca RAM (in questo caso solo l'utilizzo dello smartphone si velocizza e rimane più fluido, ma il resto viene rallentato comunque).
Non è necessario killare anche le app che magari ci "disturbano" con notifiche, ma è necessario solamente disabilitare le varie opzioni di continuo aggiornamento all'interno dell'app stessa, oppure in alcuni casi disabilitare anche gli aggiornamenti in background, agendo sui sistemi operativi nella sezione dedicata alle app.
Se proprio alcune app non vogliono saperne di chiudersi allora a questo punto interrompiamole.

Continuando a non chiudere le app allora sì che velocizzeremo il nostro smartphone e soprattutto l'apertura delle app, oltre ad un risparmio in termini di consumo energetico (in questo post tanti altri consigli per far durare di più la batteria).

Rinnovare WhatsApp senza pagare: rinnovarlo gratis da PC con Wassapp

Ad alcuni sembrerà impossibile eppure esiste un modo per bypassare il pagamento per il rinnovo di WhatsApp. Come tutti sanno il primo anno di utilizzo è gratuito mentre i successivi sono a pagamento, anche se la cifra per l'abbonamento è irrisoria.

L'abbonamento a WhatsApp costa solamente 89 centesimi l'anno (di meno se si acquista per più anni) ma se c'è un modo per non pagare nemmeno quelli perchè non sfruttarlo?
La guida è molto semplice da seguire ed è praticamente adatta a tutti, anche per gli utenti meno esperti, e dato che bastano veramente pochi minuti non resta che utilizzarla appena possibile.

Vediamo nel dettaglio come rinnovare per un anno WhatsApp in modo gratuito:

1. Assicuriamoci come prima cosa di essere dentro l'ultimo mese di utilizzo (devono mancare meno di 30 giorni alla scadenza altrimenti il sistema non funziona);

2. Spegniamo il cellulare (o mettiamolo in modalità aereo);

3. Scarichiamo Wassapp per PC da questo link e installiamolo sul nostro computer;

4. Avviamo il programma e inseriamo il Paese (Italy) e il nostro numero di cellulare associato a WhatsApp;

5. Nel campo Password invece va inserito l'indirizzo e-mail (quello associato allo smartphone);

6. Assicuriamoci bene che il punto 2 sia stato effettuato (spegnere il cellulare), e selezioniamo ora "Old WhatsApp" e clicchiamo per 3 volte consecutive su Login. Poi selezioniamo "New WhatsApp" e premiamo altre 3 volte su Login (se ci sono messaggi di errore non badiamoci e continuiamo a cliccare su Login);

7. Accendiamo ora lo smartphone e attendiamo il messaggio che ci conferma che WhatsApp è stato rinnovato per un anno.

Tutto qui. WhatsApp ora funzionerà per un altro anno in modo gratuito.

N.B. Rinnovare WhatsApp per un anno in questo modo non è un'operazione "regolare". Questa guida naturalmente non vuole di certo favorire questo tipo di operazioni ed è solo a titolo informativo. Durante i vari passaggi potresti danneggiare l'applicazione o perdere dati. Effettui tutto a tuo rischio e pericolo, e io non sono responsabile di tutte le operazioni che effettuerai.

Chiamare gratis i fissi con Android, iPhone e Windows Phone: telefonare gratis con Forfone

Chiamare a gratis tutti i numeri fissi nazionali ora è possibile. Finalmente potremo tranquillamente fare chiamate a chiunque vogliamo senza spendere un centesimo, tutto questo grazie ad una semplice app e alla connessione internet del nostro smartphone, che sia mobile o wi-fi.

Tramite Forfone infatti, disponibile sia per Android che iOS e ora anche per Windows Phone, è possibile chiamare gratuitamente tutti i numeri di rete fissa italiana, per un massimo di 50 minuti al mese, che non sono infiniti ma neanche così pochi.
L'attivazione del servizio è semplicissima da effettuare, è sufficiente scaricare l'applicazione e accettare l'integrazione con la rubrica; selezionare il Paese e inserire il proprio numero di cellulare, per convalidare il tutto dopo aver ricevuto l'SMS di conferma (per sicurezza).
Completato questo il dispositivo è pronto. Ora potremo chiamare, videochiamare e inviare SMS illimitati a tutti gli amici che hanno installato Forfone (sono segnalati all'interno dell'app) e chiamare invece per 50 minuti al mese tutti i numeri di rete fissa italiana in modo gratuito.
Se vogliamo acquistare invece del credito potremo sfruttare anche le tariffe convenientissime per chiamare tutto il mondo e gli utenti che non rientrano nei piani gratuiti, telefonando a meno di 2 centesimi al minuto (0,02 €/min).

Nokia: ritrovato un Lumia 800 funzionante dopo 3 mesi sott'acqua

Se pensavate che la leggenda dei Nokia indistruttibili fosse solo una creazione dei social network, state pronti a ricredervi perchè è stato ritrovato un Nokia abbastanza malconcio ma "sorprendente".

Il Nokia che vedete nell'immagine a inizio post ha fatto un lunga vacanza di tre mesi, sì un po' di ferie, soltanto che le ha passate solo soletto sotto le acque gelide di un lago in Svezia, e dopo essere stato ritrovato, magicamente, si è acceso.
Il Nokia in questione è il Lumia 800 ed è appartenente ad una signora svedese che durante una giornata al lago ha fatto cadere lo smartphone nelle acque e dopo ben tre mesi un suo amico è riuscito a ritrovarlo, e con gran sorpresa è riuscito a riaccenderlo.
"Nel mese di maggio, una mia collega stava prendendo il sole con il marito presso il lago Ivösjön, il più grande e profondo lago di Skåne in Svezia. Il suo Lumia 800 era poggiato su un asciugamano e il marito non ha visto lo smartphone quando lo ha preso, in tal modo il "povero" Nokia è caduto in acqua. Hanno cercato di ritrovarlo, ma senza fortuna. A fine agosto un altro mio amico è andato a fare snorkeling ed Anna gli ha chiesto di cercare il telefono. Sorprendentemente, lo ha trovato a 2 metri di profondità. Anna mi ha portato il telefono il giorno dopo e non potevo credere ai miei occhi quando l'ho visto. E' stato completamente coperto da alghe e conchiglie. Ho detto ad Anna che il telefono era guasto in maniera irreparabile. Ho iniziato a pulire il telefono (sono state necessarie quasi sei ore), poi l’ho messo su un radiatore ad asciugare per quasi quattro giorni. Non ho mai aperto il terminale. Il quinto giorno ho collegato il caricabatterie pensando che si sarebbe verificato un blackout in caso mia o che il caricabatterie avrebbe smesso di funzionare, ma sono rimasto sorpreso quando ho visto apparire sullo schermo il logo Nokia e poi quello di Windows Phone. Tutto funziona perfettamente, la fotocamera è buona, la batteria è perfetta. L'unico piccolo problema è che talvolta il volume si abbassa da solo."

Nokia: niente più Symbian, ora solo Windows Phone

L'ultimo smartphone dotato di sistema operativo Symbian sarà il Nokia 808 PureView, che monterà Symbian Belle (la versione più recente). Nokia ha deciso di non supportare più il celebre e amatissimo sistema operativo che fin dall'inizio ha accompagnato i vari cellulari e smartphone, quest'ultimo verrà sostituito da Windows Phone.

Nokia ha preso questa dura decisione per poter competere al meglio con gli altri OS mobili, dato che la serie Lumia sta avendo un grande successo in tutto il mondo. L'ascesa di Symbian è arrivata intorno all'anno 2000, un successo dovuto all'enorme facilità d'uso e soprattutto alla velocità che ha reso Nokia una delle big nel settore mobile.
Adesso però Symbian andava per forza abbandonato, perchè Nokia era in una situazione di crisi e grazie appunto ai dispositivi Lumia, con Windows Phone, è riuscita a risollevare l'economia e a vendere più di 4,5 milioni di unità, schiacciando tutte le aspettative.
Forse però i telefoni di livello basso non troveranno più spazio nelle produzioni di Nokia, e chi vorrà acquistare un normale cellulare, molto semplice da utilizzare e che non sia uno smartphone, dovrà appoggiarsi ad altre società, oppure spendere qualcosa di più e prendere una versione più recente di smartphone targati Nokia, oppure come ultima chance approfittare di qualche offerta e passare a Windows Phone.

Nokia Lumia 920: un successo non previsto

Nonostante il Nokia Lumia 920 sia poco chiacchierato sembra che stia avendo comunque un successo non indifferente. I dati delle vendite non sono ancora stati dichiarati ma, secondo un'analisi di mercato eseguita da Canaccord Genuity, negli USA sarebbe il terzo smartphone più venduto, dopo iPhone 5 e Galaxy S III, e anche per gli acquisti dal sito di Amazon risulta tra gli smartphone più venduti.

Quindi anche lo smartphone Nokia, creato in collaborazione con Microsoft, nonostante disponga come sistema operativo Windows Phone 8 (fino ad ora poco apprezzato da sviluppatori) sta vendendo lo stesso sia in America che in Europa.
I punti forti di questo smartphone naturalmente non mancano, a partire dalla completa sincronizzazione con l'ambiente desktop di Windows 8 e di caratteristiche hardware che non temono né iPhone 5 né Galaxy S3. Il Nokia Lumia 920 dispone di uno schermo da 4,5 pollici, una fotocamera da 8,7 MP e una memoria interna da 32 GB, con una batteria che addirittura supera l'iPhone 5, ma, anche se di poco, non raggiunge il Galaxy S3.
Il prezzo non supera i 600 euro e Windows Phone 8 si dimostra una nuova alternativa da provare se si è stufi dei soliti iOS e Android.

Nokia Lumia 800 con Windows Phone: le novità


Il Nokia Lumia 800 è il primo cellulare costruito da Nokia insieme a Microsoft.
Il nuovo dispositivo presenta delle migliorie soprattutto nel sistema operativo, ovvero l'ultima versione di Windows Phone. Questa unione c'è stata per fare in modo che Nokia ritorni a vendere come qualche anno fa, dato che ora è molto contrastata dagli altri produttori di smartphone.

Le principali novità del Nokia Lumia 800:
  • Schermo da 3,7 pollici (480x800px) touch-screen
  • Windows Phone 7.5
  • Fotocamera da 8 MP
  • Wi-Fi, 3G e GPS
  • Bluetooth
  • Memoria interna da 16 GB
  • Micro USB
  • Nuovo MarketPlace (di Microsoft) con app migliorate
  • Contatti anche dai Social

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